PIERSILVIO E MARINA BERLUSCONI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI
ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI, INTORNO AL 15% … MA SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA’ PIU’ VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA’ IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA’ ORDINI DALLA DUCETTA
Marina e Pier Silvio Berlusconi si sono confrontati a lungo, nelle ultime settimane, sul destino del partito fondato da “Papi”.
La primogenita del Cavaliere di Arcore, che il prossimo 10 agosto soffierà su 59 candeline, ha ricoperto, seduta nel suo salottino milanese, un ruolo politico di mediazione tra gli interessi della famiglia e le istanze del partito.
Poi il 56enne fratellino, con il pretesto di presentare il palinsesto del Biscione, ha fatto “coming out”, palesando in maniera esplicita il suo sogno di entrare in politica, legnando la gestione del partito da parte del “maggiordomo” di casa Meloni, Antonio Tajani.
A questo punto, i due si sono chiesti quale debba essere il loro ruolo nei confronti del partito lanciato in orbita nel 1994 da Silvio Berlusconi: molliamo definitivamente Forza Italia o lo gestiamo cambiandone i connotati?
Di fronte a tale dilemma, Marina ha continuato a rastrellare informazioni attraverso i suoi incontri riservati, prima con il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, e poi con quello del Piemonte, Alberto Cirio. Entrambi hanno affidato alla presidente di Fininvest e di Mondadori critiche puntute sulla gestione di Antonio Tajani e della sua “banda dei laziali”.
La Cavaliera ha poi ascoltato Stefano Benigni, giovane stellina del firmamento azzurro, e si è confrontata con la sua longa manus romana, Deborah Bergamini. Inevitabile anche un vis-a-vis con l’eterno Gianni Letta, che è ritornato alla grande a brigare tra i palazzi romani per conto della “Dinasty di Arcore”.
I due fratelli, nell’attesa di sciogliere la riserva, e dunque capire
se entrare in modo contundente nella governance di Forza Italia, hanno commissionato un sondaggione sulla forza del brand Berlusconi in chiave elettorale.
La rilevazione avrebbe fornito alcune informazioni interessanti: ad esempio, dell’8% dei consensi di cui è attualmente accreditato il partito, la metà, cioè il 4%, è riconducibile al ricordo di Silvio Berlusconi.
Altro dato: se scendesse in campo “un” Berlusconi, i consensi di Forza Italia crescerebbero fino quasi a raddoppiarsi. Quel che colpisce è che il partito raccoglierebbe più voti con Pier Silvio leader di quanti ne conquisterebbe con Marina. Un dato che conferma la fragilità della primogenita anche agli occhi degli elettori, che evidentemente rivedono in “Pier Dudi” il giovane Silvio. Se avverrà la discesa in campo, o Pier Silvio prenderà più voti di Meloni, strappandoli a FdI e Lega, e farà il presidente del consiglio oppure sarà divertente vedere Pier Silvio che prenderà ordini dalla Ducetta della Garbatella…
(da Dagoreport)
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