VOLO DI STATO PER UN CRIMINALE, E’ UNO SCANDALO INTERNAZIONALE LA LIBERAZIONE DI ALMASRI DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO
L’AMBASCIATA ITALIANA ERA STATA INFORMATA, IL VIAGGIO DALLA GERMANIA, AMNESTY INTERNATIONAL INDIGNATA: “LO STATUTO DI ROMA OBBLIGA A COOPERARE CON LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE”, LE DIMISSIONI DI NORDIO UN ATTO DOVUTO IN QUALSIASI PAESE CIVILE
«La rapidità con cui l’arrestato è stato rilasciato e rimandato nel suo paese d’origine non ha lasciato il tempo di correggere un’eventuale irregolarità procedurale interna. Tuttavia, questa irregolarità non avrebbe rappresentato una violazione dei diritti dell’arrestato».
Le parole di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in relazione alla scarcerazione di Najeem Osema Almasri Habish, il capo della polizia giudiziaria libica che era stato arrestato a Torino su mandato della Corte penale internazionale, sottolineano tutta «la gravità del fatto che le istituzioni italiane, nel loro complesso, non abbiano rispettato l’obbligo di cooperare con la Cpi, come previsto dallo Statuto di Roma. Una cosa vergognosa».
Rispetto alla vicenda, intanto, va segnalato che sabato scorso Almasri si trovava in Germania, dove si era presentato ad un autonoleggio per chiedere se poteva riconsegnare a Fiumicino l’auto che avrebbe preso a noleggio. Lo stesso giorno la Corte penale internazionale aveva spiccato il mandato d’arresto nei suoi confronti.
In quelle ore un funzionario della Corte dell’Aja aveva preso contatto con un funzionario di sicurezza dell’ambasciata italiana in Olanda per comunicargli che Almasri sarebbe entrato in Italia, dove è stato poi arrestato la sera del 19.
Il mandato d’arresto per il comandante libico – a quanto si apprende da fonti informate – è stato chiesto dal procuratore della Corte penale internazionale lo scorso 2 ottobre. La decisione di procedere con il “warrant of arrest” (il mandato d’arresto), è stata presa, a maggioranza, sabato scorso dalla Camera dell’organismo avendo deciso che ci sono «ragionevoli motivi» per ritenere che Njeem abbia commesso crimini che ricadono nella giurisdizione della Corte e che il suo arresto “appare necessario”.
«Siamo qui per ribadire la gravità inaudita» del caso Almasri, «un criminale di guerra su cui pendeva un mandato di arresto della Cpi che è stato prima arrestato, poi rilasciato, poi accompagnato con un volo di Stato a Tripoli. Lo ha detto Nicola Fratoianni (Avs) durante la conferenza stampa con la segretaria del Pd Elly Schlein e rappresentanti di +E, Iv, M5s, Azione.
Fratoianni ha parlato di «complicità del nostro governo, del ministro» competente e «della presidenza del Consiglio» e annunciato che «i capigruppo delle opposizioni stanno inviando a Fontana una lettera congiunta per chiedere che Meloni venga in Parlamento».
Le immagini sono fastidiose. Fastidiosa la festa a Tripoli davanti all’aereo italiano che ha riportato a casa Njeem Osama Elmasry Habish, capo della polizia giudiziaria libica conosciuto come Almasri – arrestato domenica a Torino su mandato di arresto della Corte penale internazionale.
Da torturatore a eroe. Inutile dire che il video su X in cui si vede il torturatore libico portato in trionfo spalla a spalla dai suoi sostenitori, sta creando polemiche, così pure l’utilizzo dell’aereo di Stato.
Dall’arresto su mandato della Corte dell’Aja per crimini contro l’umanità alla liberazione e alla festa a Tripoli. Almasri è in Libia. Il governo non parla. E Avs chiede le dimissioni di Nordio.
(da Avvenire)
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