LO SCRITTORE SALMAN RUSHDIE E’ STATO ACCOLTELLATO SUL PALCO DURANTE UN EVENTO NELLO STATO DI NEW YORK
FERMATO L’AGGRESSORE, LO SCRITTORE IN SALA OPERATORIA
Lo scrittore Salman Rushdie, classe 1947, è stato accoltellato nella città di Chautauqua, nello stato di New York prima di una conferenza. Secondo quanto riferito dalla polizia Rushdie sarebbe stato colpito al collo con un’arma da taglio ed è stato subito trasportato in ospedale in elicottero.
Non sono state ancora rilasciate informazioni riguardo le sue condizioni di salute. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa Associated Press. Il presunto aggressore è stato fermato dalla polizia.
Salman Rushdie, 75enne, scrittore, saggista e attore indiano, è stato ferito al collo da un’arma da taglio poco prima di tenere una conferenza: un uomo che indossava una maschera nera, secondo quanto riferiscono i testimoni, si è alzato dalla platea e si è avventato sullo scrittore, che stava per essere presentato al pubblico. S
econdo quanto rivelato dalla governatrice di New York, Kathy Hochul, «è stato un agente di polizia che si è alzato in piedi» a salvare la vita a Rushdie, proteggendo «lui e il moderatore della conferenza». Rushdie è stato accompagnato in ospedale per accertamenti sulle ferite multiple riportate, tra cui una al collo. Anche l’intervistatore – secondo quanto riferisce la polizia di New York – ha riportato un lieve trauma cranico.
L’aggressione è avvenuta a un evento letterario alla Chautauqua Institution, di Chautauqua, nello stato di New York, intorno alle 11 ora locale (le 17 in Italia), pochi istanti dopo l’inizio della presentazione di Rushdie al pubblico presente. Secondo quanto riferito da un giornalista dell’Associated Press, un uomo si è alzato dalla platea e si è avventato sullo scrittore: salendo sul palco ha iniziato a colpire Rushdie con un’arma da taglio. Anche il presentatore è rimasto lievemente ferito alla testa. L’assalitore è stato poi bloccato sul posto dalla polizia e immediatamente preso in custodia, mentre lo scrittore è stato soccorso dalle persone presenti che gli hanno sollevato in alto le gambe, presumibilmente per far arrivare più sangue al cervello, secondo quanto riferiscono testimoni.
Rushdie, secondo quanto riferito al New York Times da un medico presente all’evento, Rita Landman, ha subito ferite multiple: è stato raggiunto da diverse coltellate, inclusa una sul lato destro del collo. Lo scrittore, ha raccontato, era vivo dopo l’aggressione e non è stato sottoposto a rianimazione cardiopolmonare. Sotto il suo corpo si era formata una pozza di sangue.
L’assalitore era tra il pubblico, prima di saltare sul palco del festival letterario di Chautauqua e colpire lo scrittore. L’uomo, hanno riferito i testimoni, indossava una maschera nera. Sui social media sono comparse ricostruzioni secondo le quali l’assalitore sarebbe un cittadino britannico di origine pakistana, ma non vi è alcuna conferma ufficiale riguardo a questa notizia.
Dalla fine degli anni ’80 Rushdie è stato attaccato dal governo iraniano che lo ha accusato di blasfemia per il suo libro I versi satanici. Nel 1989 l’ayatollah Ruhollah Khomeini aveva emesso una fatwa chiedendo la morte dello scrittore. Nel 1998
I versetti satanici, pubblicato il 26 settembre 1988 dalla casa editrice inglese Viking Penguin, è stato subito bandito in India, Paese d’origine dell’autore, nonché in Iran, perché considerato blasfemo da molti musulmani.
A 10 giorni dalla pubblicazione del romanzo, arrivarono le prime minacce telefoniche di morte contro Rushdie e contro la sua famiglia, che si protrassero per mesi, anche contro la casa editrice che pubblicò il romanzo. La svolta arrivò il 14 febbraio 1989, giorno di San Valentino, quando l’ayatollah Khomeini, lanciò una fatwa contro lo scrittore, offrendo una ricompensa da 3,4 milioni di dollari a chi lo avesse ucciso. All’appello di Khomeini ha subito fatto seguito un’ondata di roghi del libro sia in Gran Bretagna sia nel mondo, innescando disordini che hanno portato alla morte di 60 persone e a centinaia di feriti.
Dopo il lancio della fatwa, Rushdie è stato messo sotto scorta, dovette crearsi una nuova e falsa identità, con il nome di “Joe”.
Gli stessi membri della scorta non erano a conoscenza della vera identità dello scrittore. Rushdie, per quasi un decennio, è stato costretto a ritirarsi dalla vita pubblica e vivere in diverse località segrete. Una parentesi di vita che ha raccontato nel suo libro di memorie del 2012, Joseph Anton (combinazione dei nomi dei suoi scrittori preferiti Conrad e Cechov).
Nel 2016, una fondazione religiosa iraniana ha aumentato di 600 mila dollari la taglia su Rushdie, facendola passare da 2,8 a 3,4 milioni di dollari. L’ayatollah Khamenei ha rinnovato la fatwa contro lo scrittore nel 2017 e nel 2019, su Twitter: «Il verdetto su Salman Rushdie è solido e irrevocabile». Per questo tweet, che violava la policy di Twitter, l’account del leader politico e religioso dell’Iran venne sospeso.
Dopo il lancio della fatwa, sono stati presi di mira e anche i traduttori del romanzo di Rushdie. Nel 1991, in Giappone, Hitoshi Igarashi, traduttore del libro, è stato pugnalato a morte nel campus dove insegnava letteratura. Sempre nello stesso anno, il traduttore dell’edizione italiana de I versetti satanici, Ettore Capriolo, è stato accoltellato nel suo appartamento di Milano.
Nel 1993, in Norvegia, William Nygaard, editore che ha pubblicato il romanzo di Rushdie, è stato vittima di un attacco nella sua abitazione, dove è stato colpito da tre colpi di arma da fuoco. Inizialmente dato per morto, è riuscito a sopravvivere all’aggressione.
Sempre nel 1993, in Turchia, Aziz Nesin, traduttore del romanzo, è stato coinvolto in un incendio doloso appiccato al Madımak hotel, in cui sono morte 37 persone.
(da agenzie)
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