DOPPIO INCARICO VIETATO, MA IN 11 CONTINUANO A RINVIARE LA SCELTA TRA PARLAMENTO E REGIONE
TRA LORO COTA, RIXI E BUONANNO (LEGA), CARFAGNA, MUSSOLINI E BIASOTTI (PDL)…E’ INCOMPATIBILE UNA CARICA REGIONALE CON UNA PARLAMENTARE: UNA VOLTA ELETTI IN REGIONE INVECE CHE SCEGLIERE SUBITO, RESISTONO 3 MESI PER INCASSARE IL DOPPIO STIPENDIO…I CONTINUI RINVII DELLA GIUNTA DELLE ELEZIONI PER FAVORIRLI
Un’altra vergognosa pagina della storia parlamentare del nostro Paese si sta consumando in queste settimane: certamente non è la più grave anomalia tra tanti scandali, ma è emblematico dell’arroganza della Casta di fronte a scelte che dovrebbero essere automatiche e che invece divengono motivo per incamerare altri quattrini.
L’art. 122 della Costituzione è chiaro: non si può essere consigliere regionale e deputato o sindaco di una grande città .
Alle scorse elezioni regionali si sono presentati 22 candidati che erano incompatibili, hanno chiesto voti per essere eletti, sapendo che non sarebbero poi andati a rappresentare i cittadini che li avevano indicati.
In 11 sono stati eletti e ancor oggi, a distanza di tempo, non hanno mandato alcuna lettera, rinunciando o alla carica di parlamentare o a quella di consigliere o presidente di regione (ci sono infatti pure Cota e Caldoro).
Hanno tre mesi di tempo e intendono sfruttarli fino all’ultimo evidentemente, anche perchè mantengono così il doppio incarico e relativi quattrini.
Questo drappello di parlamentari sa benissimo da tempo di dover scegliere e avrebbe potuto farlo subito, senza attendere la riunione della Giunta delle elezioni della Camera che deve decidere sulla loro incompatibilità .
Soprattutto se poi i partiti fanno di tutto per non farla mai convocare e ogni volta viene rinviata con le scuse più assurde: la Lega diserta sistematicamente e il Pdl ha sempre riunioni concomitanti.
La scorsa settimana Stacquadanio (Pdl) ha chiesto il rinvio per una “riunione con Berlusconi”: peccato che tale riunione fosse la sera e la Giunta si dovesse invece riuniore alle 14.30.
Non è certo una bella scena, sostengono gli addetti ai lavori.
Ecco l’elenco dei doppi incarichi e chi riguarda: Roberto Cota, Gianluca Buonanno, Edoardo Rixi (Lega), Stefano Caldoro, Mara Carfagna, Sandro Biasotti, Marino Zorzato, Alessandra Mussolini, Roberto Rosso, Marcello Tagliatela (Pdl).
Tutti sanno già per cosa optare da tempo, ma nessuno mette nero su bianco.
Li chiamano “cumulanti” in termini tecnici: sono coloro che si sono candidati per un incarico che non potevano onorare, ma a cui è restio un atto semplice e istantaneo.
Aspettano la riunione della Giunta che non si riunisce.
Il massimo dei cumulanti è il leghista Buonanno: deputato a Vercelli, consigliere regionale in Piemonte, sindaco di Varallo Sesia e vicesindaco a Borgosesia.
In fondo segue le indicazioni di Bossi, quando il senatur parla di “radicamento sul territorio”.
Il Buonanno, da buon leghista, non molla nulla.
La Mussolini se la cava dicendo che devolverà lo stipendio regionale di questo periodo ai bambini napoletani: peccato però che decida la destinazioni di soldi non suoi, ricavati da un incarico che la Costituzione le impedisce di ricoprire.
Ora la Giunta è stata riconvocata per giovedi prossimo: vediamo che impegni verranno addotti questa volta per chiederne nuovamente il rinvio.
In queste ore pare che Caldoro abbia firmato finalmente la lettera di dimissioni, il “duro e puro” Cota no.
Si sarà consigliato col suo compagno di merende Buonanno: resistere, resistere, resistere è il motto della padagna del magna magna.
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