STATUTO M5S, PER CASALEGGIO CRIMI NON E’ PIU’ LEADER, PER GRILLO SI’
ORMAI LA SPACCATURA POLITICA E’ SENZA RITORNO… I DISSIDENTI HANNO SEMPLICEMENTE INTERPRETATO LA VOLONTA’ DI META’ DEGLI ISCRITTI, GRILLO PRENDA ATTO DEL SUO FALLIMENTO
Nel Movimento 5 stelle si apre lo scontro anche sulla leadership interna. A metà giornata infatti, l’associazione Rousseau, ufficializzando il risultato del voto che ha abolito il ruolo di capo politico in favore di un comitato a 5, ha anche annunciato che “da oggi termina la reggenza di Vito Crimi“.
Un annuncio però che l’associazione, presieduta da Davide Casaleggio, non era titolata a fare. Tanto che in serata è arrivata la replica di Beppe Grillo che ha confermato il ruolo del capo politico fino all’elezione dei cinque membri.
“Caro Vito”, ha scritto Grillo nel messaggio poi pubblicato da Crimi su Facebook, “non ritengo di condividere l’assunto secondo il quale con la modifica odierna dello Statuto, cessando l’organo “capo politico”, cesserebbe anche la tua reggenza. A mio avviso, invero, la tua reggenza da capo politico resta in vigore, a prescindere dalle modifiche statutarie, fino a quando non saranno nominati i 5 componenti del nuovo Comitato direttivo, essendo del resto impensabile che il MoVimento resti privo di rappresentanza per tutto il tempo occorrente per portare a termine la procedura di nomina (raccolta delle candidature, voto e proclamazione)”.
E ancora: “Comunque la tua reggenza da capo politico, fino a quando non saranno nominati i 5 componenti del nuovo Comitato direttivo, è avallata anche dall’art. 7, lett. d), dello Statuto, dove prevede che “Qualora la carica di un membro del comitato direttivo si renda vacante, il membro più anziano del Comitato di Garanzia, ne assume temporaneamente le veci”. A maggior ragione in questo caso specifico, in cui tutti i membri del Comitato direttivo devono ancora essere nominati”.
Tra le prime a chiedere il cambio al più presto era stata Barbara Lezzi: “Dobbiamo tutti ringraziare Vito Crimi per il lavoro svolto” ma adesso “non può più decidere nulla in nome e per conto del M5S”.
In ogni caso una reggenza temporale prevede le decisioni sull’ordinaria amministrazione non certo sulla espulsione di parlamentari.
E rimane il fatto che Draghi “non è espressione del M5s” e quindi chi vota contro non può essere passibile di espulsione.
(da agenzie)
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