MACERATA, L’ITALIANO CHE INVECE CHE AIUTARE PAMELA LE HA OFFERTO 50 EURO PER UN RAPPORTO SESSUALE IN GARAGE
ASPETTIAMO CHE I SOVRANISTI FACCIANO UNA MANIFESTAZIONE CONTRO DI LUI, TIPICA RISORSA MASCHILE ITALICA…. SENZA QUEI 50 EURO PAMELA NON AVREBBE ACQUISTATO L’EROINA E SAREBBE ANCORA VIVA
Nella storia di Pamela Mastropietro c’è anche un incontro con un italiano.
Prima di Innocent Oseghale e Lucky Desmond, i due indagati che le avrebbero ceduto la droga, la ragazza ha incontrato un italiano di 45 anni
Lunedì 29 gennaio, alle 14.30, Pamela Mastropietro lascia per sempre il villaggio di «San Michele Arcangelo» della comunità «Pars» di Corridonia, dopo tre mesi e mezzo di astinenza forzata dalle droghe.
Non dice niente a sua madre, a sua nonna, agli operatori. Semplicemente lo fa.
Carica il suo trolley rosso e blu pieno di cose e s’incammina verso la provinciale.
È in quel momento che le loro strade s’incontrano: lui è magro, alto, affilato, la barba hipster, la pelle bianca, va spesso a Corridonia con la sua auto.
Ci va a trovare la sorella, che lì ha la casa e anche un esercizio commerciale. Così, vede Pamela che avanza a passi svelti sul ciglio della strada, si ferma, lei sale, ripartono insieme sull’utilitaria bianca.
La ragazza è senza soldi, senza cellulare nè documenti: tutto è custodito negli uffici della «Pars» perchè questo prevede il regolamento. Quando si entra in comunità , si lascia fuori il passato. Si riparte da zero, da niente.
Ma l’italiano non ha cercato di aiutarla, anzi:
Ma per farsi d’eroina ci vogliono i soldi e Pamela non ne ha. Ha con sè soltanto la sua bellezza e decide di venderla a lui. Allora l’uomo punta verso la casa della sorella, che ha un garage sul retro, seminascosto. Lei quel giorno non c’è, nessuno potrà vederli. C’è un materasso in garage, fanno sesso su una coperta, i Ris hanno sequestrato anche quella, insieme alle cicche fumate da lei, unica concessione – le sigarette – prevista da quelli della «Pars».
Cinquanta euro per un rapporto.
Il procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, pietosamente aveva voluto raccontare un’altra storia. Aveva detto che Pamela, quel giorno, il 29, si era fermata a dormire dal suo accompagnatore, che poi al risveglio, il martedì mattina, le aveva dato dei soldi per aiutarla a tornare a casa, a Roma, da sua madre. Non è andata così.
Quel lunedì, dopo il garage, l’uomo ha accompagnato Pamela alla stazione di Piediripa e l’ha lasciata lì, al suo destino.
(da “NextQuotidiano”)
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