Febbraio 26th, 2010 Riccardo Fucile
E’ CAMPANA, MA SENZA LISTINO NON SI PRESENTA: LE HANNO PROPOSTO IL LAZIO, ALLA FINE HA RINUNCIATO : “MI HA CONVINTA BERLUSCONI: MA SE NELLA MIA TERRA CI FOSSE STATO IL LISTINO BLOCCATO AVREI ACCETTATO SUBITO… CHE GRANDE ESEMPIO DI MILITANZA SI FA STRADA NEL PDL
O elezioni sicura o nulla: questa la filosofia che si sta facendo strada nel Pdl e forse è anche una delle ragioni per cui si assiste a un declino del partito. Che poi tali richieste vengano avanzate proprio dalle nuove generazioni, la dice lunga sul percorso etico-politico con cui ci si dovrà confrontare nei prossimi anni.
Nella fattispecie il riferimento è per Francesca Pascale, 25 anni, tra le fondatrici del comitato “Silvio ci manchi”, avviata alla politica da Antonio Martusciello, ex coordinatore di Forza Italia a Napoli, eletta con 7.000 preferenze al consiglio provinciale e ora aspirante consigliera regionale.
Nel suo curriculum una sola nota di rilievo: era valletta nel programma trash Telecafone, in onda su canali locali campani.
Per chi volesse approndire l’analisi delle qualità artistiche della Pascale sono a disposizione su Youtube spezzoni degli spettacolini in cui si prodigava, ma lo sconsigliamo ai deboli di stomaco.
In ogni caso la Pascale ha avuto una carriera sicuramente più fortunata in politica, è stata invitata a suo tempo in Sardegna per “corsi politici”, ha una delega ai grandi eventi a Napoli, è collaboratrice di un ministro, è stata a un passo da essere inserita nelle liste per il parlamento europeo lo scorso anno. Poi le dichiarazioni di Veronica Lario sul “ciarpame senza pudore” bloccarono diverse candidature e non se ne fece nulla.
Ora la Pascale era inizialmente candidata potenziale in Campania, in un secondo momento si parlava di lei come sicura presenza nel listino bloccato della Polverini nel Lazio.
Fino alle dichiarazioni di ieri della Pascale: “Io nel listino del Lazio? Me lo avevano proposto sia il sottosegretario Giro, per il quale lavoro ai Beni culturali, sia Bondi che Cicchitto, dopo che avevo rifiutato la candidatura in Campania, dove il listino non è previsto”. Continua »
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Febbraio 26th, 2010 Riccardo Fucile
AVENUE DE TERVUEREN 143 A ETTERBEEK NON E’ MAI ESISTITA, LO SAPEVANO TUTTI… ORA FA COMODO UN CAPRO ESPIATORIO PER DIMOSTRARE RIGORE MORALE PRIMA DELLE ELEZIONI…PECCATO CHE DA 18 MESI CI FOSSERO LE PROVE SULLA SUA RESIDENZA TAROCCATA IN BELGIO CHE LO AVREBBERO FATTO SUBITO DECADERE
La strada è stata indicata dal presidente del Senato, Renato Schifani, alla
stessa Giunta per le autorizzazioni a procedere: dichiarare decaduto il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, piazzato dalla ‘ndragheta in Parlamento per riciclare il denaro delle cosche.
Una soluzione che evita un processo politico in aula che imbarazzerebbe il centrodestra a un mese dalle elezioni e che permetterà già la prossima settimana di consegnare alla giustizia il senatore verso cui è stato spiccato un mandato di arresto.
Attraverso i media passerà un messaggio rassicurante: le “mele merce” in parlamento vengono eliminate e il ceto politico riacquisterebbe credibilità .
C’è però qualcosa che non torna in questa vicenda, emblematica del degrado della nostra classe politica: il fatto che la convalida o meno dell’elezione di Di Girolamo nel collegio degli italiani all’estero sia in sospeso da ben 18 mesi.
Il Senato infatti non lo dichiarò “ineleggibile” sulla base dell’inchiesta della Procura di Roma che aveva scoperto la storia della residenza fittizia in Belgio, ma non dichiarò neppure la “convalida” dell’elezione.
Tipica soluzione all’italiana: si prese tempo “per approfondire il caso”, e il caso finì in un cassetto ovviamente: nessuno se ne sarebbe più ricordato se non fosse esploso lo scadalo del riciclaggio che ha fatto emergere altri reati, come le schede bianche manomesse dalle cosche per favorire l’elezione del Di Girolamo.
Perchè il senatore non venne dichiarato ineleggibile subito è un mistero, qualcuno parla di appoggi veri o presunti di cui avrebbe goduto.
In realtà la Giunta per le autorizzazioni aveva lavorato bene ed erano emersi fatti incontrovertibili. Continua »
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Febbraio 26th, 2010 Riccardo Fucile
ERA UNO DEI 75 DISSIDENTI ARRESTATI DOPO LA REPRESSIONE DEL 2003, SOLO 25 SONO STATI LIBERATI …ERA UN MURATORE DI 42 ANNI: IN CARCERE HA SUBITO CONTINUI PESTAGGI FINO A NEGARGLI L’ACQUA DA 18 GIORNI… FRATTINI NON HA NULLA DA DIRE? OCCIDENTE VERGOGNATI!
Non ha importanza come la pensiate: di fronte a certi avvenimenti che accadono ancora nel mondo a danno delle minoranze, alle violenze dei regimi totalitari di qualsiasi colore verso chi manifesta democraticamente il proprio dissenso, alle persecuzioni etniche e ai massacri di donne e bambini, non può esserci che l’indignazione degli uomini liberi, lo sdegno per come vengono uccisi degli innocenti in qualsiasi parte del mondo.
Anche tra le minoranze perseguitate vi sono ancora distinzioni tra quelli classificati di serie A e quelli di serie B.
Come se la vita umana e il rispetto dei diritti della persona potessero far parte di una classifica.
Vi sono Paesi in cui gli italiani vanno a trascorrere le vacanze senza neanche immaginare la miseria morale del regime che li ospita.
Vi sono notizie che fanno il giro del mondo e altre che vengono tenute nascoste perchè fa comodo così: è la vergogna dell’Occidente che preferisce celare con che aguzzini fa affari commerciali e investimenti.
Il business giustifica tutto, compra anche il silenzio dei pavidi e dei vigliacchi.
Noi vogliamo ricordare Orlando Zapata Tamayo, di professione idraulico e muratore, 42 anni: era uno dei 75 dissidenti arrestati durante l’ondata repressiva a Cuba del 2003.
Di questi solo 25 sono stati liberati.
Lui aveva avuto tre anni di carcere e sarebbe dovuto uscire nel 2006, ma in galera si era ribellato ai continui abusi delle guardie e aveva accumulato nuove condanne.
Dopo gli ultimi tre feroci pestaggi, dal 2 dicembre aveva smesso per protesta di ingerire alimenti solidi.
Per costringerlo a mangiare le autorità carcerarie gli hanno allora negato l’acqua per ben 18 giorni, fino alla morte.
La madre l’ha descritto ridotto “pelle e ossa, lo stomaco ridotto a un buco, il peso così minimo che hanno dovuto mettergli le flebo sul collo e la schiena piagata dalle botte”. Continua »
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