“L’INCONTRO TRA TRUMP E PUTIN IN ALASKA? CI SONO TRE SCENARI POSSIBILI”: PARLA LORD KIM DARROCH, EX AMBASCIATORE BRITANNICO A WASHINGTON
“PRIMO: IL SUMMIT SARÀ UN FLOP TOTALE. IL SECONDO: SI ARRIVA A UN CESSATE IL FUOCO TEMPORANEO E POI SI PASSA AI NEGOZIATI DECISIVI IN UN SECONDO MOMENTO. TERZO SCENARIO: TRUMP ESERCITA PRESSIONE SULL’UCRAINA, CON CONCESSIONI DI TERRITORI ALLA RUSSIA, E POTREBBE RICADERE TUTTA LA ‘COLPA DEL MANCATO ACCORDO SU ZELENSKY ’
Lord Kim Darroch, 71 anni, ex national security advisor britannico, ex rappresentante permanente del Regno presso l’Unione Europea e soprattutto ex ambasciatore britannico a Washington. Prima che, nel dicembre 2019, Trump ottenne la sua testa per un leak interno in cui Darroch criticava e attaccava l’operato del presidente.
«Trump e i suoi vogliono fare da soli. Britannici ed europei devono impegnarsi perché in stanza entri almeno Zelensky. Per il resto, l’unica cosa che potranno fare è mandare funzionari al vertice, e cercare di farsi aggiornare…».
«Questi sono vertici che vanno preparati bene nei mesi precedenti, da sherpa e ministri, per assottigliare le differenze prima del momento culminante. Solo così hanno successo. Trump, invece, è imprevedibile, e accentra tutto su di sé. Questo incontro con Putin mi ricorda quello con Kim Jong-un in Corea del Nord nel 2018. Telecamere, fotografi… e poi tutto il vero lavoro e le trattative lasciati ai funzionari in un secondo momento. In ogni caso, ora ci sono tre scenari possibili».
Quali?
«Primo: il summit sarà un flop totale. Il secondo, quello più favorevole agli europei: si arriva a un cessate il fuoco temporaneo, e poi si passa ai negoziati decisivi in un secondo momento».
Realistico?
«Putin pensa di vincere in Ucraina. Ma allo stesso tempo potrebbe essere terrorizzato dalle sanzioni secondarie degli Usa
verso altri Paesi, vedi l’India. Tuttavia, resta la distanza enorme tra le posizioni russe e quelle ucraine. Non vedo come possa essere colmata all’improvviso».
E il terzo scenario?
«Trump esercita tutta la sua pressione sull’Ucraina: concessioni di territori alla Russia, neutralità di Kiev. C’è il rischio che Putin possa persuadere il presidente Usa che questa sia l’unica via possibile, prima di incontrare Zelensky. Sul quale poi potrebbe ricadere tutta la “colpa del mancato accordo”. Spero che non accada mai qualcosa del genere. Ma c’è un precedente».
Quale?
«Il summit proprio tra Trump e Putin a Helsinki, nel 2018, quando il presidente Usa in conferenza stampa smentì le interferenze russe nelle elezioni del 2016 e le stesse agenzie di intelligence americane». «Potrebbe accadere che Trump lo metta all’angolo dicendogli di aver fatto il possibile per convincere Putin, senza successo, per poi accerchiarlo: “Accetta la neutralità e la concessione di territori e in cambio ci sarà la pace. Non potrai vincere mai questa guerra”. A quel punto, tutto sarà nelle mani di Zelensky».
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