RECCO: MULTA DI 50 EURO A MENDICANTE, IL FRATE VUOLE PAGARE LUI, LA GENTE SI INDIGNA, IL SINDACO SI PENTE
L’ASSESSORE DELLA LEGA ORA SI DIMETTA, INVECE CHE SCARICARE LA COLPA SUI VIGILI: FORTI COI DEBOLI E DEBOLI COI FORTI ?…I POVERI AIUTATELI, INVECE CHE RUBARGLI LE MONETINE DI TASCA….
Recco rischia di diventare famosa non solo per la squadra di pallanuoto e la focaccia al formaggio: da un paio di giorni è al centro di una polemica che travalica il contesto locale.
Amministrata da una giunta di centrodestra (con un assessore leghista addetto alla sicurezza), la tranquilla cittadina rivierasca è stata scossa da una vicenda penosa per la classe politica locale che la dice lunga sulla nefasta presenza della Lega in certe amministrazioni locali.
Domenica scorsa, davanti alla chiesa dei frati francescani, una povera donna 50enne di origine maghebina, di nome Salima, chiede l’elemosina senza disturbare nessuno.
I fedeli che escono dalla chiesa vedono la poveretta che aveva raccolto qualche spicciolo alle prese con i vigili della locale sezione che le contestano il reato di accattonaggio, in base a una recente ordinanza che prevede la multa di 50 euro e il sequestro del corpo del reato.
Di fronte “all’efferatezza del crimine” i vigili sequestrano le monete e staccano la multa.
Salima non sa leggere e a Recco ci va di rado, nulla sapeva dell’ordinanza, implora di non farle la multa, i vigili tentennano, probabilmente chiamano l’assessore per sapere che fare.
Nel frattempo esce dalla chiesa padre Ilario, guardiano del convento, e cerca di convincere inutilmente i i vigili a soprassedere: alla fine prende lui il bollettino, la multa la pagherà lui.
I fedeli assistono indignati a questa “brillante e incisiva” azione di polizia urbana, contro il crimine “disorganizzato”, dei dipendenti dell’assessore leghista che tanto ha voluto l’ordinanza: la notizia fa il giro di Recco e finisce sui giornali locali e non.
Evidentemente il sindaco, Dario Capurro, fiuta l’aria e, memore dei suoi trascorsi “sociali” (ex Msi), ritiene che occorra porre rimedio alla brutta figura fatta e annuncia che la multa la pagherà lui.
Poi dichiara che “il senso del provvedimento non è colpire i poveri, ma l’accattonaggio molesto, in questo caso i vigili hanno dimostrato troppo zelo. L’ordinanza va applicata con equilibrio e in linea con gli obiettivi che si prefigge”.
Il sindaco annuncia che nei prossimi giorni riunirà i vigili e l’assessore competente, il pacioso leghista Senarega .
Il sindaco Capurro ci tiene a far sapere che lui la pensa come Fini e come Tettamanzi, quindi nessun dubbio che l’imput non è certo partito da lui. Senarega tenta una timida difesa ( della sua poltrona) e ora si dice d’accordo con l’interpretazione del sindaco.
Peccato che la legge nazionale fosse chiara sin dall’inizio: è sanzionabile solo l’accattonaggio molesto e lo sfruttamento di minori.
E’ evidente che nel caso specifico ci sia stato accanimento, ma troppo facile ora scaricare la colpa sui vigili senza assumersi le responsabilità di chi li ha istruiti in merito.
Un consiglio: alla prossima riunione il sindaco tolga la delega alla sicurezza a chi ha sputtanato Recco in tutta Italia.
Recco torni a essere famosa per la pallanuoto non per le “palle a vuoto” di qualche aspirante Rambo in sovrappeso.
Leave a Reply