L’EX MINISTRO FORZISTA ELIO VITO: “FORZA ITALIA DI TAJANI SEMBRA IL PARTITO COMUNISTA CINESE. SERVIREBBE UNA GUIDA PIÙ CORAGGIOSA E AUTONOMA, DISINTERESSATA ALLA PROPRIA CARRIERA. FORZA TALIA AL GOVERNO NON TOCCA PALLA”
I VOLTI NUOVI CHIESTI DA “PIER DUDI” BERLUSCONI? “MARINA E PIERSILVIO NON SONO INTENZIONATI A ENTRARE NEL MERITO DELLE NOMINE, MA SONO ATTENTI AGLI INTERESSI DI FAMIGLIA. SARANNO DELUSI, TAJANI HA PAURA DELLA SUA OMBRA”
«La Forza Italia di Tajani sembra il Partito comunista cinese. Una gestione egocentrica e inadeguata». Elio Vito, ex ministro del governo Berlusconi e capogruppo azzurro alla Camera, non si riconosce più nel partito in cui ha militato per trent’anni.
Tajani come Xi Jinping?
«Ho letto il documento del consiglio nazionale di Fi, approvato all’unanimità: sembra un documento del partito comunista cinese dove si elogia il capo e si conta quante volte viene citato. Poi una citazione a testa pure per i membri del Comitato centrale, ministri e presidenti di regione. Siamo al culto della personalità».
Ci sono delle novità: segretari regionali eletti e due anni di tesseramento per votare al congresso.
«Una norma con cui Tajani blinda se stesso e il suo cerchio magico. Una concezione chiusa del partito. Servirebbe una guida più coraggiosa e autonoma, disinteressata alla propria carriera. Tajani invece ha aspirazioni così alte…» .
Pensa al Quirinale?
«Ognuno può fare i sogni che vuole, ma realisticamente sa che non lo farà mai. Se vuole fare il presidente della Repubblica deve rompere col centrodestra e aggregare il centro. Il problema è la Lega: per le posizioni che ha non può essere un partito al governo di un Paese occidentale».
Dove sono i volti nuovi chiesti da Piersilvio Berlusconi?
«Non deve essere lui a fare il casting di Forza Italia. Marina e
Piersilvio non sono intenzionati a entrare nel merito delle nomine e delle candidature, ma sono attenti agli interessi di famiglia. Saranno delusi, ma le aspettative sono scarse. Tajani ha paura delle sue ombre e scoraggia nuovi arrivi. Una gestione egocentrica».
Il nuovo segretario dei giovani, Simone Leoni, si è fatto notare. Che ne pensa?
«È un’operazione che manca di coraggio, li mandano in tv premiando l’estetica e dicono le stesse cose che dice Tajani.
Lui però pensa solo a gestire nomine, candidature e potere: vicepresidente del Ppe, vicepremier, ministro, segretario. Ma molla qualcosa: metti un giovane, una donna a capo del partito».
Quanto incide Forza Italia in questa maggioranza?
«Vedo disastri ovunque: la politica estera la fa Meloni, non Tajani. Sulla sicurezza hanno votato un decreto repressivo e reazionario. Sul fine vita va a ruota della destra. Lo ius scholae è stato tirato fuori solo per far parlare di sé sui giornali. Della separazione delle carriere se ne sono occupati Mantovano e Nordio, Forza Italia non ha toccato palla».
(da La Stampa)
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