SCOPPIA LA BOMBA FARAGE: “RISCHIA UN ANNO DI CARCERE PER SPESE DA EURODEPUTATO NON DICHIARATE”
SULLA STAMPA INGLESE DOCUMENTATE ACCUSE ALL’AMICHETTO DI GRILLO… E NEL M5S GLI EUROPARLAMENTARI ELETTI POTRANNO TENERSI L’INTERA INDENNITA’
L’asse è nato ieri, nonostante le tante polemiche e dopo una votazione online per alcuni discutibile o giudicata “troppo frettolosa”.
Ma per il Movimento 5 Stelle già nascono i primi imbarazzi dell’alleanza con l’Ukip, il partito britannico nazionalista e di estrema destra di Nigel Farage.
Proprio Farage, infatti, oggi occupa le prime pagine dei giornali britannici, su carta e online.
Motivo: avrebbe barato su oltre 200mila sterline di rimborsi da europarlamentare.
Già , i rimborsi, argomento cui i pentastellati sono ultrasensibili.
E ora Farage rischia fino a un anno di carcere, secondo il Times di Londra, quotidiano conservatore.
La vicenda.
Secondo l’accusa riportata dalla stampa britannica, Farage avrebbe usufruito di oltre 200mila sterline di donazioni giunte da John Longhurst, un fervido sostenitore del suo partito Ukip.
Farage, però, non aveva dichiarato queste sovvenzioni private alla commissione elettorale britannica, almeno fino allo scorso maggio, quando erano sorte le prime perplessità .
E qui spunta il problema. Perchè, tra queste donazioni, c’era anche l’utilizzo a titolo assolutamente gratuito di un ufficio della delegazione europarlamentare dell’Ukip a Bognor Regis (West Sussex), sempre gentilmente concesso da Longhurst.
L’accusa.
Andando a fondo, la Commissione Elettorale ha scoperto che il leader Ukip avrebbe utilizzato fondi europei e dei contribuenti per coprire le spese di questo locale e, per l’accusa, pagare anche il suo fantomatico affitto.
Si parla, solo dal luglio 2009, di circa 70mila sterline di rimborsi investiti nell’ufficio. Che, almeno fino a poco tempo fa, le autorità di Londra consideravano a carico dell’Ukip, affitto compreso, quando in realtà era stato ceduto a zero euro da Longhurst.
Farage ha reagito duramente, sostenendo che i rimborsi sono stati utlizzati per coprire le spese dell’immobile come “macchinari e computer”.
Ma, secondo l’accusa, oltre 10mila sterline all’anno per questa causa sembrano troppi.
“Rischia un anno di carcere”.
Cosa succederà ora al nuovo alleato di Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle? “Al momento stiamo esaminando con attenzione tutte le informazioni forniteci da Nigel Farage – ha fatto sapere un portavoce della commissione elettorale – una volta che il processo sarà completato prenderemo una decisione su eventuali azioni, se necessario”.
Il Times oggi parla di rischio di “un anno di carcere” per il leader Ukip.
In realtà , secondo gli altri quotidiani britannici, qualora Farage fosse giudicato colpevole, la sanzione più plausibile sembra quella di una multa, che dovrebbe aggirarsi intorno alle 20mila sterline.
Il caso indennità nel M5S.
Ma i fondi dell’Unione Europea ai parlamentari di Bruxelles aprono un altro caso nel Movimento 5 Stelle.
Perchè gli eurodeputati pentastellati non sono obbligati a restituire parte dell’indennità o della diaria, come invece accade a deputati e senatori in Italia.
Basta confrontare i due “codici di comportamento” sul blog di Beppe Grillo per notare la differenza.
Per i parlamentari di Strasburgo, a differenza dei colleghi italiani, vige la assoluta volontarietà .
E, sinora, solo cinque eurodeputati su 17 hanno dichiarato pubblicamente di restituire almeno parte della diaria, che ammonta a 304 euro al giorno.
Pochini rispetto ai 6250 euro netti al mese di indennità che invece, a meno di future smentite, terranno tutti e interamente.
Senza contare il rimborso di spese generali a 4.299 euro e il rimborso per i costi di viaggio, alloggio e “spese connesse” di 4.323 euro.
“I soldi servono per vivere”.
Eppure indennità e rimborsi europei sono soldi pubblici anche italiani, visto che il nostro Paese è il terzo contribuente della macchina dell’Unione.
Il gruppo M5S a Strasburgo ha già dichiarato che presto deciderà di devolvere metà della diaria per una giusta causa.
Solo la diaria, però. La ben più ricca indennità , invece, a meno di clamorose sorprese, non verrà toccata.
E’ stato lo stesso capogruppo a Bruxelles, Ignazio Corrao, a escludere significativi tagli di stipendio: l’indennità “serve per vivere fra Bruxelles e l’Italia, i viaggi, la casa, le spese per il collegio”.
Poco convincente, perchè molte spese vengono rimborsate.
(da “la Repubblica”)
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