Dicembre 9th, 2009 Riccardo Fucile
L’ASSESSORE DELLA LEGA ORA SI DIMETTA, INVECE CHE SCARICARE LA COLPA SUI VIGILI: FORTI COI DEBOLI E DEBOLI COI FORTI ?…I POVERI AIUTATELI, INVECE CHE RUBARGLI LE MONETINE DI TASCA….
Recco rischia di diventare famosa non solo per la squadra di pallanuoto e la focaccia al
formaggio: da un paio di giorni è al centro di una polemica che travalica il contesto locale.
Amministrata da una giunta di centrodestra (con un assessore leghista addetto alla sicurezza), la tranquilla cittadina rivierasca è stata scossa da una vicenda penosa per la classe politica locale che la dice lunga sulla nefasta presenza della Lega in certe amministrazioni locali.
Domenica scorsa, davanti alla chiesa dei frati francescani, una povera donna 50enne di origine maghebina, di nome Salima, chiede l’elemosina senza disturbare nessuno.
I fedeli che escono dalla chiesa vedono la poveretta che aveva raccolto qualche spicciolo alle prese con i vigili della locale sezione che le contestano il reato di accattonaggio, in base a una recente ordinanza che prevede la multa di 50 euro e il sequestro del corpo del reato.
Di fronte “all’efferatezza del crimine” i vigili sequestrano le monete e staccano la multa.
Salima non sa leggere e a Recco ci va di rado, nulla sapeva dell’ordinanza, implora di non farle la multa, i vigili tentennano, probabilmente chiamano l’assessore per sapere che fare.
Nel frattempo esce dalla chiesa padre Ilario, guardiano del convento, e cerca di convincere inutilmente i i vigili a soprassedere: alla fine prende lui il bollettino, la multa la pagherà lui.
I fedeli assistono indignati a questa “brillante e incisiva” azione di polizia urbana, contro il crimine “disorganizzato”, dei dipendenti dell’assessore leghista che tanto ha voluto l’ordinanza: la notizia fa il giro di Recco e finisce sui giornali locali e non.
Evidentemente il sindaco, Dario Capurro, fiuta l’aria e, memore dei suoi trascorsi “sociali” (ex Msi), ritiene che occorra porre rimedio alla brutta figura fatta e annuncia che la multa la pagherà lui. Continua »
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Dicembre 9th, 2009 Riccardo Fucile
LE NAVI CHE AVEVANO RESPINTO GLI IMMIGRATI NEL CANALE DI SICILIA SENZA VERIFICARE A TERRA IL DIRITTO DI ASILO HANNO COMMESSO UN ILLECITO…. LA PROCURA DI SIRACUSA CONTESTA LA VIOLENZA PRIVATA E LA VIOLAZIONE DELLE NORME SULL’IMMIGRAZIONE… LA SCONFITTA DI MARONI E COMPAGNI DI MERENDE
Lo avevamo scritto a chiare lettere già un anno fa: la politica di “respingimenti” attuata dal governo italiano che era arrivata al punto di riportare in Libia, con le proprie motovedette, i disperati che sui barconi cercavano di raggiungere le coste siciliane, era illecita sulla base delle norme internazionali.
Erano piovute già allora critiche da tutto il mondo civile, dalla Ue, dalle organizzazioni umanitarie, ma a nulla erano valse di fronte all’ottusità giuridica di Maroni e compagni di merende.
Perchè la legge parla chiaro, allora come ora: i profughi vanno soccorsi, fatti salire a bordo, portati nel porto più vicino, ospitati nei centri di accoglienza e solo lì si potranno verificare eventuali richieste di asilo politico da parte di chi le avanzerà .
Chi proviene da zone di guerra, chi è perseguitato politico, da che mondo è mondo, ha diritto di chiedere asilo politico (nel caso eritrei, somali, ad esempio).
Non puoi respingere in mare donne a bambini, malati e disperati che fuggono dai loro Paesi, senza prima verificare i diritti sanciti dalle leggi e dai trattati internazionali.
Non siamo la “repubblica delle banane”, per intederci, dove basta fare un accordo con un Paese non democratico ( la Libia) dove non vengono rispettati neanche i diritti civili, dove gli oppositori vengono eliminati e magari regalargli pure 5 miliardi per il “lavoro sporco”, e pensare che tale intesa possa passare sopra decenni di civiltà giuridica.
Una operazione stupida, tra l’altro, perchè una volta a terra puoi sempre verificare il diritto o meno all’asilo politico, sulla base dei Paesi di provenienza, e chi non ha le carte in regola lo rimandi a casa.
Invece per dimostrare, a scopi vergognosamente elettolari, che prevale la “linea dura”, quasi che essere dei “disperati su un barcone” equivalga a chissà quale feroce delitto, ci siamo distinti per la violazione delle leggi, oltre che per la mancanza di umanità .
Qualcuno invece che linea dura si è preso ora due bei schiaffoni sul muso, così impara a rispettare le leggi. Continua »
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Dicembre 9th, 2009 Riccardo Fucile
PESANTE COMUNICATO DEL COISP, SINDACATO DI POLIZIA DI DESTRA: “LA CATTURA DEI MAFIOSI E’ SOLO MERITO DEGLI AGENTI, NON CERTO DI UN GOVERNO CHE SE NE APPROPRIA E CHE OSTACOLA IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITA'”…. “A PALERMO I COLLEGHI RICICLANO PERSINO LA CARTA E I MINISTRI POI FANNO I SORRISI IN CONFERENZA STAMPA”
Da queste colonne lo sosteniamo da tempo, le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro
straordinario nel contrasto alla criminalità , nonostante Maroni, nonostante questo Governo che si definisce di destra, ma poi nei fatti, quei “fatti” tanto cari al premier, ha saputo solo tagliare di 3 miliardi i fondi per la sicurezza e proporre un rinnovo di contratto vergognoso agli agenti.
Ora Maroni si appropria pure dei successi contro la mafia e casualmente gli arresti servono al premier per “togliere spazio” sui media a Spatuzza e ai suoi processi.
Ecco il durissimo comunicato del sindacato di polizia Coisp:
“La cattura dei due super-latitanti di Cosa nostra, Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati, che segue di pochi giorni l’arresto del boss Mimmo Raccuglia, rappresenta un nuovo, straordinario successo della Polizia e della Polizia soltanto, non certo di un governo che si appropria di meriti non suoi e che anzi ostacola nei fatti, con i tagli alle risorse, il contrasto alla criminalità organizzata.
Queste brillanti operazioni di servizio sono state possibili solo grazie allo spirito di sacrificio e al senso del dovere di colleghi valorosi, come quelli della Squadra Catturandi della Mobile di Palermo e Milano, ma anche di tanti altri uffici e uomini anonimi nei nomi, ma non nei fatti, che continuano a lavorare senza mezzi e strumenti adeguati.
I continui tagli da parte del governo al comparto della Sicurezza costringono i poliziotti ad anticipare le spese per il carburante, per gli appostamenti, per i computer, per la carta, per le missioni. Continua »
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