Maggio 31st, 2010 Riccardo Fucile
GIOVANNI CENTRELLA ELETTO ALL’UNANIMITA’ SUCCESSORE DI RENATA ALLA GUIDA DELL’UGL ….”NON SMETTERO’ MAI DI FARE L’OPERAIO”: DA 4 ANNI SEGRETARIO DEI METALMECCANICI….”VOGLIO RIPORTARE IL MEZZOGIORNO AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA”
E’ stato eletto all’unanimità dal Consiglio nazionale, riunito a Chianciano, come successore
di Renata Polverini alla guida del sindacato Ugl.
Metalmeccanico irpino, operaio in cassa integrazione della fabbrica motori di Fiat Powertrain a Pratola Serra (Avellino), Giovanni Centrella, quarantacinque anni, era da quattro anni il segretario nazionale dell’Ugl-Metalmeccanici, impegnato da sempre in prima fila ai tavoli con Fiat.
Nel ringraziare i delegati che hanno voluto dare una indicazione unitaria, Centrella ha sottolineato: “Non smetterò mai di essere anche un operaio metalmeccanico: non sono abituato a lamentarmi, ma a lavorare, quindi assicuro e chiedo senso di responsabilità , impegno, umiltà e spirito di servizio”.
Per il nuovo leader dell’Ugl “lo sciopero generale è una asoluzione estrema a cui ricorrere solo dopo aver percorso senza risultati la strada del confronto, prima bisogna fare tutto il possibile”.
E a proposito della crisi attuale, avverte di essere disponibile al confronto, ma senza dare carta bianca: “Tutti devono prendersi le responsabilità delle scelte, compreso il sindacato, ma partiamo dal fatto che il peso non deve sempre cadere su dipendenti e ceto medio. Abbiamo il compito di tutelare il reddito delle famiglie e sono indispensabili misure di sostegno al reddito e un rilancio dell’occupazione”. Continua »
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Maggio 31st, 2010 Riccardo Fucile
TRA LORO COTA, RIXI E BUONANNO (LEGA), CARFAGNA, MUSSOLINI E BIASOTTI (PDL)…E’ INCOMPATIBILE UNA CARICA REGIONALE CON UNA PARLAMENTARE: UNA VOLTA ELETTI IN REGIONE INVECE CHE SCEGLIERE SUBITO, RESISTONO 3 MESI PER INCASSARE IL DOPPIO STIPENDIO…I CONTINUI RINVII DELLA GIUNTA DELLE ELEZIONI PER FAVORIRLI
Un’altra vergognosa pagina della storia parlamentare del nostro Paese si sta consumando in queste settimane: certamente non è la più grave anomalia tra tanti scandali, ma è emblematico dell’arroganza della Casta di fronte a scelte che dovrebbero essere automatiche e che invece divengono motivo per incamerare altri quattrini.
L’art. 122 della Costituzione è chiaro: non si può essere consigliere regionale e deputato o sindaco di una grande città .
Alle scorse elezioni regionali si sono presentati 22 candidati che erano incompatibili, hanno chiesto voti per essere eletti, sapendo che non sarebbero poi andati a rappresentare i cittadini che li avevano indicati.
In 11 sono stati eletti e ancor oggi, a distanza di tempo, non hanno mandato alcuna lettera, rinunciando o alla carica di parlamentare o a quella di consigliere o presidente di regione (ci sono infatti pure Cota e Caldoro).
Hanno tre mesi di tempo e intendono sfruttarli fino all’ultimo evidentemente, anche perchè mantengono così il doppio incarico e relativi quattrini.
Questo drappello di parlamentari sa benissimo da tempo di dover scegliere e avrebbe potuto farlo subito, senza attendere la riunione della Giunta delle elezioni della Camera che deve decidere sulla loro incompatibilità .
Soprattutto se poi i partiti fanno di tutto per non farla mai convocare e ogni volta viene rinviata con le scuse più assurde: la Lega diserta sistematicamente e il Pdl ha sempre riunioni concomitanti.
La scorsa settimana Stacquadanio (Pdl) ha chiesto il rinvio per una “riunione con Berlusconi”: peccato che tale riunione fosse la sera e la Giunta si dovesse invece riuniore alle 14.30.
Non è certo una bella scena, sostengono gli addetti ai lavori. Continua »
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Maggio 31st, 2010 Riccardo Fucile
FINI AVEVA PROPOSTO DI TAGLIARE DEL 15% SIA LO STIPENDIO BASE CHE LA DIARIA, MA E’ SCOPPIATA LA RIVOLUZIONE DEI “TENGO FAMIGLIA” …. SONO SCESI A SOLO 1.000 EURO IN MENO: C’E’ CHI SOSTIENE CHE UN PARLAMENTARE DEVE MANTENERE “UN ADEGUATO TENORE DI VITA”, COMPRESI ABITI E RISTORANTI DI LIVELLO
Avevamo già accennato che, mentre Tremonti aveva provveduto a ridurre del 10% lo
stipendio dei ministri e dei sottosegretari (stipendi base 5.000 e 3.000 euro da sommare ai 15.000 euro come parlamentari), che quindi si vedranno decurtare la piccola somma di 500 e 300 euro al mese, per deputati e senatori era stato il presidente della Camera ad avocare a sè il taglio da operare, comprese spese e dipendenti.
Fini aveva subito indicato il 15% di riduzione per i deputati, non solo sulla paga base di circa 5.500 euro, ma anche sulla diaria mensile di oltre 4.000 euro.
Come ha ufficializzato la sua proposta, ovvero 1.400 euro in meno al mese sugli oltre 15.000 che percepiscono i deputati, alla Camera si è scatenato l’inferno.
Chi a sostenere che non è giusto tagliare del 15% quando i ministri si tagliano solo del 10%, chi ad affermare che deve pagare un mutuo, chi ha una famiglia da mantenere.
Risultato: dopo varie giornate di mugugni e trattative sottobanco, anche nelle due Camere la percentuale è scesa al 10%, sempre sulla base imponibile voluta da Fini.
In pratica l’esborso da 1.400 euro scende a 1.000 euro.
Ma ecco la associazione degli ex parlamentari che protesta con tanto di nota ufficiale, per chiedere che non vengano toccati gli emulumenti in quanto “ne và della dignità del Parlamento”. Continua »
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