LA SEDE “NASCOSTA” DELLA LEGA A MILANO, IL COMMERCIALISTA DENUNCIA: “HO FATTO SOLO UN PIACERE A UN AMICO, ORA SPERO CHE SE NE VADANO”
PARLA MICHELE SCILLIERI: “UN COLLEGA DI BERGAMO MI AVEVA CHIESTO UNA SEMPLICE DOMICILIAZIONE PRESSO IL MIO STUDIO, NON PENSAVO DI FINIRE SUI GIORNALI”
«Se la Lega per Salvini premier ha la sede legale presso il mio studio, in via delle Stelline 1 a Milano, è stato solo per un piacere personale a un collega. L’accordo era chiaro: ho accettato la domiciliazione ma volevo tenermi totalmente fuori a livello politico, finanziario e operativo».
Michele Scillieri, commercialista stimato, cerca di tirarsi fuori dal clamore.
Com’è iniziata la storia?
«Il 14 dicembre 2017 mi ha telefonato il collega di Bergamo Andrea Manzoni, che segue da anni gli affari della Lega Nord. Era dal notaio per l’atto costitutivo di quel movimento nuovo, non mi avevano preavvisato. Mi ha chiesto se era un problema fissare la domiciliazione presso il mio studio. Ho risposto che andava bene, di Manzoni mi fido».
Nella lista di tutti i soggetti registrati in via delle Stelline la Lega è l’unica che non compare. Doveva restare nascosta?
«Ma no. È che del movimento non volevo sapere niente, nessuna riunione, neanche la posta. Mi avrebbero avvisato solo se dovevano arrivare buste importanti, ma non è mai successo».
Perchè un partito con sede diversa dalla storica via Bellerio?
«Succede che enti, pur avendo punti di contatto, vogliano apparire o siano separati».
C’entra con i sequestri della magistratura
«Io ho scoperto dei sequestri dai giornali».
Ha mai parlato con Salvini, Calderoli, Giorgetti?
«Mai».
Con chi, della Lega?
«Ho visto un paio di volte Giulio Centemero in passato. E poi Manzoni».
Manzoni le racconta questioni legate al partito?
«No».
Lei è stato in via Bellerio?
«Sì, anche quest’anno, ma solo per incontrare Manzoni su società che seguiamo e non c’entrano con la Lega».
Il movimento cambierà sede legale: perchè?
«Gliel’ho chiesto io. Spero se ne vadano entro l’estate, per evitare allo studio ulteriori fastidi».
(da “il Corriere della Sera“)
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