TREMONTI QUALCOSA DEVE SPIEGARE AI SUOI ELETTORI
INTERROGATO DAI MAGISTRATI IL 16 DICEMBRE, TREMONTI, NONOSTANTE SIA STATO INFORMATO SULLE ATTIVITA’ ILLECITE DI MILANESE, NON MUOVERA’ UN DITO PER DIMISSIONARE IL SUO UOMO DI FIDUCIA…ANZI PER SETTE MESI CONTINUERA’ AD ABITARE NEL LUSSUOSO APPARTAMENTO MESSOGLI A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE DA MILANESE
Giulio Tremonti deve alcune spiegazioni ai cittadini che lo hanno eletto e gli hanno messo nelle mani l’economia italiana.
Partiamo da una data fondamentale: il 16 dicembre 2010.
Quel giorno Tremonti viene sentito come testimone dal pm Piscitelli che gli comunica due notizie importantissime:
1) il suo braccio destro al quale ha affidato i rapporti con la Finanza è indagato — proprio dalla Finanza – per corruzione;
2) Milanese si è fatto regalare da un imprenditore nei guai con la Finanza un orologio Patek Philippe del valore di circa 20 mila euro “per il ministro Tremonti”.
Il ministro nega di averlo mai ricevuto e mostra al magistrato il suo Swatch.
O Tremonti mente oppure da quel preciso istante ha il fondato sospetto che il suo braccio destro lo ha venduto, facendolo passare per corrotto.
Nonostante quella mattina i quotidiani pubblichino le intercettazioni dell’imprenditore dell’orologio, Paolo Viscione, che dice: “vengo ricattato dalla politica, da questo Milanese per questa storia qua, che si fotte i soldi”, Tremonti non fa nulla.
Anche quando Milanese pochi giorni dopo dichiara a Conchita Sannino di Repubblica: “ammesso e non concesso che abbia ricevuto dei regali da Viscione, che male c’è?”. Milanese resta il suo braccio esecutivo sulla Finanza e sulle nomine nelle società partecipate, proprio i due poteri pubblici che – secondo i magistrati napoletani – Milanese si sarebbe venduto ottenendo Ferrari, gioielli, viaggi e un milione di euro.
Ma Tremonti non si limita a una colpevole inattività .
Dopo avere saputo dai pm il 16 dicembre che tipo era Milanese, resta dentro la casa pagata 8.500 euro al mese dal suo braccio destro indagato per corruzione.
Tremonti vive a sbafo di Milanese che si dimetterà solo il 27 giugno.
Non per l’inchiesta per corruzione. Ma perchè ha puntato il dito contro il generale Michele Adinolfi per la fuga di notizie in favore di Bisignani.
Giulio Tremonti dovrebbe spiegare agli italiani il suo comportamento dopo l’interrogatorio del 16 dicembre.
– Perchè dopo quell’incontro illuminante con i pm lascia Milanese al suo posto?
– Perchè, dopo avere appreso che Milanese lo ha venduto, sulla storia dell’orologio non lo mette alla porta?
– Perchè accetta di vivere a sbafo facendosi pagare sette mesi di canone più spese per complessivi 64 mila euro da un possibile corrotto?
– Perchè lascia quell’appartamento solo dopo la richiesta di arresto, quando la storia diventa pubblica?
Dopo l’interrogatorio del 16 dicembre avrebbe dovuto accettare da Milanese solo una lettera di dimissioni, non un appartamento nel centro di Roma.
Marco Lillo
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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