Maggio 20th, 2010 Riccardo Fucile
IL PREMIER E’ TRA I PRIMI AD AVER AVANZATO RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DI VILLA CERTOSA, IN SARDEGNA, DOVE GIA’ SORGONO IMMOBILI PER 2.400 METRI QUADRI….IL PROGETTO PREVEDE DI ERIGERE DIVERSI BULGALOW STILE TUCUL PER GLI OSPITI…MA LE CASE POPOLARI PER LE GIOVANI COPPIE DOVE SONO FINITE?
In Italia c’è il mito del mattone: l’85% delle famiglie vive in case di proprietà , quasi tutti
se le pagano sottoponendosi a estenuanti mutui trentennali che prosciugano stipendi e tolgono il sonno.
Non tutti infatti ricevono contributi gratuiti da costruttori-benefattori al momento dell’atto notarile: vi sono diversi italiani che non possono ancora sperare in 80 assegni circolari da 12.500 euro ciascuno da parte dello zio d’America a parziale copertura dell’acquisto.
Buona parte di questo 85% vorrebbe una casa più bella e più grande, una camera in più e un soggiorno più ampio.
Il sogno diventa realtà è lo slogan di Silvio in questo campo: per andare incontro alle esigenze delle famiglie e del mondo del lavoro, lui è un maestro e un animo tenero.
Ecco sfornato il Piano Casa, sia per dare la possibilità agli italiani di effettuare interventi di ampliamento della propria abitazione e per rilanciare il settore dell’edilizia, sia per semplificare al massimo le procedure burocratiche, attraverso un bel po’ di autocertificazioni.
Poichè spetta alle Regioni l’ultima parola in materia urbanistica, in alcune si discute ancora, ma in ben 12 sono state approvate le normative e avviato il Piano.
Tra queste la Sardegna del governatore Cappellacci (recentemente indagato per le vicende legate agli impianti eolici), la cui Commissione paesaggistica, insediatasi poche settimane fa, ha già ricevuto 22 richieste di ampliamenti.
Tra queste, ne spicca una in particolare, quella relativa a Villa Certosa, residenza estiva del premier, teatro di ricevimenti e chiacchiere, luogo di lavoro e di summit internazionali, nonchè di tette e di piselli al vento, come certificato dai gossip estivi. Continua »
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Maggio 20th, 2010 Riccardo Fucile
RIDUZIONE DELLE TASSE, FEDERALISMO E RIFORME? NON SI FARANNO MAI: INTERESSA SOLO LA GIUSTIZIA E RIDURRE GLI SPAZI DI INFORMAZIONE…IL 56% DEGLI ITALIANI GIUDICA NEGATIVAMENTE IL GOVERNO SUI TEMI ECONOMICI, IL 41% INTENDE ASTENERSI, LE TASSE LOCALI AUMENTATE IN UN ANNO DEL 6,8%
Iniziamo da qualche piccolo, ma significativo esempio: da 15 anni il centrodestra (e non solo) annuncia il taglio della tassazione, si pubblicano persino le tabelle delle due nuove ed uniche aliquote, sembra che la torta stia per essere messa nel forno, salvo poi periodicamente dire al cliente che i tempi di cottura non sono ancora previsti e quindi occorre attendere.
Nel frattempo si sommano altre leggi finanziarie che riducono il potere d’acquisto dei cittadini.
Il federalismo viene portato da tutti in processione come l’icona del nuovo secolo, come gli ex voto cui si appellano i marinai nei santuari cristiani, ma quando si entra nel merito non se ne fa nulla.
Come nel caso del federalismo demaniale che era entrato in commissione con un testo e ne è uscito con uno completamente diverso: un leghista “duro e puro” oggi direbbe completamente stravolto, ma vivendo la classe dirigente della Lega di soli spot preferisce incassare il buono sconto spendibile presso i market Rai e Mediaset, piuttosto che raccontare la verità .
Siamo il Paese del gambero, non quello Rosso, quello di “un passo avanti e due indietro”, e non solo nel campo delle riforme.
Un giorno qualcuno annuncia la riduzione del 5% degli stipendi dei parlamentari e già oggi si legge di “insurrezione dei deputati e senatori” che tengono a precisare che il 5% , se sarà proprio necessario, dovrà essere calcolato solo su un terzo di quanto ricevono (come avevamo scritto noi due giorni fa).
Un altro giorno qualcuno sta per far passare in Commissione Lavoro vitalizio e pensione anche per sindaci e assessori, ma come la notizia diventa di dominio pubblico e rischia di far perdere voti, oggi ecco la penosa retromarcia dei proponenti : “forse siamo stati fraintesi, la ritiriamo”.
Siamo di fronte a iniziative “preannunciate”, ma mai attuate.
Come quei cardinali che ntravano in conclave Papi, tanto erano favoriti, per uscirne modesti cardinali come prima. Continua »
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Maggio 20th, 2010 Riccardo Fucile
MENTRE ZAMPOLINI SMENTISCE SCAJOLA, SUL METODO ANEMONE EMERGONO NOVITA’: SI FACEVA PAGARE IL MATERIALE DEGLI INTERVENTI DALL’ERARIO…I NOVE CANTIERI A PREZZO STRACCIATO PER DIVERSE CHIESE PARE NASCONDANO SOLDI IN NERO, SERVITI PER CREARE IL TESORETTO PER PAGARE I POLITICI…DAL 2008 LE BANCHE GLI AVEVANO CHIUSO I RUBINETTI DEL CREDITO
Interrogato dai magistrati di Perugia, l’arch. Angelo Zampolini non solo ha confermato
quanto aveva già dichiarato in precedenza sul giro di denaro che Anemone gli aveva commissionato di movimentare, ma ha fornito ulteriori elementi di valutazione ai giudici.
Sulla vicenda della casa di Scajola, ha confermato che al momento della firma dell’atto, era presente un funzionario della Deutsche Bank, la banca che aveva emesso gli 80 assegni circolari su mandato di Zampolini, a parziale pagamento dell’appartamento di Scajola.
Presenza che non sarebbe altrimenti giustificata, visto che il mutuo del ministro era stato aperto con San Paolo Intesa.
Il tutto, secondo Zampolini, per l’interesse che Anemone aveva di fare favori a Balducci e ai suoi amici.
Una prassi consolidata che permetteva all’imprenditore di avere corsie preferenziali per ottenere appalti e lavori: si è quantificato in 25 miliardi il giro di affari di Anemone in questi anni, pari alla manovra finanziaria che Tremonti sta per varare.
Dall’inchiesta emergono poi altri dettagli indicativi della ragnatela di appoggi e amicizie su cui Anemone poteva contare per aprire cantieri a raffica.
Un capitolo finora poco trattato dai media è quello degli nove interventi che riguardano istituti religiosi e per i quali sono state emesse fatture con importi minimi.
Sono stati realizzati tra il 2003 e il 2005 ristrutturazioni presso “i Missionari di via Narni”, il “complesso parrocchiale di Santa Maria Alocoque” di Tor Vergata, la chiesa di Santa Maria in Trivio, l’abbazia di Terni, la portantina di San Gaspare, l’Università cattolica di San Giovanni, la casa di Santa Rita, una seconda tranche per la chiesa di Tor Vergata. Continua »
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