VENTI MIGRANTI SALVATI DALLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA
LA SPAGNOLA AITA MARI COSTRETTA A UN TERZO INTERVENTO, ORA HA 153 NAUFRAGHI A BORDO… ANSIA PER I 91 A BORDO DI UN GOMMONE
Una barca con venti persone a bordo, che aveva chiesto aiuto mentre era in zona Sar libica, è stata soccorsa questa notte dalla guardia costiera italiana e i migranti portati a Lampedusa.
Le motovedette sono intervenute quando la piccola imbarcazione in legno era già entrata in acque italiane e ancora una volta nonostante la segnalazione la Marina maltese si è rifiutata di intervenire.
In 153, un numero enorme per una imbarcazione così piccola, sono invece sulla Ong spagnola Aita Mari, costretta ieri al terzo soccorso in assenza di intervento dei mezzi ufficiali delle guardie costiere di Malta e di Tripoli. L’imbarcazione spagnola è ora in acque italiane e ha chiesto alle nostre autorità un approdo.
Non si conosce la sorte di un gommone nero con 91 persone a bordo che domenica scorsa ha lanciato l’allarme quando la barca era già piena d’acqua e alcuni migranti erano finiti in acqua. Contattata dal centralino Alarm Phone la guardia costiera libica aveva risposto che non era intervenuta perchè i centri di detenzione erano pieni.
Ieri alcune fonti libiche hanno parlato di un gommone affondato davanti la costa di Garabulli ma la segnalazione non ha finora avuto conferma ufficiale e nella notte, 81 migranti, tra cui 18 donne e 4 bambini sono stati riportati a Tripoli dalla Guardia costiera libica. A riferirlo è l’Oim, l’agenzia Onu che per le migrazioni, che era sul punto di sbarco per fornire assistenza medica. Non è stato chiarito se questi 81 migranti soccorsi possono essare i superstiti del barcone che aveva chiesto aiuto domenica.
Ieri in serata Alarm phone diceva che non si avevano notizie dei circa 91 in difficoltà che avevano chiamato l’organizzazione domenica. “Sono stati salvati? intercettati, o sono morti” scriveva su Twitter Alarm phone che concludeva “Speriamo stiano bene, ma abbiamo perso ogni contatto con loro da 36 e non riusciamo più a parlargli”.
(da agenzie)
Leave a Reply