RISPUNTA L’IPOTESI DI UN BERLUSCONI IN LISTA
IL CAVALIERE, CAUTO E DEFILATO, STAREBBE PENSANDO DI COINVOLGERE BARBARA E PIER SILVIO PER LE EUROPEE
Uscite pubbliche sempre più sporadiche, un ostentato basso profilo.
A un mese dalla decisione sul suo destino giudiziario – il 10 aprile il Tribunale di Sorveglianza di Milano stabilirà se dovrà scontare gli otto mesi di pena per la condanna Mediaset ai servizi sociali o ai domiciliari – Silvio Berlusconi sarà pure tornato centrale sulla scena politica, ma è sostanzialmente scomparso da quella mediatica.
Lui che negli anni ha sempre indicato ai suoi la linea, anche rovesciando i tavoli, ora appare cauto, incerto, bloccato sul da farsi. Impaurito, sopra tutto.
«La verità – ha confessato a più di un amico – è che non posso fare attività politica, non posso schierarmi nettamente su nulla, perchè qualunque mossa io facessi, qualsiasi iniziativa prendessi, diventerei il bersaglio da colpire».
Il suo destino, si lamenta il Cavaliere, non è più nelle sue mani ma «in quelle dei giudici», che potrebbero togliergli completamente l’agibilità politica e, teme, distruggerlo.
Il silenzio
È anche per questo, spiega chi gli ha parlato, che in questa fase Berlusconi non vuole forzare la mano su nulla.
Dopo quello che è stato considerato dai suoi «un brutto scivolone che potrebbe costargli caro» – il video ripreso con cellulare da uno dei suoi ospiti a palazzo Grazioli nel quale si lamenta della «mafia dei giudici» che deciderà sulla sua pena -, il Cavaliere sembra essersi ammutolito ancor di più.
Aumentando la preoccupazione di un partito che teme l’imminente assenza del leader e il vuoto di potere che rischia di crearsi.
Nulla infatti è stato ancora deciso su chi prenderà le redini di Forza Italia nei prossimi mesi, anche se la previsione è che «magari il 10 sera, all’ultimo minuto utile», verrà varato un ufficio di presidenza con i fedelissimi tutti dentro e una nutrita presenza, a sua garanzia, di uomini vicini e graditi alla famiglia e all’azienda.
Candidatura eccellente
Nulla è stato stabilito anche in vista delle elezioni Europee, passaggio fondamentale per capire la tenuta del partito che per la prima volta sconterà l’assenza del capo nelle liste e, presumibilmente, anche nella campagna elettorale.
Tanto che comincia a farsi strada nei discorsi degli azzurri di peso anche l’ipotesi di una candidatura eccellente: per non perdere il traino del nome Berlusconi sulla scheda, per dare il senso della continuità , in attesa che alle Politiche sbarchi magari Marina come extrema ratio , si ragiona sull’idea che un altro figlio – forse Barbara, forse Pier Silvio – possa presentarsi in Europa.
Strada molto impervia, ma non del tutto da escludere.
Intanto sul territorio il tentativo di reggere all’urto c’è: ieri si è aperta con la coordinatrice Gelmini e con Giovanni Toti la campagna elettorale lombarda, a Pavia si è celebrata la ricandidatura a sindaco di Alessandro Cattaneo (che ha ricevuto gli auguri telefonici del Cavaliere), mentre a Sud si muove molto Raffaele Fitto.
Ma quella che sembra mancare è una regia complessiva con parole d’ordine chiare.
Non a caso, proprio in vista delle Europee si potrebbe profilare uno «scontro» a distanza tra due uomini forti come Toti e Fitto: il primo sarà certamente candidato come capolista nel Nord-Ovest, il secondo sta pensando di presentarsi al Sud (e anche Brunetta e Rotondi non escludono proprie candidature).
L’obiettivo dichiarato è raccogliere più voti possibili in assenza del Cavaliere, ma il rischio è che alla fine dal conteggio emergano gerarchie problematiche: è possibile infatti che un politico di esperienza e radicamento come Fitto raccolga più voti personali che l’uomo nuovo Toti, che al Nord (dove il voto di preferenza è più l’eccezione che la regola) è atteso a un test difficile.
Deciderà Berlusconi, quando e come si vedrà .
(da “il Corriere della Sera“)
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