SANZIONE DI 92 MILIARDI PER LE SLOT MACHINE: I CONCESSIONARI ORA VOGLIONO PURE LA SANATORIA
L’11 OTTOBRE RIPRENDE IL PROCESSO DAVANTI ALLA CORTE DEI CONTI CHE RECLAMA 92 MILIARDI DI EURO TRA SOLDI NON VERSATI E AMMENDE COMMINATE ALLE DIECI CONCESSIONARIE…. ORA QUESTE MINACCIANO DI NON PAGARE LA SECONDA RATA DELLA NUOVA CONCESSIONE SULLE VIDEOLOTTERY SE IL DEBITO PREGRESSO NON VIENE ANNULLATO… LA ATLANTIS DEVE 30 MILIARDI
L’11 ottobre riprende il processo per la maxi sanzione di 92 miliardi di euro comminata dalla Corte dei Conti alle dieci concessionarie italiane che hanno gestito le slot machine nei loro primi anni di vita.
Come ricorderete, l’accusa si basa sul fatto che per anni queste agenzie non avevano provveduto a collegare i terminali delle macchinette agli organi ministeriali di controllo, determinando così una evasione fiscale miliardaria della quota spettante allo Stato che, sommata alle ammende previste, aveva portato la Corte dei Conti a quantificare il dovuto in complessivi 92 miliardi di euro.
Il merito di aver portato a galla l’inghippo è stato di due giornalisti genovesi del “Secolo XIX”, Menduni e Sansa, e la notizia venne poi ripresa anche da “Striscia la notizia”.
In parlamento vi sono già stati un paio di tentativi, ai tempi di Visco, di insabbiare il tutto, in quanto dietro a molte di queste concessionarie vi sarebbero degli uomini (e degli interessi) di partiti politici.
Grazie all’opera di denuncia e controinformazione dei due giornalisti, i tentativi sono stati finora bloccati, ma gli interessi nascosti stanno per riemergere.
Le concessionarie di slot machine erano riuscite infatti a far sospendere il processo davanti alla Corte dei Conti, sollevando un problema di competenza.
Ma la Cassazione ha dato ragione ai giudici contabili, parlando chiaramente di “spreco di molteplici risorse finanziarie pubbliche impiegate inutilmente”. Ora la data del processo è fissato per l’11 ottobre e tra le concessionarie si fa strada il timore di dover pagare davvero.
E che bella pensata hanno avuto?
Dato che devono pagare allo Stato la seconda rata di una nuova concessione, quella sulle videolottery, gli apparecchi di nuova generazione che elargiranno fino a 500.000 euro di premi, minacciano di non pagare se non arriverà una sanatoria per i 92 miliardi.
Maurizio Ughi, numero uno di Snai è stato chiaro: “la vicenda delle maxi multe si deve risolvere in una bolla di sapone: è impensabile che quelle somme siano esigibili, il loro pagamento comporterebbe l’azzeramento del mercato”
Ora, vi immaginate un cittadino normale che si reca agli uffici del fisco e dica:: “siccome non mi avete risolto il problema delle tasse che non ho pagato in passato, non intendo pagarvi neanche quelle future”?
Dato che è provato che a suo tempo non sono stati versate allo Stato le quote di competenza degli incassi delle slot machine, fermo restando che si potrà anche discutere sulla quantificazione delle ammende, ci chiediamo che cosa si potrebbe obiettare di fronte a tale sfrontatezza.
Di quali protezioni godono queste concessionarie?
Di quali appoggi politici?
Ricordiamo che solo la società Atlantis deve 30 miliardi.
Sapete di chi era a suo tempo l’amministratore di tale società ?
Prima della sua elezione in Parlamento, il legale rappresentate di Atlantis in Italia era Amedeo Laboccetta, habitueè di St.Lucia, in affari con James Walfenzao, il broker di Atlantis e delle società Primtemps e Timara, proprietarie della casa di Montecarlo ex An.
E viene da chiedersi come mai Labocetta, qualche mese fa, sia passato tra i falchi berlusconiani dopo una vita in An e una amicizia personale con Fini.
Tanti lati oscuri si intrecciano: vuoi vedere che arriva davvero una sanatoria per le concessionarie?
E pensare che solo la metà della cifra contestata corrisponderebbe a due manovre finanziarie.
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