L’IPOCRISIA DEI VINCITORI CHE PARLANO DI “FIGURE DI GARANZIA”, MA POI PROPONGONO I LORO FEDELISSIMI
SE QUALCOSA FOSSE DAVVERO CAMBIATO NELLA POLITICA ITALIANA, I PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO DOVREBBERO ESSERE ASSEGNATI A FORZE MINORI, COME FIGURE DI CONTROLLO… DUE NOMI? BONINO E MELONI
Siamo alle solite.
Alla vigilia della votazione per la presidenza di Camera e Senato, i vincitori delle elezioni non hanno neanche raggiunto l’accordo sul nome di Fico alla Camera e di Romani al Senato.
Il primo è oggetto di pugnalate alle spalle, in quanto “ortodosso”, dall’ala destrorsa del M5S che gli preferisce Fraccaro.
Il secondo, in quanto condannato per peculato, è giustamente giudicato “improponibile” dai Cinquestelle.
Il sedicente erede di De Gasperi a questo punto propone di ricominciare con una riunione dei capigruppo, come se cambiasse qualcosa se non si cambia il metodo.
E continua a parlare di “figure di garanzia”, proprio lui che ha proposto Fico e Fraccaro, ovvero due uomini del suo partito.
Stesso discorso nel centrodestra dove l’alternativa a Romani sarebbero la Bernini e la Casellati, altre espressioni di Forza Italia.
Nessuno che faccia un semplice ragionamento: le elezioni le hanno vinte M5S e Lega?
Bene, le presidenze “di vera garanzia” vadano a chi le ha perse o almeno a persone qualificate appartenenti a forze minori, altrimenti “di garanzia” non sono.
Questa sarebbe una vera svolta politica di “cambiamento”, non le manfrine democristiane di sagrestani improvvisati.
Si abbia il coraggio di indicare una “rosa di nomi” graditi tra i quali scegliere fuori da schemi di potere, altra cosa è votare un premier per cui necessita una maggioranza, qua si tratta di scegliere per l’appunto “figure di garanzia” per far capire che il metodo è cambiato.
Qualche nome? Due donne, ad esempio.
Emma Bonino, espressione di una forza alleata al centro sinistra, personaggio stimato a livello internazionale e sicuramente indipendente da logiche partitocratiche.
Giorgia Meloni espressione della forza minoritaria del centrodestra che in quel ruolo avrebbe tutto da guadagnarci come immagine super partes, piuttosto che passare la vita a fare il clone di altri.
Ovviamente non sono le uniche, ma potrebbero rappresentare una soluzione temporanea. per quanto potrà durare questa legislatura.
Poi Di Maio e Salvini provino a trovare una maggioranza, se ci riescono, altrimenti tra un anno si torni al voto senza tanti schiammazzi: gli italiani non hanno dato una maggioranza a nessuno, fatevene una ragione.
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