SULLA CONSULTA HA VINTO MATTARELLA: AL QUIRINALE FUMATA BIANCA PER I 4 GIUDICI COSTITUZIONALI
IL CAPO DELLO STATO NON VUOLE ATTRIBUIRSI MERITI SULLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA, ANCHE SE IL PRESIDENTE AVEVA SUGGERITO UN BUON COMPROMESSO GIÀ LA SCORSA ESTATE.
«Oggi c’era Mattarella, qui. Infatti abbiamo risolto», scherza Ignazio La Russa a Montecitorio. Allude all’elezione dei quattro giudici costituzionali grazie alla quale si ripristina il plenum della Consulta dopo uno stallo di 460 giorni.
E se evoca il presidente della Repubblica, giunto lì per una cerimonia a parte, lo fa perché proprio lui aveva lanciato duri richiami a sanare quel «grave vulnus compiuto dal Parlamento», che con 13 scrutini a vuoto minava la funzionalità di un organo previsto dalla Carta.
E in effetti «sollievo» è l’unica parola che esce dal Quirinale su questa faccenda, nel pomeriggio. Il motivo della laconicità è chiaro: Mattarella non vuole attribuirsi meriti sulla soluzione del problema, anche se non si è limitato a segnalarlo ripetutamente. Si è mosso usando lo strumento della moral suasion sia verso la maggioranza che verso l’opposizione. Evitando di entrare nelle dispute sui nomi
Finché nelle ultime settimane entrambi i fronti hanno capito che insistere nella prova di forza avrebbe paralizzato la partita e […] hanno cercato di costruire un’intesa secondo una logica «a pacchetto», tale da legare le quattro nomine.
Il presidente aveva suggerito un buon compromesso già la scorsa estate. «Vi sono dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione delle cose, ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi». Il che, tradotto, significa: nessuno punti ad appropriarsi di un pezzo dello Stato. Dunque, no alla tirannia della maggioranza come al sabotaggio tout court dell’opposizione. Per una volta è andata così.
(da agenzie)
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