“SE NON SCATTA L’INTESA TRA DIRETTORE E ORCHESTRA, IL DIRETTORE È MEGLIO CHE RINUNCI ALL’INCARICO”: IL MAESTRO RICCARDO CHAILLY PARLA DEL CASO BEATRICE VENEZI
IL RICORDO DEL DIRETTORE MUSICALE DE “LA SCALA” DI MILANO: “NEGLI ANNI OTTANTA, QUANDO L’ALLORA SOPRINTENDENTE FONTANA MI VOLLE AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, GLI DISSI: “FACCIAMO PRIMA DEI CONCERTI DI PROVA: DOBBIAMO VEDERE SE MI TROVO BENE CON L’ORCHESTRA E SE L’ORCHESTRA SI TROVA BENE CON ME”
Chally, c’è un direttore d’orchestra di cui si parla molto per le polemiche sulla sua
nomina: è Beatrice Venezi, che da poco è stata nominata direttrice musicale del teatro La Fenice di Venezia. Gli orchestrali del teatro si sono ribellati, sostenendo che non ha un curriculum all’altezza. Altri, invece, hanno preso le difese della Venezi. Posso chiederle la sua opinione su questo caso?
«Io non do giudizi sui colleghi, ma cito un ricordo personale. Negli anni Ottanta, quando l’allora soprintendente Carlo Fontana mi volle al teatro Comunale di Bologna, io gli dissi: “Facciamo prima dei concerti di prova: dobbiamo vedere se io mi trovo bene con l’orchestra e se l’orchestra si trova bene con me”. Per fare musica insieme occorre che tra direttore e orchestra scatti la “scintilla”, l’alchimia: se questa intesa non scatta, credo che il direttore faccia meglio a rinunciare all’incarico».
Molti artisti hanno dei “rituali”. Anche lei, maestro, ne ha uno per la “prima” della Scala?«Sì: non appena termina la “prima”, salgo in auto con mia moglie Gabriella e guido fino alla nostra casa di montagna, che è in Engadina, sulle Alpi svizzere. Lì c’è un silenzio profondissimo, quasi mistico, che non ho mai sentito da nessun’altra parte. Dopo che alla “prima” hai diretto musiche tra le più belle mai composte, l’unica cosa ancora più emozionante che puoi ascoltare è il silenzio».
(da DiPiù)
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