LE MORTI SCOMODE: DISSIDENTE CUBANO MUORE PER LO SCIOPERO DELLA FAME E L’OCCIDENTE TACE
ERA UNO DEI 75 DISSIDENTI ARRESTATI DOPO LA REPRESSIONE DEL 2003, SOLO 25 SONO STATI LIBERATI …ERA UN MURATORE DI 42 ANNI: IN CARCERE HA SUBITO CONTINUI PESTAGGI FINO A NEGARGLI L’ACQUA DA 18 GIORNI… FRATTINI NON HA NULLA DA DIRE? OCCIDENTE VERGOGNATI!
Non ha importanza come la pensiate: di fronte a certi avvenimenti che accadono ancora nel mondo a danno delle minoranze, alle violenze dei regimi totalitari di qualsiasi colore verso chi manifesta democraticamente il proprio dissenso, alle persecuzioni etniche e ai massacri di donne e bambini, non può esserci che l’indignazione degli uomini liberi, lo sdegno per come vengono uccisi degli innocenti in qualsiasi parte del mondo.
Anche tra le minoranze perseguitate vi sono ancora distinzioni tra quelli classificati di serie A e quelli di serie B.
Come se la vita umana e il rispetto dei diritti della persona potessero far parte di una classifica.
Vi sono Paesi in cui gli italiani vanno a trascorrere le vacanze senza neanche immaginare la miseria morale del regime che li ospita.
Vi sono notizie che fanno il giro del mondo e altre che vengono tenute nascoste perchè fa comodo così: è la vergogna dell’Occidente che preferisce celare con che aguzzini fa affari commerciali e investimenti.
Il business giustifica tutto, compra anche il silenzio dei pavidi e dei vigliacchi.
Noi vogliamo ricordare Orlando Zapata Tamayo, di professione idraulico e muratore, 42 anni: era uno dei 75 dissidenti arrestati durante l’ondata repressiva a Cuba del 2003.
Di questi solo 25 sono stati liberati.
Lui aveva avuto tre anni di carcere e sarebbe dovuto uscire nel 2006, ma in galera si era ribellato ai continui abusi delle guardie e aveva accumulato nuove condanne.
Dopo gli ultimi tre feroci pestaggi, dal 2 dicembre aveva smesso per protesta di ingerire alimenti solidi.
Per costringerlo a mangiare le autorità carcerarie gli hanno allora negato l’acqua per ben 18 giorni, fino alla morte.
La madre l’ha descritto ridotto “pelle e ossa, lo stomaco ridotto a un buco, il peso così minimo che hanno dovuto mettergli le flebo sul collo e la schiena piagata dalle botte”.
La notizia non è stata neanche data dai media cubani: si è solo rafforzata la presenza della polizia nelle strade, per evitare nuove manifestazioni come quelle che avevano chiesto la liberazione di Zapata Tanayo all’inizio dell’anno e che venero represse con durezza.
I carnefici hanno eseguito la sentenza, il fratello Zapata ha raggiunto la pace dopo tante sofferenze.
Rimane la vergogna del mondo occidentale, di tanti bravi “liberali” e “socialisti”, di tanti capi di governo e ministri degli esteri che non hanno avuto il coraggio di imporre il rispetto della vita umana a un Paese con cui hanno regolari rapporti commerciali.
E quello che vale per Cuba, vale per tanti altri Paesi, sotto dittature di diverso segno e colore. Non ci interessa questo.
Ci interessa il rispetto della libertà umana.
La politica deve avere il coraggio di isolare gli assassini, rossi, neri o gialli che siano.
Vorrei fare un esempio personale: diversi anni, quando rivestivo la carica di consigliere provinciale, la giunta decise un viaggio a Cuba per celebrare Cristoforo Colombo.
Furono scelti un paio di politici, uno di sinistra e uno di centro.
Io contestai il fatto di andare a rendere omaggio a un Paese che reprimeva nel sangue il dissenso e proposi che fosse predisposto un documento di protesta da consegnare alle autorità .
Mi risposero che “non sarebbe stato carino, da invitati, avanzare un documento del genere”.
Qualcuno si sarebbe rovinato le vacanze a spese della collettività .
Meglio il silenzio dei vili, quello che a distanza di anni ha permesso che il nostro fratello Zapata venisse ammazzato.
Quello che uccide nelle carceri libiche tanti immigrati respinti, mentre, di fronte alle denunce sul mancato rispetto dei diritti civili in Libia, abbiamo un ministro degli Interni che risponde che non gli risulta che in Libia accadano certe cose. Loro non sanno mai nulla, e se c’erano dormivano.
Noi preferiamo vegliare i combattenti della libertà , comunque la pensino.
Non è obbligatorio morire da eroi, ma almeno si eviti di vivere da vigliacchi.
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