VENEZIA, IL DIVIETO ALLE GRANDI NAVI RESTA SULLA CARTA
TORNANO I COLOSSI IN LAGUNA: “SIAMO STATI INGANNATI DAL GOVERNO DRAGHI”
Era fine marzo quando il governo Draghi aveva annunciato che avrebbe vietato alle grandi navi di attraccare nel centro storico della città sull’acqua
Lo scorso 3 giugno, una nave da crociera è entrata a Venezia per la prima volta dall’inizio della pandemia, nonostante il governo guidato da Mario Draghi abbia dichiarato che le navi sarebbero state bandite dal centro storico.
È per questo che ora gli attivisti che hanno protestato contro questi accordi dicono di essere stati «ingannati» dal governo italiano. Al porto di Venezia infatti è arrivata una delle navi della compagnia Msc: 92.000 tonnellate di struttura per 650 passeggeri a bordo. Dopo un passaggio nella città sul mare la nave è ripartita per Bari.
Si sono sentiti traditi i No Grandi Navi che allora si sono riuniti per protestare. «Il governo italiano è stato bravissimo a ingannare non solo i cittadini di Venezia, ma i giornali e l’opinione pubblica di tutto il mondo», ha detto Tommaso Cacciari, leader del gruppo attivista, ad Ansa. In parallelo è nata una contro protesta guidata dal comitato Si Grandi Navi, un movimento che sostiene le migliaia di persone della zona la cui economia dipende dal settore delle crociere.
La decisione del Governo
Era fine marzo quando il governo Draghi aveva annunciato che avrebbe vietato alle grandi navi di attraccare nel centro storico di Venezia. L’alternativa, secondo la legge, prevede il dirottamento delle navi verso il porto industriale di Marghera, con la realizzazione di un terminal crociere fuori laguna. Il decreto è stato approvato dalla Camera dei Deputati il mese scorso, con Dario Franceschini, ministro della Cultura, che ha ribadito che alle navi «alte come condomini» era stato impedito «per sempre» di arrivare nel centro di Venezia.
In realtà, il dirottamento è possibile solo con un lavoro infrastrutturale che lo agevoli. Nel frattempo, l’unico modo per le navi di entrare a Venezia è attraverso il canale della Giudecca, dove nel giugno 2019 una nave Msc si è schiantata contro una banchina e un battello turistico, ferendo cinque persone.
«Il governo sapeva che era impossibile, perché il canale che le navi devono attraversare per raggiungere Marghera è troppo stretto e non abbastanza profondo», ha detto Cacciari. «Quindi sarebbe necessario dragare il canale perché ciò accada, il che sarebbe ancora più devastante per l’equilibrio della laguna».
(da agenzie)
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