SI STRAPPANO LE VESTI PERCHE’ IL CORRIERE HA PUBBLICATO LE LISTE DEI FILORUSSI? MA LE PUBBLICANO I SOSTENITORI DI PUTIN
DA DONBASS ITALIA A PANDORA E L’ANTIDIPLOMATICO, SCORRONO MOLTI NOMI NOTI
Accusano il Corriere della Sera di aver pubblicato una lista di proscrizione dei filorussi in Italia, ma cosa succede se a pubblicarla sono gli stessi sostenitori di Putin e dell’invasione in Ucraina?
Parliamo delle fonti aperte disponibili sul web.
Uno dei canali filo Putin che troviamo su Telegram è quello noto come Donbass Italia. Al suo interno vengono condivisi diversi contenuti da parte di altri canali, sia Telegram che esterni, che gli admin utilizzano come fonte per proseguire la loro campagna a favore dell’invasione russa in Ucraina.
Secondo questi, leggendo la biografia del canale, gli ucraini avrebbero previsto «per il giorno 8 marzo l’invasione del Donbass portando a termine il genocidio». Genocidio che, come abbiamo riportato in un precedente articolo di Open Fact-checking, non è mai iniziato o avvenuto come affermato da Vladimir Putin nel suo discorso di inizio invasione. Curioso il link del canale, il quale mostra come questo portasse un altro nome in passato: @sportstreamingVPN.
Il 5 giugno 2022, lo stesso giorno dell’articolo del Corriere, all’interno del canale viene pubblicata una lista di ringraziamenti dove vengono riportati i canali caldamente suggeriti come “fonte di informazione” per la propaganda a favore dell’invasione russa in Ucraina, a partire dai canali Russia Today e Russia24.
Nell’elenco troviamo diversi canali e siti (alcuni dei noti anche a Open Fact-checking): il canale di Giorgio Bianchi, Pandora TV, l’Antidiplomatico e persino i canali complottisti QAnon come Sò[QQ]uadro ‘NtoQulo Channel e Trump and the PATRIOTS ITALIA. A sostegno del collegamento con il mondo No Vax troviamo i link al canale Io non mi vaccino.
C’è da dire che queste realtà possono aver più volte condiviso contenuti pubblicati da personaggi utili alla propaganda filo Putin, come ad esempio quelli del senatore ex M5s Vito Petrocelli.
Vito Petrocelli, il senatore ora ex Movimento 5 Stelle, non risultava particolarmente citato da canali come quello de L’Antidiplomatico (altro nome riportato nell’articolo del Corriere) dal 2018.
È tornato a far parlare di se nel 2022 solo a seguito delle sue posizioni contrarie al Governo per l’invio di armi all’Ucraina, finendo in una lista pubblicata da canali come LombardiaRussia insieme a Elena Fattori, Laura Bianca Granato, Elio Lannutti e Pierluigi Paragone.
Il momento di maggior interesse nelle aree filorusse per il senatore ex M5s deriva dal suo intervento social, visto come un sostegno dell’invasione russa in Ucraina («Buona festa della LiberaZione»), che gli è costata l’espulsione dal partito e la perdita della presidenza della Commissione Esteri dopo le dimissioni di massa dei componenti. Ora fa parte del gruppo parlamentare dove si trova un altro senatore citato nella lista, l’ex M5s Elio Lannutti.
La notizia della sua espulsione venne condivisa anche dal canale Telegram filorusso NEWS: Ukraine, Russia, Donbass (nel logo compare la «Z» simbolo dell’invasione russa) in lingua inglese. Nello screenshot sopra riportato notiamo che anche altri due protagonisti citati nella lista del Corriere, Laura Ruggeri (Laura Ru) e Giorgio Bianchi, i quali esprimono la loro preoccupazione per il senatore filorusso.§
Testate, inviati e giornalisti pro Russia
Tra i protagonisti di entrambe le liste (quella del Corriere e dei filo Putin) c’è senz’altro Giorgio Bianchi, particolarmente noto durante l’invasione russa in Ucraina a seguito di un’intervista all’influencer Marianna, la giovane diventata protagonista del bombardamento russo dell’ospedale di Mariupol in quanto accusata dalle istituzioni di Mosca di essere un’attrice al soldo degli ucraini.
Nell’intervista di Bianchi, però, la ragazza tornata a vivere nel territorio filorusso del Donbass dichiara di non essere a conoscenza di chi l’abbia etichettata come attrice e di aver interpretato un’altra donna deceduta a seguito del bombardamento. Bianchi, durante l’intervista, evita di raccontare a Marianna questi particolari.
Nella lista del Corriere viene pubblicata anche la foto della freelance Laura Ruggeri, in quanto autrice presso la rivista online Strategic Culture Foundation ritenuta «al servizio di intelligence esterno russo Svr». c’è un problema: nella rivista vengono pubblicati solo due articoli a firma Laura Ruggeri, di cui solo uno riguarda l’invasione russa in Ucraina.
A farlo notare è la stessa Ruggeri in un tweet contro la pubblicazione del Corriere della Sera: «Ma vi rendete conto dell’assurdita’ delle vostre accuse? Ho scritto due articoli per una testata russa e molti di piu’ per testate di altri paesi. Siete inqualificabili», scrive la freelance.
Sebbene il canale sia stato creato appena il 14 aprile 2022, Laura Ruggeri risulta anche nella lista pubblicata dai filo Putin. Lei stessa non nega di essere una sostenitrice della Russia e dell’invasione in Ucraina, basta osservare ciò che pubblica nel suo canale Telegram: dalla maglietta con la Z all’immagine che raffigura un Adolf Hitler mentre allatta una bambina ucraina («dopo aver rifiutato la madre, viene allattata dal padre», scrive nel post). Contattata da Open, ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai media.
L’articolo pubblicato a nome Laura Ruggeri su Strategic Culture Foundation è stato poi ripreso e tradotto da un sito presente in entrambe le liste, quella del Corriere e quella dei filo Putin.
Parliamo de L’Antidiplomatico, la stessa testata giornalistica che aveva condiviso attraverso i propri social la storica foto del ponte di Irpin sostenendo falsamente che le forse armate ucraine stessero bloccando la fuga dei civili dalla città.
L’Antidiplomatico era già stato definito in passato, come possiamo leggere in un articolo del 2016 de La Stampa, come il sito che divulgava la linea filo-russa del Movimento 5 Stelle. Il titolare, Alessandro Bianchi, era un collaboratore dell’allora M5s Alessandro Di Battista.
PandoraTV, il canale filo Putin dal 2014
Nel marzo 2020 avevamo parlato di un gruppo sovversivo chiamato Nuova Resistenza Italiana che, al fine di incitare la popolazione a violare le restrizioni messe in atto per frenare la diffusione del Sars-Cov-2, diffondeva i contenuti pubblicati da una serie di personaggi e siti utili allo scopo.
Tra queste “fonti di informazione” c’era anche Pandora TV fondato da Giulietto Chiesa, giornalista italiano ed ex corrispondente a Mosca noto per le sue posizioni pro Russia e cospirazioniste. Per comprendere meglio questa realtà bisogna partire dal 2014, anno in cui Giulietto Chiesa fonda Pandora TV.
Pandora TV era di fatto una succursale della propaganda russa fin dal 2014. Dalla pagina Chi siamo (attualmente cancellata ma recuperabile tramite Web Archive) leggiamo: PANDORA TV è una multipiattaforma di informazione indipendente. Monitora in tempo reale gli eventi salienti dell’attualità internazionale, con news giornaliere del network Rt / Russia Today, in esclusiva per PANDORA TV in italiano. Produce informazione libera, con una redazione multimediale, coordinata da un grande giornalista come Giulietto Chiesa.
Ricordiamo che il 2014 è l’anno della rivoluzione ucraina che ha portato alla fine del governo filorusso di Viktor Fedorovyč Janukovyč, così come l’anno in cui è partita la prima invasione russa in Ucraina nei territori del Donbass e della Crimea. L’arrivo di Pandora TV del suo fondatore filo Putin Giulietto Chiesa può essere visto come uno dei primi mattoni posti dalla propaganda russa in Italia.
Nella homepage del canale fondato da Giulietto Chiesa compare ancora l’articolo del 2019 con il quale si vorrebbe smentire l’inchiesta sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines. Non si tratta del lavoro del team di Pandora TV, ma di un progetto chiamato Bonanza Media che il team di Bellingcat ha collegato con l’intelligence militare russa. Durante la pandemia, il progetto aveva diffuso contenuti di disinformazione e teorie del complotto sulla Covid-19.
A seguito del decesso di Giulietto Chiesa, alcuni suoi collaboratori hanno proseguito l’operato sotto un altro nome: La Casa del Sole.
A sostenere mediaticamente la nascita del nuovo progetto è Luogocomune di Massimo Mazzucco, anche lui noto per le sue teorie del complotto.
La Casa del Sole è una testata registrata in Italia (Roma) che si presenta come «la nuova Web TV d’informazione e di approfondimento in cui appaiono i maggiori giornalisti d’inchiesta italiani» e che prosegue la linea filorussa e anti americana sulla scia di Giulietto Chiesa e delle sue note posizioni politiche che piacciono al Cremlino. Oggi, il sito ospita i contenuti pubblicati da Contro TV di Massimo Mazzucco, inclusi quelli sulla disinformazione sulla Covid-19 (ne parliamo qui).
Nel sito del nuovo canale Casa del Sole è possibile notare che nella sezione Geopolitica viene curata una rubrica dedicata solo alla Russia. All’interno troviamo articoli di geopolitica come quello intitolato «Coro dell’Armata Rossa suona per gli italiani» e «Il discorso di fine anno di Vladimir Putin: “Sogniamo pace e prosperità”».
Il canale, insieme a molti altri, fornisce contenuti che poi vengono ripresi dai canali della disinformazione come quelli della Covid-19 che si sono posizionati nell’area di sostegno dei filorussi.
Uno dei video virali diffusi da Casa del Sole è quello che riporta la propaganda russa del fantomatico laboratorio biologico segreto sotto Mariupol (ne parliamo qui). Narrazione, quella dei laboratori, che venne ripescata anche nel caso del vaiolo delle scimmie insieme a Massimo Mazzucco
(da Open)
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