PREZZI BOLLENTI, L’ISTAT CERTIFICA LA STANGATA SUI BILANCI DELLE FAMIGLIE
INFLAZIONE IN AUMENTO DELL’1,7%M MASU IBENI ALIMENTARI GLI AUMENTI VOLANO AL 5%
Per i consumatori non ci sono dubbi, dai freddi numeri dell’Istituto nazionale di statistica emerge la stangata sulle vacanze a danno delle famiglie italiane.
Intanto, l’inflazione acquisita per quest’anno, ovvero la crescita media che si avrebbe se i prezzi rimanessero stabili nei prossimi cinque mesi, è pari a +1,7% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo (al netto degli energetici e degli alimentari freschi).
Dal punto di vista tendenziale, quindi rispetto a luglio 2024, accelerano i prezzi dei beni alimentari non lavorati da +4,2% a +5,1%, ovvero la carne, il pesce fresco, la frutta e la verdura. Su anche i beni alimentari lavorati, come gli insaccati, i surgelati e gli analcolici. Scorrendo le divisioni di spesa pubblicate dall’Istat si nota l’incremento di due punti degli alcolici e di tre punti dei servizi ricettivi e di ristorazione.
Assoutenti calcola una maggiore spesa annua di cibo e vivande pari a 6,4 miliardi ed elenca i prezzi alle stelle dei prodotti di
largo consumo: la frutta fresca sale a luglio di quasi il 9%, i pomodori del 12%, i latticini del 7%, il burro del 17%, le uova del 7%, il caffè supera abbondantemente il 20%.
I costi maggiorati sono evidenti nel cosiddetto “carrello della spesa”, che oltre agli alimentari coinvolge i prodotti per la cura della casa e della persona: l’incremento registrato dall’Istat va dal +2,8% al +3,2%.
Puglia, Calabria e Veneto sono le Regioni con l’inflazione più alta a luglio: tra il 2,2 e il 2%, a fronte della media nazionale all’1,7%. Seguono Trentino Alto Adige, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lazio.
Per quanto riguarda le città, Rimini è al primo posto con un aumento dei prezzi del 2,8%, ampiamente sopra tutti gli altri capoluoghi. Padova e Napoli segnano un’inflazione al 2,3%, quindi Bolzano, Trieste, Bari e Verona tra il 2,2 e il 2%. Sopra la media nazionale anche Bologna, Venezia, Genova, Reggio Calabria e Perugia.
Il Codacons quantifica l’inflazione all’1,7% in un maggior esborso di 559 euro per la famiglia con un figlio, di 761 euro per i nuclei con due figli. L’Unione consumatori evidenzia l’incremento «astronomico del 16% dei pacchetti vacanza nazionali, balzo inaccettabile considerato che giugno era già un mese di ferie».
Prezzi bollenti che fanno sudare più del sole di mezzogiorno, con ombrelloni dorati e scontrini da collezione: l’estate degli italiani si sta trasformando in una caccia al relax tra rincari da capogiro.
(da “La Stampa”)
Leave a Reply