“APRITE GLI OCCHI, BASTA CON I SUPERUOMINI†: DA LECCE FINI E CASINI LANCIANO L’ULTIMO APPELLO AGLI SCONTENTI DEL PDL
Ottobre 23rd, 2011 Riccardo FucileFINI: “NESSUNA ALLEANZA PRECOSTITUITA, CHI VUOLE IL BENE DEL PAESE SI SGANCI ORA DAL PDL”…CASINI: “DECIDETE A SCHIENA DRITTA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”…RUTELLI: “SERVE UN GOVERNO DI RESPONSABILITA’”
I malumori in casa Pdl e l’incertezza dei numeri nella maggioranza alimentano l’offensiva politica del Terzo Polo.
La convention di Lecce serve a lanciare appelli a dissidenti e malpancisti di maggioranza, a prendere le distanze dalla sinistra, a rivendicare libertà di manovra.
Dal palco gli interventi sono da vigilia di campagna elettorale prossima, con il Terzo Polo pronto ad approfittare di un 8 settembre berlusconiano e ad accogliere le truppe disperse dopo il “tutti a casa”.
Il primo messaggio, del resto, è rivolto a chi, nel Popolo della Libertà , è tentato dall’idea di abbandonare Silvio Berlusconi prima di una ingloriosa caduta.
Messaggio ripetuto a chiare lettere tanto dal leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, quanto dal leader di Futuro e Libertà , Gianfranco Fini.
Fini: “Alleanza solo con il popolo italiano”.
Sul discorso alleanze, Fini sottolinea che il Terzo Polo andrà verso le elezioni senza alleanze precostituite.
Ma i giochi restano in qualche modo aperti: “Abbiamo un’enorme difficoltà a ragionare con una certa sinistra lontana da noi – dice Fini – , ma non è affatto scontato che l’altro grande polo sia l’interlocutore. Noi – aggiunge – abbiamo obiettive impossibilità a ragionare con chi ritiene che la Tav sia inutile o che non si possa liberalizzare o che la riforma delle pensioni sia un tabù. A ragionare, cioè, con una sinistra lontanissima in termini culturali e programmatici”.
Dall’altra parte, però, avverte Fini, “siamo convintissimi che occorre riformare la giustizia, ma che non si debba andare alla resa dei conti con i magistrati”.
Inoltre, sottolinea, “ci separa un abisso dalla xenofobia della Lega, che rifiuta ogni ipotesi di integrazione”.
In conclusione, afferma Fini, “al momento del voto il Terzo Polo non parteciperà al baratto di questa o quell’alleanza pur di avere un voticino in più. Non ci interessa nè un’alleanza contro Berlusconi, nè contro Bersani. Noi vogliamo un’alleanza con il popolo italiano”.
Rivendicando l’equidistanza dai due poli principali, il leader Fli si rivolge però ai potenziali transfughi del Pdl: “Il Terzo Polo – dice – è aperto al contributo di tutti quei parlamentari del Pdl che devono aprire gli occhi: ora o mai più. Con quattro o cinque voti non si governa, si vivacchia. Questa è l’ultima chiamata”.
Casini: “Finita l’era dei superuomini”. Lo stesso appello, con toni anche più decisi, è partito dalla voce di Pier Ferdinando Casini: “E’ ora di finirla con i superuomini, quelli che pensano che il mondo finisce quando finiscono loro. I cimiteri sono pieni di gente che si riteneva indispensabile”, attacca Casini.
E’ ora di finirla, aggiunge il leader Udc, anche con una “caricatura del bipolarismo che ormai è divenuto uno scontro fra uomini primitivi. Oggi c’è bisogno di parlare un linguaggio nuovo e non di riproporre una formula bipolarista sgangherata”.
Ma l’affondo più diretto Casini lo riserva ai “malpancisti” del Pdl: “Aprite gli occhi, decidete a schiena dritta – dice Casini – se non volete diventare capri espiatori del fallimento berlusconiano” in una fase in cui “anche le migliori aspettative suscitate dall’elezione di Alfano alla segreteria” stanno venendo meno.
“Se pensate di salvarvi con le alchimie vi ritroverete sulla nave di un’illusione che va a fondo”.
Casini poi avverte il Partito democratico: “Siamo stanchi – dice – di sentire alcuni amici del Pd dire che noi dobbiamo decidere. Amici del Pd, noi abbiamo già deciso: siamo per un centrodestra moderno e con l’illusione del berlusconismo abbiamo finito quando si è capito che la rivoluzione liberale non si sarebbe mai vista e che tutto era finalizzato alla difesa di una sola persona e che la politica non contava più niente”.
Il problema della scelta, semmai, secondo Casini, riguarda il Pd e “non è di sostituire Renzi con D’Alema, ma di come si risponde alle grandi questioni di oggi, perchè il rischio è di passare dal disastro berlusconiano a un governo uguale e contrario”.
Rutelli: “Berlusconi punta al Natale”. Anche il leader di Api, Francesco Rutelli, ha la sua “ultima chiamata”. ma la rivolge per “un governo di responsabilità per il Paese e per affrontare le sfide dell’economia”.
“Berlusconi tenta di arrivare a Natale perchè sa che la sua coalizione non reggerà – afferma Rutelli -. Sono divisi. Non ce la possono fare loro e non ce la può fare una sinistra sempre più spostata a sinistra”.
Per questo Rutelli rinvia alla prossima iniziativa del Terzo Polo che si terrà a novembre: “A Verona tireremo le somme”.