Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
L’ARZILLO BLUESMAN DI VARESE E’ L’ULTIMA SPERANZA DELLA POLITICA ITALIANA, POI RESTA SOLO LA STRICNINA…SEVERO MONITO DI NAPOLITANO: “PERCHE’ PERDERE TEMPO? DATECI SUBITO LA STRICNINA”… ENTUSIASMO DELLA COMUNITA’ CINESE: “POSSIAMO SCRIVERE IL SUO CURRICULUM COMPLETO SU UN CHICCO DI RISO”
Solo nuovi volti, storie integerrime ed esempi cristallini di lucidità di pensiero possono fermare oggi l’onda montante dell’antipolitica.
E un nome si staglia su tutti nella galassia del pensiero politico italiano: Bobo Maroni.
E’ lui, secondo la prestigiosa rivista di fantascienza “Mondi paralleli” la figura che può ridare credibilità al sistema Italia.
“Confermo! — dice un brigadiere dei carabinieri di Milano — Maroni è l’unico condannato in via definitiva per resistenza a pubblico ufficiale che ha fatto anche il ministro dell’Interno. E’ la persona giusta per ridare fiducia e recuperare valori perduti, come per esempio le barzellette in dialetto lombardo, scomparse dai tempi di Gino Bramieri”.
Alla Lega sono convinti che Maroni sia la persona giusta al posto giusto, mentre prima c’era Belsito nel posto sbagliato, Rosi Mauro nel momento sbagliato e Bossi che non sapeva dire nè in che posto nè in che momento si trovasse.
Ma ciò che rende Bobo Maroni unico è la sua azione cristallina come uomo di governo. “Dobbiamo ringraziare lui — dice un funzionario dell’antimafia — se sono stati inferti alla criminalità organizzata colpi mortali. Insomma, i boss li ha presi quasi tutti. Dico quasi perchè purtroppo non è riuscito a incastrare quelli della ‘ndrangheta che facevano affari con la Lega”. Ma l’intrepida azione di Bobo Maroni come uomo d’ordine è davanti agli occhi di tutti.
E’ stato lui a volere il pacchetto sicurezza.
Peccato che la Cassazione l’ha cassato.
E’ stato lui a volere i respingimenti in mare degli immigrati.
Peccato che poi l’Europa gliel’ha vietato.
E’ stato lui a volere la tessera del tifoso.
Peccato che il ministro dell’Interno attuale ha detto che era una cazzata.
Insomma, il ricco bilancio della sua azione di governo, spinge ora Bobo Maroni verso luminosi traguardi politici, come nominare almeno due amministratori di condominio a Busto Arsizio. Per ora, resta memorabile il suo ultimo discorso: “Meritocrazia! Via tutti quelli che in questi anni non hanno combinato un cazzo!”.
Belle parole.
Poi, con coerenza, è sparito.
Alessandro Robecchi
(da “il MisFatto”)
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
IL GOVERNO TASSA I SOLITI NOTI QUANDO L’ITALIA POTREBBE RECUPERARE FINO A 50 MILIARDI DAI CONTI DEGLI EVASORI PARCHEGGIATI NELLA CONFEDERAZIONE ELVETICA…L”EUROPA HA DETTO SI’, ALTRE NAZIONI LO HANNO GIA’ FATTO: L’ITALIA COSA ASPETTA?
I soldi sono lì, a portata di mano, facili da incassare.
E tutti in una volta, senza stare a racimolare un miliardo qua e uno là tra accise sulla benzina e i blitz utili, e spettacolari, come quelli della Guardia di Finanza negli agriturismi in vista del ponte del Primo maggio.
Nelle casse delle banche svizzere si stima ci siano almeno 150 miliardi di euro degli evasori italiani e lo Stato potrebbe prendersene fino a 50.
Ma al governo non sembrano interessare.
“Full compliance”, piena conformità . È questa l’espressione che toglie ogni alibi al governo Monti.
Nella conferenza stampa di mezzogiorno del 17 aprile il commissario europeo alla Fiscalità , Algirdas Å emeta, spiega ai giornalisti che gli accordi di Gran Bretagna, Germania e Austria con la Svizzera sono compatibili con il diritto comunitario .
E quindi nel 2013 produrranno i loro effetti.
Partiamo dalla fine: il 13 aprile l’Austria firma l’accordo con la Svizzera.
Funziona così: nei forzieri elvetici ci sono almeno 20 miliardi di euro austriaci frutto di evasione.
I residenti austriaci titolari dei conti o i beneficiari dei trust e degli altri strumenti giuridici per nascondere le tracce, se vogliono mantenere i loro capitali in Svizzera dovranno pagare una sanzione una tantum del 30 per cento, modulata poi a seconda della durata dei depositi, che può nella pratica oscillare tra il 15 e il 38 per cento.
È una specie di condono fiscale, è vero, ma di entità ben diversa da quel 5 per cento applicato da Giulio Tremonti ai suoi tempi.
E soprattutto gli effetti continuano: tutti i proventi dei capitali e degli altri strumenti finanziari (dai dividendi ai capital gain) saranno tassati al 25 per cento ogni anno.
La Svizzera si accolla il ruolo di esattore per conto dell’Austria e in cambio conserva il segreto bancario, l’unico vero strumento che le è rimasto per attirare i capitali nel Paese (visto che spesso derivano da evasione fiscale o altre pratiche illecite).
Il governo di Berna si trova infatti sotto pressione, soprattutto dagli Stati Uniti, per rivelare i segreti dei conti bancari (celebre il caso di Ubs, che è stata costretta a farlo, in piccola parte). Preferisce quindi agire da sostituto d’imposta, ma tenere un po’ di riservatezza.
Da mesi ci sono trattative tra Berna, la Germania e la Gran Bretagna che hanno raggiunto accordi simili.
L’applicazione si stava complicando perchè la Commissione europea temeva gli effetti distorsivi di provvedimenti che, di fatto, sanano le posizioni illecite del passato.
“Ma si è trovato un escamotage, i pagamenti una tantum vengono presentati come l’acconto di quanto verrà chiesto a chi ha soldi in Svizzera dopo l’approvazione di un accordo complessivo tra i 27 Paesi Ue che il commissario Å emeta continua ad auspicare”, spiega Rita Castellani, una delle animatrici dell’iniziativa “Operazione Guardie Svizzere” per fare pressione sul governo italiano.
In Germania la Spd, il partito socialdemocratico, si è opposta all’accordo negoziato dal governo di Angela Merkel e ha ottenuto condizioni ancora più punitive per gli evasori: un prelievo una tantum tra il 21 e il 41 per cento (invece che tra il 19 e il 34) e una patrimoniale colossale del 50 per cento per chi eredita un conto svizzero e non lo dichiara al fisco tedesco. Le associazioni dei contribuenti in Germania, all’inizio scettiche, ora sono entusiaste della formulazione dell’accordo e chiedono la sua immediata applicazione.
Il flusso di denaro verso Berlino comincerà nel 2013.
Ppchi giorni fa il ministro delle Finanze elvetico, Eveline Widmer-Schlumpf, ha detto in un’intervista che “la Svizzera sta portando avanti con Italia e Francia il tema della tassazione degli asset detenuti in conti svizzeri da cittadini dei due Paesi, ma un negoziato formale deve ancora iniziare”.
Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti aveva concentrato, con un certo successo, le sue attenzioni soprattutto su San Marino.
E il governo Monti ha chiarito la sua posizione all’inizio del mandato: favorevole agli accordi con la Svizzera per far pagare gli evasori ma nel quadro di un’intesa comunitaria, anche per non incorrere nel rischio di sanzioni da parte della Commissione Ue. La quale però adesso ha dato il via libera.
E l’accordo fatto dall’Austria toglie ogni alibi all’Italia.
A cui un po’ di gettito in più, nel 2013, farebbe comodo visto che la recessione farà diminuire le entrate attese su cui è stata impostata l’ultima manovra Salva Italia.
Stefano Feltri
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
TRA GLI SPIATI ANCHE CASTELLI E ROSI MAURO, GIORGETTI E REGUZZONI… TROVATI MIGLIAIA DI FILE NEL PC DI BELSITO: DOCUMENTI CRIPTATI E ACCESSI ABUSIVI
Sono almeno dieci i dossier illegali su politici e manager che Francesco Belsito era pronto a utilizzare.
E tra le persone che il tesoriere della Lega teneva «sotto controllo» c’erano anche Roberto Castelli, che come componente del comitato di gestione gli chiedeva chiarimenti sugli investimenti all’estero, Rosi Mauro e il suo body guard Pier Moscagiuro.
Lo dice lui stesso nelle conversazioni con la segretaria amministrativa del Carroccio Nadia Dagrada.
E la conferma arriva dal primo esame delle migliaia di files trovati nei suoi personal computer. Oltre a Roberto Maroni e ai suoi «barbari sognanti» nel mirino dell’uomo che gestiva la cassa, erano finiti altri potenziali «nemici» come Marco Reguzzoni e Giancarlo Giorgetti, ma anche personaggi inseriti nel «cerchio magico» di Umberto Bossi che avrebbero potuto rappresentare un pericolo.
E dunque nei loro confronti erano state raccolte informazioni riservate e personali da utilizzare per possibili ricatti.
Belsito aveva un programma informatico che consentiva di criptare i documenti ottenuti attraverso accessi abusivi nei sistemi informatici di aziende come Finmeccanica e Fincantieri, di Enti e di Istituzioni.
Ma non è escluso che altre carte segrete possano essere nascoste in una cassetta di sicurezza a Genova.
Un «forziere» finora sfuggito alle perquisizioni disposte dai pubblici ministeri.
Migliaia di files
Il lavoro degli investigatori della Dia e della polizia postale coordinato dal pubblico ministero di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha consentito di estrapolare migliaia di files archiviati dal tesoriere.
Informazioni ottenute sguinzagliando un investigatore privato, ma anche potendo contare su una «talpa» interna alle forze dell’ordine che accedeva alle banche dati.
Notizie che Belsito condivideva poi con Romolo Girardelli, il procacciatore d’affari della ‘ndrangheta diventato suo socio.
Castelli rappresenta una minaccia quando comincia a chiedere conto degli investimenti in Tanzania e a Cipro, quando vuole vedere le carte e soprattutto pretende il rientro dei capitali. Belsito è pronto evidentemente a contrastarlo.
Il 7 febbraio 2012 il tesoriere parla con la Dagrada proprio delle possibili contromosse da prendere con Umberto Bossi per le spese sostenute a favore della sua famiglia e con lo stesso Castelli.
Dagrada: tu digli (a Bossi) che gli porti anche il fornelletto per scaldarla (la focaccia), ma quando ci sarà la testa di Castelli
Belsito: ah per forza … il verme hai chiesto?
Dagrada: sì, ci faccio su quello che vuoi, questo (Castelli) lavora tutto alle spalle …
Belsito: e quanto ho pagato di sua moglie dei cazzi e mazzi… io ho tutto scritto eh! Vuoi che io vado a portare tutto sui giornali?
«Metti tutto nella cassetta»
Il giorno dopo «Belsito riferisce che Bossi l’ha convocato a Roma perchè vuole parlargli e delle sue probabili dimissioni».
È la famosa intercettazione nella quale parla della registrazione «compromettente» per la Lega della quale è in possesso.
Ma c’è un’altra parte di quel colloquio che, è la convinzione degli inquirenti, dimostra come in quei giorni fosse stata intensificata l’attività di dossieraggio.
Annotano gli investigatori: «Dagrada gli consiglia di farsi tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti e nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza». Testualmente la donna afferma: «Quelli sono capaci che entrano nell’ufficio e portano via, io li conosco i miei polli, fidati! Fai le copie, porta via la cartellina dietro con te e quando torni te la porti via la cartellina e la vai a mettere in cassetta a Genova».
Dalle carte sequestrate durante le perquisizioni delle scorse settimane e soprattutto dalle conversazioni intercettate emerge il ruolo di un professionista genovese che potrebbe essere il vero regista degli investimenti finanziari all’estero compiuti da Belsito e avere un ruolo di raccordo anche con gli altri personaggi – primo fra tutti l’imprenditore Stefano Bonet – accusati di riciclaggio.
Si tratta di Amerigo Alunno che in molti colloqui «captati» dagli uomini della Dia viene indicato come il vero regista delle operazioni economiche.
Il conto cifrato di Lugano
Una traccia fondamentale per ricostruire il passaggio dei soldi certamente potrà arrivare analizzando le movimentazioni sul conto svizzero che Belsito ha utilizzato grazie al rapporto con l’avvocato Bruno Mafrici, accusato di aver gestito parte dei fondi della «cosca De Stefano». C’è stato un contatto tra il pubblico ministero Lombardo e i suoi colleghi di Napoli titolari dell’altro fascicolo sulla Lega e sui soldi che sarebbero arrivati attraverso la gestione degli appalti, compresi quelli ottenuti da Bonet in Vaticano.
Nelle carte dei magistrati partenopei ci sarebbe infatti una traccia che porta allo stesso deposito di Lugano.
Il sospetto, avvalorato dai primi riscontri effettuati dagli investigatori della Dia, è che su quel conto cifrato siano transitati i soldi del Carroccio e quelli della ‘ndrangheta in una commistione che serviva proprio a «ripulirli».
Per questo, in attesa della rogatoria con le autorità elvetiche, si stanno riesaminando tutte le movimentazioni che partono dai conti della Banca Aletti di Genova, dove la Lega riceveva il denaro relativo ai rimborsi elettorali e ai tesseramenti.
Fiorenza Sarzanini
(da “Il Corriere della Sera”)
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
LA “LISTA MUSSO” PER GOVERNARE LA CITTA’ PUNTA AD AIUTARE LE FAMIGLIE, TRATTENERE I GIOVANI TALENTI A GENOVA, INTEGRARE UNIVERSITA’ E CITTA’, ATTRARRE INVESTITORI, FAR TORNARE I VIGILI IN STRADA
Le interviste in esclusiva di “Destra di popolo”
Tutti parlano di famiglia, spesso tenendosi sul vago. Le sue misure concrete per aiutare le
famiglie.
“Con me il Comune di Genova darà una mano concreta alle famiglie genovesi. Bollette sempre più pesanti? Rincari della luce, del gas? Con il mio insediamento al Comune, attiverò subito lo Sportello Risparmio: un servizio innovativo, gratuito e rivolto a tutti, in collaborazione con l’ordine dei commercialisti.
Daremo assistenza diretta e indiretta alle famiglie, faciliteremo le domande di contributi per sgravi e sconti su luce e gas, già previsti da una normativa poco conosciuta, metteremo a disposizione dei cittadini un autentico ‘Caf’ municipale, in grado di seguire singolarmente ogni caso segnalato e dare a chi ne fa richiesta un supporto economico reale.
Ci saranno Sportelli Risparmio presso gli uffici comunali e presso i Municipi, per essere vicini alla gente.
Ci sarà un numero verde gratuito per prenotare la propria consulenza. A quel punto si attiveranno i volontari per le famiglie, che chiamo Angeli del Risparmio.
Forniranno consigli pratici per la gestione delle utenze domestiche e per risparmiare sulla fruizione di servizi, daranno indicazioni per ottenere agevolazioni e l’accesso ai sostegni già previsti — ad esempio dalla Regione o dallo Stato — anche recandosi a domicilio, se richiesti da persone anziane”.
A proposito, Genova è nota per essere una città di anziani; cosa si può fare per i giovani?
I giovani sono il futuro di ogni città . Bisogna evitare che continui la fuga da Genova. Occorre creare condizioni territoriali (amministrative, infrastrutturali e fiscali) in grado di attrarre, trattenere e radicare le imprese e quindi di mantenere e aumentare le opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani.
Genova deve diventare interessante per i giovani, con iniziative sul versante delle tecnologie, sullo sviluppo delle iniziative culturali e deve curare una migliore integrazione fra Università e città .
L’università è uno degli (ormai pochi) elementi che attraggono a Genova una popolazione “qualificata”, non genovese e talvolta non italiana.
Per la città è un’opportunità di attrarre ed eventualmente trattenere i migliori talenti. Occorre anche pensare a servizi per gli studenti, luoghi di aggregazione, impianti sportivi; tutto ciò che li aiuta a incontrarsi ed a dialogare.
Altrettanto importanti sono le scuole comunali, in particolare dell’infanzia, per le quali è necessario da un lato aumentare l’offerta e consentire quindi alle madri lavoratici la ripresa della propria attività , dall’altro potenziare forme di dialogo con le famiglie.
Cosa può fare il Sindaco per il lavoro ?
L’occupazione è la priorità di Genova in questo momento e Genova deve tornare ad essere una grande città di respiro internazionale, attrattiva e con un sindaco credibile e spendibile ai massimi livelli.
Le grandi imprese stanno soffrendo per la macro economia e le piccole imprese soffrono spesso per la burocrazia.
Il Comune dovrà semplificare al massimo le incombenze burocratiche e facilitare la nascita di nuove imprese con servizi ed aree dedicate.
Le scelte urbanistiche e il marketing territoriale favoriranno le attività che producono per l’export e creano lavoro (diretto e indotto).
Il Comune si doterà inoltre di una struttura dedicata, in capo ad un unico assessore, in grado di monitorare l’economia locale, gestire la relazione con aziende e possibili imprenditori, promuovere le capacità e le opportunità del territorio (talenti, aree industriali, clima, reti…) presentandole nelle sedi nazionali/internazionali più opportune.
Importante è anche preservare le piccole imprese commerciali che oltre all’occupazione aiutano a tenere vivo e controllato il territorio.
Genova è sicura?
Uscire in strade pulite e sicure è un diritto dei genovesi e la migliore immagine per una città .
La Polizia Municipale deve tornare realmente sulle strade, riprendendo il controllo del territorio ed il rapporto costruttivo con i cittadini.
Il Comune deve riconoscere il valore della sicurezza per i cittadini anche come leva di valorizzazione del territorio.
Nel mio programma riporto molte idee pratiche su questo aspetto e, per la realizzazione, confermo che avrò al mio fianco come assessore il Prefetto Serra.
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
IL CANDIDATO DELLA “LISTA MUSSO” FISSA LE PRIORITA’ PER LA CITTA’: OCCUPAZIONE, SERVIZI SOCIALI, INFRASTRUTTURE, PORTO, AMBIENTE… “DOPO ANNI DI SCANDALI. LA POLITICA DEVE TORNARE AD ESSERE UN SERVIZIO ALLA COMUNITA'”
Le interviste in esclusiva di “Destra di popolo”
Lei ha diversi anni di frequentazione del consiglio comunale alle spalle: che consiglio darebbe a chi si candida per la prima volta?
Farlo solo se pensi di portare onestà , idee innovative e amore per Genova: per altri scopi ci sono i “comitati di affari” cui rivolgersi.
Di persone “interessate” ad altro ne ha viste tante?
Ho visto politici che sembravano “intoccabili” travolti da scandali e beghe interne, correnti e spifferi, quando non da azioni giudiziarie. Un bello spaccato di vita amministrativa…
Perchè i giovani sono lontani dalla politica?
Perchè la politica è distante mille miglia dai giovani, dai loro problemi, dalle loro aspettative lavorative, dai loro valori di riferimento. Come possiamo pretendere di dialogare con loro usando un linguaggio a loro sconosciuto?
Genova da anni è amministrata dalla sinistra: perchè i genovesi dovrebbero cambiare?
Da una sinistra moderna e riformista ci si sarebbe aspettato un progetto di ampio respiro per la Genova del futuro: invece la sinistra si è limitata semplicemente a gestire il potere, d’intesa con i comitati di affari che agiscono in piena sintonia con loro. Sono diventati loro i referenti privilegiati della Amministrazione, non i cittadini.
Lei è stato tra i promotori della Lista Musso, una lista civica che al suo interno raccoglie anche esponenti del terzo Polo: perchè non avete fatto una lista unica con il Pdl?
Perchè il Pdl a Genova inconsistente e impresentabile, noi siamo partiti con un programma civico da più di un anno, loro hanno litigato per mesi solo per decidere chi proporre, bruciando via via almeno dieci potenziali candidati, in una continua lotta tra correnti interne: una follia.
Quali le priorità per Genova?
Creare le condizioni per attirare aziende e assicurare occupazione: vuol dire puntare su infrastrutture, servizi, viabilità scorrevole, ma il tutto nel pieno rispetto ambientale. Elevare il livello della qualità della vita, attraverso una maggiore tutela dell’ambiente e del verde pubblico diventa una carta in più da giocarsi sul tavolo della riqualificazione industriale e turistica. E i servizi sociali non vanno ridotti, ma migliorati.
Una cosa originale che farebbe…
Eliminare la tassa comunale sui dehors nei pubblici esercizi di periferia: il Comune dovrebbe ringraziare gli esercenti che mettono tre tavolini fuori invece che tassarli. Assicurano una maggiore vivibilità al quartiere, sicurezza e socializzazione. La politica “alta” deve avere un progetto, non si vive di sole tasse.
Che sindaco si augura per Genova?
Uno che alle 7 del mattino sia in giro a controllare i lavori pubblici, uno che cacci dalla porta gli affaristi e riceva i cittadini, uno capace di bussarti alla porta e chiederti se hai qualche consiglio da dargli.
E quale Genova sogna?
Un città vivibile, aperta, sicura, tollerante, pulita, accogliente: in sintonia con il suo passato e la sua storia. Insomma una Genova Bellissima.
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
IL CANDIDATO DELLA LISTA “CITTA NUOVE-VINAI SINDACO” RIVENDICA LA VICINANZA AL SINDACATO UGL, AUSPICA NUOVE INFRASTRUTTURE PER GENOVA, DENUNCIA I COMITATI DI AFFARI CHE APPOGGIANO DORIA E DICE NO ALLA MOSCHEA
Le interviste in esclusiva di “Destra di popolo”
Perchè hai scelto di candidarti in “Città Nuove”?
“Perchè in questo momento di crisi totale dei partiti politici, una lista civica, peraltro saldamente legata alla realtà nazionale attraverso la Fondazione Polverini e il sindacato UGL, rappresenta un laboratorio di idee molto importante al servizio dei cittadini”
Il punto più caratterizzante la tua campagna elettorale?
“Il lavoro prima di tutto ed il sostegno a qualunque iniziativa che possa far superare questo momento di immobilismo economico e sociale: quindi, il supporto aperto a quelle opere infrastrutturali che possono far uscire Genova dal suo pesante isolamento.
In tutti questi anni in Consiglio Comunale hai sempre preso posizioni molto dure in tema di sicurezza, di contrasto all’illegalità e agli aspetti peggiori di un’immigrazione incontrollata che ricade sui cittadini, specie i più deboli. Intendi perseguire su questa linea?
“Mi sembra che la città sia sempre più vittima di una crescente e violenta delinquenza, con un abusivismo commerciale dilagante e soprattutto preda di associazioni mafiose, in particolare alla ‘ndrangheta, che inquinano i partiti politici e le strutture pubbliche. E’ necessario, pertanto, combattere senza falsi perbenismi questi problemi che contribuiscono al declino e al degrado genovese”.
Ti sei sempre opposto alla Sindaco Vincenzi ed alla sua Giunta , ritieni che la candidatura di Doria per il centro-sinistra rappresenti comunque un momento significativo che ha visto il PD padrone di ogni centro di potere, anche il più marginale?
“Assolutamente no. Se il nuovo è rappresentato dai vari don Gallo, don Farinella, dai Centri Sociali, dal petulante ed ipocrita mondo radical-chic, rischiamo di cadere dalla padella alla brace: Pisapia a Milano docet.
D’altra parte la presenza tra i sostenitori di Marco Doria di grossi imprenditori e finanzieri dell’ultra-borghesia è l’evidente segnale che, a parte le chiacchiere fumose, ci sono in ballo interessi economici sostanziali perseguiti dalle stesse persone che nel passato hanno sostenuto Pericu e Marta Vincenzi”.
Sì o no alla moschea?
“Rispetto le idee ed i sentimenti di tutti, ma personalmente sarò sempre contrario alla moschea al Lagaccio ed in qualunque altro quartiere di Genova”.
Come immagini Genova con Vinai Sindaco?
“Un’Amministrazione che fa rispettare a tutti le regole che sono la base della civile convivenza, attentissima ai problemi del lavoro, alla costante ricerca di finanziamenti per sostenere le infrastrutture necessarie, che non ruba più spazi al Porto ma che punta su di esso e sulle attività ad esso connesse per creare lavoro e sviluppo.
Accanto ai grandi temi, un’Amministrazione che curi la manutenzione della città in tutte le sue priorità , che combatte sprechi e sperperi di denaro pubblico e che quindi sia in grado di dare l’immagine di città vivibile ed accogliente, impegnata ad uscire dalla decadenza di oggi. Diciamo…una città nuova davvero!”
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Aprile 29th, 2012 Riccardo Fucile
LA CANDIDATA DE “LA DESTRA” CONTRO I DUE CLAUDI CHE SI SPARTISCONO IL POTERE IN LIGURIA…”IL GOVERNO MONTI STA AFFAMANDO GLI ITALIANI ONESTI, LE BANCHE LA FANNO DA PADRONE”…”RESCINDERE L’APPALTO A EQUITALIA, INTRODURRE IL MUTUO SOCIALE PER LE GIOVANI COPPIE, NO ALLA GRONDA, DEVIARE IL BISAGNO”
Le interviste in esclusiva di “Destra di popolo”
La sua candidatura con la Destra di Francesco Storace è stata per molti una sorpresa. Perchè questa scelta e perchè proprio adesso?
Perchè Genova oggi è nelle mani di un clan politico, che lavora solo e sempre per i suoi interessi. Un gruppo che fa clientela e i cui confini superano quelli della sinistra classica, che ha l’egemonia politica ma non quella culturale di Genova da troppi anni. Io parlo spesso di PdP, partito del potere, riferendomi alla spartizione che da almeno quindici anni vede protagonisti i due “Claudio”, Burlando e Scajola.
Con tutta la loro pletora di yes man e yes woman. Voglio combattere per cambiare questo sistema di potere . In un passato recente, ho creduto e sperato di poter cambiare il modo di amministrare questa nostra città dall’interno. Ma le incrostazioni sono troppo forti: il PdP non può cambiare ma solo riciclarsi cercando facce più presentabili.
E Marco Doria, il professore che siede nel consiglio di indirizzo della Compagnia San Paolo di Torino, il consigliere comunale del Pci all’inizio degli anni Novanta, è l’ennesima controfigura che la sinistra propone per mantenere le sue rendite di potere.
E’ per questo che la mia autonomia e il mio desiderio di fare politica per il bene della mia gente e non per i soliti amici è stato visto come un pericolo. Negli anni sono stata lusingata da destra e da sinistra, ma quando ho dimostrato di non essere in vendita, sono stata attaccata sul piano personale.
Genova è una delle due grandi città italiane in cui si vota il 6 e 7 maggio (l’altra è Palermo). Si può parlare di valore nazionali del voto?
Certamente. La mia campagna elettorale è stata tutta per Genova e contro il governo Monti-Fornero, che sta affamando gli italiani onesti. Da Genova deve partire un messaggio netto contro la politica dell’esecutivo, contro le Banche che la fanno da padrone.
Dobbiamo dare una sberla, in senso politico, a chi sta demolendo lo stato sociale, la sicurezza delle famiglie, il valore del lavoro. E noi della Destra siamo l’unico partito che davvero si batte contro Monti.
A Genova voglio ricordare che le coalizioni che appoggiano Marco Doria, Enrico Musso e Pierluigi Vinai sono tutte formate da partiti che sostengono Monti. La loro posizione è di pura ipocrisia politica: dicono di volere il bene di Genova e poi sostengono il governo ammazza Italia.
In che modo ha dichiarato guerra ad Equitalia?
Genova deve essere la prima grande città liberata da Equitalia, per rispettare la dignità delle persone. Per questo nel mio programma elettorale che la rescissione dell’appalto ad Equitalia.
Vogliamo che i nostri cittadini siano rispettati nella loro dignità ; circostanza che le procedure di riscossione di Equitalia non garantiscono, poichè non rispettano alcun criterio di umanità nel rapporto tra ente riscossore e cittadino.
Gestendo in maniera diversa e legata al territorio i casi di recupero crediti, potremo monitorare i casi ed intervenire con la necessaria attenzione alle diverse situazioni. Io non voglio che i cittadini rischino il pignoramento della casa per una multa per divieto di sosta.
Non voglio che in una situazione tanto difficile e resa ancora più dura da un governo delle tasse come quello Monti, i Genovesi finiscano per essere colpiti anche a livello comunale. E’ in base alla legge 166/2011, la quale da la possibilità ai Comuni di sbarazzarsi da Equitalia, che intendo far diventare Genova il primo grande Comune de-Equitalizzato d’Italia.
Lei parla di deviazione del Bisagno e di rinascita della vallata. Come?
Non è un sogno ma un progetto concreto, realizzabile, definitivo.
Il torrente Bisagno va deviato, così come è stato fatto a Valencia per il Turia, torrente dalla portata media molto maggiore di quello genovese.
Tutti gli interventi effettuati fino a oggi a Genova sono stati inutili per la città e utili solamente a spendere milioni e milioni di denaro pubblico.
La vera sicurezza per la città passa per una soluzione definitiva di questo epocale problema. La deviazione del Bisagno è la soluzione che propongo. A Valencia è stato deviato, dopo l’ennesima alluvione , il fiume Turia, un corso d’acqua cinque volte più capiente del Bisagno.
La stessa cosa si può fare a Genova, costruendo due gallerie sotterranee di circa 6 metri di diametro (lo scolmatore del Fereggiano è una galleria di 3 metri di diametro) e trasformare la Val Bisagno in un’isola felice, con parchi, spazi urbani e di servizi.
Il Mutuo Sociale è uno dei punti programmatici più forti del suo programma. Come funziona?
Il Mutuo Sociale Comunale, che riprendendo il sistema già applicato con successo dalla Regione Lazio, punta a sfruttare il gettito della nuova imposta municipale unificata (Imu, ex Ici) per premettere di comprare la casa a tutti quelli che non possono avere il mutuo dalle banche.
Mi rivolgo soprattutto alle giovani famiglie, ai lavoratori precari che non hanno un contratto a tempo indeterminato.
Per usufruire del Mutuo Sociale Comunale si possono individuare delle tipologie di alloggi che è possibile acquistare: quelli di proprietà comunale innanzitutto ed eventualmente quelli Arte creando una collaborazione con la Regione.
Il Mutuo Sociale Comunale viene dato per l’intero importo dell’immobile da acquistare, il tasso di interesse applicato sarà super agevolato 0,5%-1,0% e l’importo della rata mensile potrà essere al massimo il 20% del proprio reddito mensile.
Nel caso in cui, durante la vita del mutuo, il mutuatario avesse problemi lavorativi (licenziamento), si ha l’opportunità di sospendere il pagamento del mutuo.
Lei in campagna elettorale ha detto anche due no molto netti?
Sì, riguardano il ponente della città . Ho detto no alla speculazione sulla collina degli Erzelli e no alla gronda di ponente.
Nel primo caso sono favorevole alla creazione di un “Polo Tecnologico” in qualsiasi altra zona della città , ma sono assolutamente contraria al trasferimento su quella isolata collina della Facoltà di Ingegneria.
La sinistra genovese vuole usare l’Università come foglia di fico per nascondere il vero obiettivo del piano: cementificare, costruire, far fare soldi alla solita cricca.
I recenti arresti compiuti per fatti di corruzione riguardanti la costruzione degli immobili su quella collina, già denominata “del disonore” in passato, non possono che aumentare la mia ferma e più che documentata contrarietà al progetto.
Per quanto riguarda la gronda, non è davvero una priorità . Tutti parlano di gronda, di comitati, di viadotti e gallerie, io metto in evidenza l’ipocrisia interessata che muove da anni le scelte politiche sulle grandi opere: al di là delle proteste dei Comitati, la questione gronda non è una priorità , ma l’ennesimo favore che il Pdp, il partito del potere, rappresentato in Liguria da Claudio Burlando e Claudio Scajola, vuole fare ai grandi speculatori e ai grandi gruppi.
La scusa è quello di risolvere un falso problema: quello del traffico viario. Quando in tutto il mondo e certamente in tutti i Paesi occidentali si spinge per trasportare le merci su rotaie, a Genova siamo gli unici a voler bucare montagne e creare problemi per far viaggiare i Tir.
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