MILEI E SUA SORELLA KARINA SONO DOVUTI SCAPPARE A BUENOS AIRES DA UNA FOLLA INFEROCITA CHE HA LANCIATO DELLE PIETRE CONTRO LA LORO AUTO
LO SCANDALO CHE HA COINVOLTO KARINA MILEI, ACCUSATA DI CORRUZIONE
Il presidente argentino Javier Milei ha dovuto lasciare sotto scorta un evento pubblico in provincia di Buenos Aires, dopo che manifestanti hanno tirato pietre e altri oggetti contro l’auto su cui viaggiava mettendo in pericolo la sua incolumità. Il modo affrettato e drammatico con cui le guardie del corpo hanno interrotto il corteo di veicoli e lo hanno dirottato verso un luogo sicuro ha fatto pensare in un primo momento a un attentato.
Più tardi Manuel Adorni, il portavoce del presidente, ha reso noto su X che l’aggressione non ha causato lesioni a nessuno dei membri del convoglio. Milei stava facendo campagna elettorale per l’imminente voto di medio termine con cui, come negli Stati Uniti, l’Argentina rinnova il Parlamento, quando un gruppo di dimostranti ha assalito il furgone scoperto dove era seduto, cominciando a lanciare sassi e bottiglie.
A provocare quelli che le autorità descrivono come «gravi disordini», scrive il quotidiano La Nacion, sarebbero stati militanti peronisti infiltrati tra i sostenitori di La Libertad Avanza, il partito conservatore alla cui testa Milei è stato eletto presidente nel 2023. Con lui a bordo dell’auto c’erano sua sorella Karina, un candidato del suo partito e un imprenditore. Maximiliano Bondarenko, un altro candidato del partito di Milei, è stato colpito da una pietra.
Dopo che l’auto di Milei e quelle della scorta si sono allontanate, sono scoppiati tafferugli fra gli attivisti dei due partiti.
Sua sorella Karina, considerata a Buenos Aires l’eminenza grigia del governo, è coinvolta in uno scandalo di corruzione con accuse di enormi tangenti. In registrazioni pubblicate dalla stampa, Diego Spagnuolo, capo dell’Agenzia per i disabili ed ex-avvocato personale di Milei, afferma che Karina ha intascato il 3 per cento di tutti i contratti firmati dall’ente da lui diretto per l’acquisto di medicinali.
(da agenzie)
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