SONDAGGIO TECNE’: LIBERI E UGUALI CRESCE AL 7,9% E TOGLIE VOTI AL PD
CENTRODESTRA AL 38,5%, CENTROSINISTRA AL 25,2%, M5S AL 26.,9%
Il Partito Democratico perde in un mese il 2,3% di consenso nei sondaggi espressi da Tecnè: gli stessi voti, in pratica, sono quelli conquistati da Liberi e Uguali dopo la discesa in campo di Pietro Grasso.
Un +2,2% che esprime la crisi del centrosinistra renziano e la buona forma elettorale della Sinistra in quota Mdp, Sinistra Italiana e Possibile di Civati.
Il bordino espresso dai sondaggi Tecnè mostra anche la sostanziale crescita lenta ma costante del Centrodestra e il continuo calo (anche qui di pochi punti percentuali) del Movimento 5 Stelle.
In termini numerici, Forza Italia, LegaNord, Fratelli d’Italia e altri di centrodestra raccolgono ad oggi il 38,5% dei consensi (+0,1% rispetto ad un mese fa), mentre il Partito Democratico e gli altri di csx non vanno oltre il 25,2% su scala nazionale.
7,9% totale per Liberi e Uguli, e infine un 26,9% dei grillini che si confermano prima lista ma non prima forza, visto lo strumento praticamente decisivo della coalizione.
PIEPOLI, IL “PRODOTTO” GENTILONI SODDISFA
Guardando lo strano sondaggio di Piepoli pare di trovarsi in una indagine di mercato: e infatti lo scopo della rilevazione è proprio questa, provare ad applicare alla politica i metodi e le indagini di mercato per provare a intercettare l’elettore sotto un altro aspetto, più imprevedibile. Ebbene, alla domanda sulla particolare “soddisfazione del prodotto”, i leader politici esposti fungono da altrettanti “prodotti” pronti per essere giudicati. Insomma, soddisfatti o rimborsati: tranne il secondo elemento – purtroppo per gli elettori – il primo punto è stato risposto a dovere.
E Paolo Gentiloni risultato il prodotto, ops, il politico più scelto con il 44% dei consensi: segue subito dietro Pietro Grasso con il 43%, mentre al terzo posto troviamo Dario Franceschini, ministro della Cultura e anche lui finito davanti al suo stesso segretario col 38% dei consensi. Già , Matteo Renzi: il segretario Pd non viene visto come “sinonimo” di soddisfazione con grande vigoria: al quinto posto, con il 30%, battuto addirittura dalla Presidente della Camera Laura Boldrini. In vista delle prossime elezioni, chissà se i “prodotti” sapranno anche dare qualche certezza in più rispetto alle solite “promesse” contenute negli spot elettorali, molto simili su questo punto alle pubblicità dei prodotti commerciali..-
IPSOS, LEADER & FIDUCIA: DA CHI CI SI ASPETTA “BRUTTE SORPRESE”?
È ovvio che l’immagine dell’articolo già vi frega la suspense creata dalla domanda del titolo: ce ne dispiace, ma del resto il nostro tentativo di dissimulare non poteva durare molto. I sondaggi politici espressi da Ipsos hanno provato a sondare il terreno tra gli elettori con una domanda insolita ma assai interessante in vista del dopo elezioni, soprattutto. «Da quale tra questi leader lei potrebbe aspettarsi una brutta sorpresa….?»: bella domanda, volta al tradimento, al cambio casacca, al cambio programma e alle possibili alleanze con partiti non previsti in campagna elettorale dei principali leader italiani. Ebbene, Silvio Berlusconi è il più “prossimo” al tradimento (e non c’entrano le moglie questa volta, ndr): il 24% degli italiani lo ritiene il più “papabile” per una brutta sorpresa dopo le elezioni, seguito dal suo “erede ideologico-politico” Matteo Renzi (19%), al terzo posto Matteo Salvini al 16%. Per il grillino Di Maio il 14%, mentre il più fidato risulta Pietro Grasso con il solo 3% degli elettori che si aspetta brutte novità e possibili tradimenti politici dall’attuale presidente del Senato.
(da “Sussidiario.net”)
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