PER PUTIN, LA GUERRA È UNA SALVEZZA: IL PRESIDENTE RUSSO RIVENDICA GLI OTTIMI RISULTATI ECONOMICI DEL SUO PAESE: “LE FINANZE SONO STABILI E SODDISFACENTI, E IL PIL CRESCE DEL 4,1%”. MA MOSCA RIESCE A SOSTENERSI SOLO GRAZIE ALL’ECONOMIA DI GUERRA E AL SUPPORTO DI CINA E INDIA, CHE HANNO CONTINUATO A COMPRARE PETROLIO E GAS
PER TENERE SOTTO CONTROLLO L’INFLAZIONE, LA BANCA CENTRALE HA ALZATO I TASSI DI INTERESSE AL 21%: SENZA I PRESTITI SOVVENZIONATI, L’INTERA ECONOMIA SI PARALIZZEREBBE
L’economia russa si è dimostrata in grado di sostenere il prolungato fallimento della guerra di Putin, ma questo non significa che il Paese sia forte. Le vendite di petrolio, gas e altri beni a Cina, India e altri clienti hanno mantenuto l’economia a galla, ma le banche russe sono state costrette a concedere prestiti sovvenzionati per la Difesa, l’edilizia e l’agricoltura.
Questa situazione, però, non fa altro che preparare il terreno per altri guai in futuro. Per tenere sotto controllo l’inflazione, la Banca centrale russa ha alzato i tassi di interesse al 21 per cento, evidenziando che senza i prestiti sovvenzionati l’intera economia arriverebbe a paralizzarsi e molti beneficiari dei prestiti andrebbero ibancarotta.
La verità è che la guerra è stata voluta da un leader autoritario che ha usato le uniche armi a sua disposizione: il potere militare e la retorica nazionalista. Adesso, nel 2025, la verità sta emergendo
(da agenzie)
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