LA CINA E’ VICINA: IN AUMENTO LE IMPRESE CINESI IN ITALIA, SONO ORMAI 54.000 AZIENDE
Agosto 30th, 2011 Riccardo FucileOLTRE 20.000 TRA LOMBARDIA E TOSCANA…SECONDO LA CGIA DI MESTRE “SPESSO ELUDONO GLI OBBLIGHI FISCALI E CONTRIBUTIVI E METTONO FUORI MERCATO INTERE FILIERE ITALIANE”
La crisi non sembrano sentirla.
Gli unici a moltiplicarsi come funghi nelle grandi città italiane, in provincia come in periferia.
Spesso lavorano senza essere conosciuti al fisco, per cui i dati elaborati dalla Cgia di Mestre, l’associazione dei piccoli artigiani del Veneto, sono di certo sottostimati, rispetto alla capacità complessiva di piccole e medie imprese a ragione sociale cinese.
Alla fine dello scorso anno hanno superato la soglia delle 54mila unità , scrive un report della Cgia.
Rispetto al 2009, la crescita è stata dell’8,5%, mentre le imprese italiane, sempre in questo ultimo anno di dura crisi economica, sono diminuite dello 0,4%.
Le aziende italiane guidate da imprenditori cinesi stanno crescendo in maniera esponenziale: tra il 2002 e il 2010 la loro presenza nella nostra penisola è cresciuta del 150,7%.
«Pur riconoscendo che gli imprenditori cinesi hanno alle spalle una storia millenaria di successo – dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – la loro forte concentrazione in alcune aree del Paese sta creando non pochi problemi. Spesso queste attività si sviluppano eludendo gli obblighi fiscali e contributivi, le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e senza nessun rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori occupati in queste realtà aziendali. Questa forma di dumping economico ha messo fuori mercato intere filiere produttive e commerciali di casa nostra».
Al netto delle tensioni si scopre che a tutto il 2010 il maggior numero di imprenditori cinesi si trova in Lombardia (10.998), Toscana (10.503) e Veneto (6.343).
Ma la crescita è stata omogenea ed è evidente anche in altre parti del Paese.
La presenza cinese, infatti, è aumentata su tutto il territorio nazionale dell’ 8,5%, con picchi nel Trentino Alto Adige.
Altro dato interessante riguarda l’incidenza degli imprenditori cinesi sul totale dell’imprenditoria straniera presente in Italia.
Questo indicatore si attesta, ormai, all’8,6%.
In Toscana, però, arriva a toccare il 18,2% (causa-Prato?), in Veneto il 10,9%, in Emilia Romagna il 9,4% e nelle Marche l’8,8%.
Pelletteria, calzature, abbigliamento, i settori dove hanno maggiormente investito.
Ma anche alberghiero, bar e ristorazione, le cui attività condotte da titolari cinesi hanno raggiunto le 10.079 unità .
La Cina è più vicina.
Fabio Savelli
(da “Il Corriere della Sera“)