Maggio 25th, 2010 Riccardo Fucile
TAGLIARE RISORSE AGLI ENTI LOCALI, BLOCCARE I RINNOVI DEI CONTRATTI, AUMENTARE I PEDAGGI, RITARDARE IL PAGAMENTO LIQUIDAZIONI, RIDURRE I FONDI ALLA SANITA’, INTRODURRE I TICKET, DETERMINERA’ UNA RIDUZIONE DEL POTERE D’ACQUISTO DEI CITTADINI…. MENTRE I CONDONI FAVORIRANNO I FURBI
La maxi-manovra varata da Tremonti che tra poche ore approda al Consiglio dei Ministri, punterà a rastrellare 28-30 miliardi in due anni, al netto della sanatoria catastale e della lotta all’evasione.
Occorre una visione d’insieme per capire queste misure chi andranno a colpire, come e in che misura.
Enti locali Per Regioni, Province e Comuni è previsto un taglio degli stanziamenti pari a 5,8 miliardi, compensati in teoria, e solo per il 33%, da eventuali utili della lotta all’evasione.
Per il resto gli enti locali dovranno fare cassa con tasse e vendite di quote di partecipazione nelle municipalizzate.
Se valutiamo la promessa di “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”, appare evidente che si scarica “l’onere della prova” sugli enti locali.
Meno entrate statali, meno servizi e più tasse locali.
Quindi pagano sempre i cittadini.
Contratti Congelamento dei rinnovi contrattuali: per tre anni niente aumenti per tutti i settori del pubblico impiego, compresi magistrati, militari, polizia e docenti universitari.
Per la buonuscita o liquidazione che sia, uno dovrà attendere non più tre mesi, ma sei, però, caso strano, i dipendenti di Palazzo Chigi hanno firmato ieri in extremis il contratto relativo al biennio 2008-2009, con un aumento di 86 euro.
Osservazione: a parte che non sono paragonabili lo stipendio di un magistrato o di un prof. univ. con quello di un agente di polizia, resta il fatto che i contratti di cui si parla sono scaduti da tempo e il lavoratore si vede così sottratti circa 80-100 euro (arretrati compresi) al mese, per tre anni.
Sanità E’ previsto un taglio di 1,5 miliardi al fondo sanitario nazionale: le regioni in rosso poi dovranno tagliare i posti letto o aumentare le imposte locali (Irpef e Irap).
Probabile il ticket di 7,5 euro sulla specialistica e la diagnostica.
Anche in questo caso la misura finirà per colpire tutti i cittadini indiscriminatamente.
Pensioni Il piano di Tremonti prevede di dimezzare nel 2011 le finestre di uscita, sia per l’anzianità (da 2 a 1) che per la vecchiaia ( da 4 a 2).
L’effetto sarà che i lavoratori che l’anno prossimo avranno maturato i requisiti della pensione di anzianità andranno a riposo a luglio 2012.
Chi quella di vecchiaia dovrà attendere sei mesi in più.
Non pensiamo sia un provvedimento anche questo che si tramuti in un vantaggio per il cittadino.
Condono E’ confermata una sanatoria delle case fantasma sfuggite al catasto che sarebbero circa 2 milioni.
L’ultima novità è che anche gli ampliamenti di cubatura, non dichiarati al catasto, potranno essere messi in regola.
Una sorta di condono mascherato che dovrebbe fruttare (in teoria) circa 5 miliardi.
Viene da porsi la domanda: come sia possibile che in Italia 2 milioni di edifici possano essere abusivi, senza che lo Stato se ne accorga e non intervenga a tempo debito, invece che condonare a posteriori. Continua »
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Maggio 25th, 2010 Riccardo Fucile
VINCE LA LINEA DI FINI ANCHE SUI TAGLI AGLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI: SI PASSA DAI 300 EURO PROPOSTI DA TREMONTI A 1.400 EURO AL MESE PER DEPUTATI E SENATORI….I FALCHI DI BERLUSCONI E I LEGHISTI COSTRETTI ALLA RESA DI FRONTE AL PERICOLO DELL’ABBANDONO DELL’AULA AL SENATO
Giornata convulsa ieri per il mondo politico, dopo che i direttori dei principali quotidiani
italiani, senza distinzione di opinione o di schieramento, hanno chiesto al centrodestra di fermare la legge sulle intercettazioni in quanto “penalizza il diritto di cronaca, impedisce di dare notizie, viola il diritto dei cittadini ad essere informati, tocca il principio della libertà di stampa, intacca gli stessi principi base della democrazia”.
Prima che il centrodestra commettesse un errore gravissimo, insistendo su una legge bavaglio che tutto è, salvo conforme ai principi liberali spesso richiamati dal governo, i finiani hanno costretto i falchi alla retromarcia: a metà pomeriggio è arrivato l’aut aut di Bocchino che invitava la maggioranza a ripristinare il testo approvato alla Camera, dove era salvaguardato il diritto di cronaca almeno “per riassunto”.
La minaccia era che almeno 12 finiani non si sarebbero presentati al voto al Senato, aprendo di fatto una crisi interna.
E alla Camera sarebbe in seguito andata anche peggio.
I punti “irrinunciabili” dei finiani erano: la possibilità di estendere le intercettazioni ai reati “connessi”, la facoltà di accedere anche alle intercettazioni ambientali, l’autorizzazione ai giornalisti di pubblicare gli atti giudiziari per riassunto, anche senza utilizzare eventuali trascrizioni.
Ora Alfano ha già scaricato sul relatore Centaro le responsabilità di aver voluto giungere al limite della rottura e di aver cambiato le carte in tavola.
Il “salva cronaca” proposto alla Camera dalla finiana Bongiorno sarebbe stato sparire al Senato per colpa insomma di mano ignota.
Se non lo avessero denunciato i finiani per giorni però, mentre la marea della contestazione montava, il governo sarebbe andato avanti con queste norme vessatorie. Continua »
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Maggio 25th, 2010 Riccardo Fucile
21 NUOVI ISTITUTI E 45 NUOVI PADIGLIONI DOVEVANO ESSERE AFFIDATI ALLA GESTIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE PER ESSERE PRONTI ENTRO FINE 2012 … ORA E’ TUTTO FERMO, SIA PROTEZIONE CIVILE CHE INFRASTRUTTURE HANNO TROPPI SOGGETTI INDAGATI: IL GOVERNO HA FATTO FLOP
Il piano di costruzione delle nuove carceri è contenuto in un comma dell’art 17 della legge 26 del 2010, la stessa che avrebbe dovuto sveltire la ricostruzione in Abruzzo.
In realtà il piano carceri è rimasto bloccato dallo scandalo che ha coinvolto la cricca e dalla crisi dei vertici della Protezione civile.
Andare avanti vorrebbe dire dover affidare i lavori a quelle poche aziende che dispongono di autorizzazioni di quel tipo e nessuno ha il coraggio di rischiare di trovarsi poi al centro di altri scandali con ditte chiacchierate.
La nuova legge infatti prevede che il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il Dap del magistrato Franco Ionta, faccia riferimento alla Protezione civile per la progettazione e la scelta del contraente e della direzione dei lavori per le nuove carceri.
Era una norma pensata su misura per i superpoteri di Guido Bertolaso, quando si pensava alla super Protezione civile SpA, ma dopo l’effetto cricca tutto è rimasto bloccato.
Contro questo progetto si erano anche scagliati gli alti funzionari del ministero delle infrastrutture che temevano di perdere il controllo sulla gestione di un piano da 600 milioni di euro.
Il business era ricchissimo e la possibilità di lucrare enorme. Continua »
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