ORA MANCA SOLO LA BEGAN: ANCHE BOCCHINO ENTRA NEL CDA DELLA FONDAZIONE AN
ALEMANNO FA ENTRARE L’EX FLI E PUNTA A VINCERE LE PRIMARIE DI CASEGGIATO DI FDI CON LA MELONI… SE MAI LE PRIMARIE SI TERRANNO
Italo Bocchino verso l’ingresso nel cda della Fondazione Alleanza Nazionale. L’approdo dell’ex colonnello finiano nell’organo che gestisce il patrimonio del partito di Fiuggi sarebbe stato caldeggiato da Gianni Alemanno e non avrebbe trovato particolari opposizioni in altri esponenti come Ignazio La Russa.
Peraltro, l’allargamento del consiglio di amministrazione era già nell’aria dopo che lo stesso cda aveva licenziato una delibera, lo scorso ottobre, nella quale si prevedeva l’innalzamento dei membri dai 14 «storici» a un massimo di 21. La prima a beneficiarne fu Giorgia Meloni, il cui ingresso fu ufficializzato alla vigilia dell’assemblea dell’Ergife che avrebbe concesso l’utilizzo del contrassegno elettorale di An a Fratelli d’Italia per gli appuntamenti con le urne che si sarebbero tenuti nel corso del 2014.
Ora toccherebbe a Bocchino, anche se l’ufficialità non dovrebbe arrivare prima di qualche settimana.
E questo spiegherebbe anche l’attivismo dell’ex colonnello finiano, che il prossimo 5 febbraio introdurrà il convegno «Il Centrodestra nella Terza Repubblica» organizzato dalla Fondazione Alleanza Nazionale e dalla Fondazione Tatarella.
Circostanza peraltro già criticata da Francesco Storace che, dalle colonne del suo Giornale d’Italia , aveva ironizzato sui «volti nuovi» del prossimo centrodestra in Italia.
Sempre sul fronte più propriamente politico, le primarie per la leadership e il simbolo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale stanno registrando qualche frenata.
Dovrebbero tenersi il 22 e il 23 febbraio e inizialmente i nomi dei candidati avrebbero dovuto essere ufficializzati lo scorso sabato 25 gennaio, nel corso di un comizio a Cagliari per le Regionali sarde.
All’ultimo momento, però, il termine per la presentazione delle candidature è stato posticipato di una settimana.
Tra le motivazioni, anche il dibattito sulla legge elettorale che, se dovesse essere approvata nella formula immaginata da Berlusconi e Renzi, costituirebbe una vera e propria ghigliottina per i piccoli partiti.
Anche in virtù di questo si era registrato un riavvicinamento tra Francesco Storace e Giorgia Meloni, culminato in un incontro nel quale i due si erano dati appuntamento a dopo le primarie per discutere di un eventuale percorso congiunto di Fratelli d’Italia e il Movimento per An.
Il riavvicinamento, però, avrebbe spostato l’asse della formazione più a destra e non sarebbe graditissimo all’anima centrista della Officina per l’Italia, capeggiato da Luciano Ciocchetti, che a sua volta starebbe riflettendo su un’ipotetica candidatura in prima persona.
Riflessioni che starebbe facendo anche Gianni Alemanno, che nelle ultime ore sembra essere diventato lo sfidante più accreditato di Giorgia Meloni.
Resta in piedi, infine, l’ipotesi di un ulteriore rinvio della consultazione, che inizialmente era prevista a fine gennaio.
E c’è anche chi parla di annullamento. Tanta confusione. Forse troppa per un progetto che si proponeva l’obiettivo ecumenico di riunire sotto un’unica bandiera tutti gli esponenti della destra italiana dopo la diaspora causata dall’annessione dell’An finiana al Popolo della Libertà .
(da “il Tempo”)
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