SOVRANISTI SUBITO ALL’ATTACCO DELL’ABORTO: GASPARRI HA DEPOSITATO UNA PROPOSTA DI LEGGE PER DARE CAPACITÀ GIURIDICA ALL’EMBRIONE
UN MODO PER NEGARE IL DIRITTO ALL’ABORTO SENZA TOCCARE LA LEGGE 194 (COME AVEVA ASSICURATO LA MELONI IN CAMPAGNA ELETTORALE)
Comincia la nuova era del centrodestra. E riparte l’attacco all’aborto. Il senatore Maurizio Gasparri, Forza Italia, ha appena depositato una proposta di legge il cui titolo è più che chiaro su quali siano le intenzioni: «Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito».
È la terza volta che ci prova, Gasparri. Un testo fotocopia lo ha presentato già nella XVI legislatura, e poi nella XVII. Ora siamo alla XVIII e la settimana scorsa ha depositato il solito testo. La storia peraltro è lunga perché ricalca una proposta legislativa del movimento per la vita, nel lontano 1995. Sono appena tre righe, ma dirompenti: «Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento. I diritti patrimoniali che la legge ricono
È evidente, infatti, anche se qui si parla di diritti patrimoniali e di codice civile, che dare capacità giuridica all’embrione appena concepito è la negazione totale del diritto all’aborto. Una va contro l’altra. E infatti, come lo stesso Gasparri scriveva nella relazione alla sua penultima proposta, «nell’articolo 1 della legge 194, sulla interruzione volontaria della gravidanza, è detto che lo Stato “tutela la vita umana fin dal suo inizio”. Vi è dunque una attenzione verso il concepito, ma non vi è l’attribuzione del diritto alla vita e tanto meno il riconoscimento della sua soggettività, giacché il concetto di “tutela” può essere riferito anche alle cose».
E ancora, per essere più esplicito: «Opportuna è la modifica dell’articolo 1 del codice civile perché essa condurrebbe ad una applicazione della intera legge n. 194 del 1978 più coerente con l’intento di prevenire l’aborto volontario, in qualsiasi forma, legale o clandestino che sia».
Rieccolo contro il diritto all’aborto, insomma. Che il senatore spiega così: «Lo presento tutte le legislature, è un impegno che avevo preso con Carlo Casini del movimento per la vita che fu a lungo deputato Dc ed è scomparso alcuni anni fa. Mi farebbe piacere una discussione serena su questi temi. Che avesse almeno come obiettivo la applicazione delle intera legge 194, che non va abolita, ma che andrebbe rispettata in tutte le sue norme. Almeno questo sarebbe importante. Parlare della vita. Sarà lecito? Diciamo che la presento sempre sperando che prima o poi si possa discutere con serenità di tutti questi temi. Nessuna imposizione, ma nessuna fuga davanti a questioni di cui comprendo la rilevanza, la delicatezza e la complessità».
Per Maurizio Gasparri è dunque una battaglia identitaria e di bandiera, dare lo scudo giuridico al concepito. Sapendo che tutto il resto seguirebbe come conseguenza logico-giuridica. Anche l’impossibilità di abortire per la donna e il rischio penale – alla maniera di quanto accade in Polonia – per il medico. Lui rilancia a prescindere. La novità stavolta è che in Parlamento c’è una forte maggioranza di centrodestra che potrebbe seguirlo. «Spero in una riflessione sul tema quanto meno senza scontri ideologici. So che non è facile», si limita a dire.
Non si è fatta attendere la reazione del Pd, affidata a un tweet di Simona Malpezzi: «In Senato FI ripresenta il ddl per modificare l’art 1 del CC in materia di riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non tocchera la 194. Inaudito».
(da agenzie)
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