“SE NON PUOI SEDURLA, PUOI SEDARLA”: IL VICESINDACO LEGHISTA CON LA MAGLIETTA CHE ISTIGA ALLO STUPRO
MA CHE BELLA CLASSE DIRIGENTE… INSORGONO LE DONNE SULWEB MA ANCHE MOLTI UOMINI INVOCANO L’ARRESTO DEL LEGHISTA
“Istigazione allo stupro”. Non usano mezzi termini le donne che su Facebook stanno protestando per la maglietta indossata dal vicesindaco di un paese in provincia di Verona, Roverè, alla festa del paese.
È il momento delle estrazioni per la lotteria, Loris Corradi si presenta sul palco con un maglietta rossa che ha sul davanti la scritta: “se non puoi sedurla…”. È la presentatrice della serata a svelare che sulla schiena la frase continua con “… puoi sedarla”.
Seguono risatine dal pubblico, nessuno che chieda al geometra Corradi, 35 anni, eletto con la Lega, perchè trova spiritoso ipotizzare di narcotizzare una donna che rifiuta la sua corte.
Vengono i brividi di paura al solo pensiero e infatti ci sono donne che reagiscono. Arriva una lettera indignata al quotidiano L’Arena di Verona: “Mi chiedo cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni. A me e alle amiche e amici seduti al mio tavolo non ha fatto per niente ridere”, scrive una donna che era presente alla festa di Santa Viola.
A rispondere all’indignazione della signora c’è anche un’amministratrice locale, Monia Cimichella, assessora in un comune vicino, Sona.
La politica, da sempre impegnata nella lotta alle discriminazioni di genere, interviene in una discussione su Facebook e scrive: “Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega dai. Non credo”. I post delle donne disgustati sono commentati anche da alcuni uomini: “Ma stiamo scherzando?! – scrive Michele – Questo pazzo deve essere arrestato per istigazione alla violenza! Mi viene il voltastomaco…”
La maglietta del vicesindaco è stata commentata anche dalla sezione di Potere al Popolo di Verona: “È un orrore, una maglia ignobile, che manifesta la cultura dello stupro che i politici leghisti sono abituati ad usare come elemento per discriminare e costruire un nemico esterno. Ma questo nemico è interno, relle relazioni di vita quotidiana di milioni di donne, che subiscono violenze quotidiane, abusi, insulti sessisti, a casa, sul lavoro, nella vita pubblica” scrive il partito in un post su Facebook.
Il comune di Roverè è guidato da una sindaca, Alessandra Caterina Ravelli, che al momento non è stato possibile interpellare, così come il vicesindaco Corradi.
(da agenzie)
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