Dicembre 1st, 2013 Riccardo Fucile
LE SETTE TIPOLOGIE DI GRAZIA SU CUI SI STA LAVORANDO
Scritta su pergamena con inchiostro di china e preziose incisioni ai margini, raffiguranti scene di vita curtense nel corso delle quattro stagioni.
Sarebbe questa l’ultima richiesta di Berlusconi per la sua grazia.
Ma dalle febbrili trattative in corso potrebbero emergere anche altre soluzioni. Vediamo quali.
GRAZIA INTERNAZIONALE
Lo staff del Cavaliere è certo di poter by-passare le lungaggini burocratiche e le assurde resistenze politiche che ostacolano, in Italia, il rilascio di quello che, dopotutto, è solo un pezzo di carta. A questo scopo è stata richiesta all’amico Putin la grazia russa, valida negli stessi Paesi (ormai 126) che riconoscono la patente di guida internazionale. Putin ha subito provveduto facendo dono all’amico Silvio di una dozzina di grazie russe ed ex sovietiche, alcune di notevole interesse storico, come le famose grazie post-mortem che Stalin amava far recapitare alle sue vittime e la grazia che lo stesso Putin ha venduto un paio di anni fa, per 10 milioni di euro, a un magnate suo rivale.
GRAZIA INFORMALE
I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle, lavorandoci una settimana in seduta plenaria, hanno calcolato che tra carta, inchiostro, ore di lavoro dei funzionari, telefonate da e per il Quirinale, il provvedimento di grazia costerebbe tra i 90 e i 120 euro. Uno spreco vergognoso in tempi di crisi. Perchè perdere tempo e denaro? Cogliendo la palla al balzo, lo staff di Berlusconi ha proposto di risparmiare quel denaro adottando la “grazia informale”.
Mutuata dalle antiche trattative nelle fiere di bestiame, consiste in una vigorosa stretta di mano tra Napolitano e Berlusconi, seguita da un bicchiere di vino. «Tra gentiluomini le parole non servono», spiega l’avvocato Ghedini.
GRAZIA DIURNA
È la classica soluzione di compromesso, nel tipico spirito di collaborazione delle larghe intese. Il provvedimento di grazia varrebbe solo per il giorno, consentendo a Berlusconi di esercitare pienamente il proprio ruolo di leader, rientrando a Poggioreale dopo il tramonto. Un’ipotesi complicata dalla richiesta di Forza Italia di spostare Camera e Senato a Napoli, per evitare al Cavaliere di perdere tempo negli spostamenti e consentirgli la piena agibilità politica.
GRAZIA A DISPENSE
È la soluzione proposta dal Pd. La grazia può essere concessa, ma deve uscire a dispense, in comodi fascicoli settimanali, in modo da dare il tempo di svelenire il clima.
Frutto della collaborazione tra Quirinale e Fratelli Fabbri editori, la grazia a dispense promette di diventare il classico caso editoriale. Corredata di belle immagini di Napolitano nei giardini del Quirinale e di Berlusconi tra i cactus di Villa Certosa, di fotografie aeree e di dettagliate piantine del palazzo presidenziale e della villa di Arcore, regala in allegato ben due collezioni di soldatini: i corazzieri con la caratteristica divisa e le olgettine senza.
Con l’ultimo fascicolo, in omaggio anche un flaconcino di cloroformio.
GRAZIA SECRETATA
Concederla, ma senza farlo sapere in giro, secretando subito il provvedimento, evitando così spiacevoli polemiche che finirebbero per ostacolare l’azione del governo.
È la soluzione proposta da Angelino Alfano, che però, mal consigliato dal suo staff, l’ha resa pubblica in un’affollata conferenza stampa.
GRAZIA RETROVERSA
È la soluzione proposta da Renato Brunetta. In questo caso sarebbe Berlusconi che concede la grazia a Napolitano, applicando un codicillo della legge Salica ritrovato dall’avvocato Ghedini nella celebre libreria Falsoni di Firenze, specializzata in volumi antichi contraffatti a regola d’arte.
Nel raro documento mostrato da Ghedini si può leggere: «Gratiando excellentissimo puote gratiare suo gratiatore, per divina voluntate, coram populo, sigillum virgatum, ex libris, de gustibus, alea jacta est, ecco tuttum».
Il documento è all’esame degli esperti, ma desta qualche sospetto l’inchiostro ancora fresco.
Michele Serra
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Dicembre 1st, 2013 Riccardo Fucile
LE RISPOSTE TECNICHE SULL’IPOTESI DI ARRESTO
Può essere arrestato Silvio Berlusconi?
Le motivazioni del processo Ruby 2 riaprono la querelle. Il reato che gli viene contestato, la corruzione in atti giudiziari, è grave ed è punito fino a 12 anni, conta anche condanne eccellenti, una per tutte, quella di Cesare Previti. Ma, per dovere di cronaca, va detto che il primo a ipotizzare un suo arresto è stato proprio l’ex premier.
Quando, e perchè, Berlusconi ha evocato lo spettro delle manette?
Ha cominciato a parlare di una possibile ordinanza di custodia cautelare ai suoi danni quand’era ancora luglio, e la sentenza Mediaset era ben lungi dal materializzarsi. Però Berlusconi – come testimoniano numerosi retroscena politici sul suo stato d’animo – era già in preallarme. Ovviamente, il tam tam è cresciuto di intensità e di tono una volta che la sentenza di condanna è stata decisa e letta nell’aula Brancaccio della Suprema corte il primo agosto.
Esiste in via teorica, oppure esiste in concreto, la possibilità che il Cavaliere venga davvero arrestato da una procura italiana?
La questione diventa mediaticamente delicata per la storia e il ruolo politico del personaggio Berlusconi. Se al suo posto ci fosse un qualsiasi peones del Parlamento ormai decaduto per la legge Severino o per un’interdizione definitiva dai pubblici uffici, il caso farebbe meno rumore e quindi non sarebbe una notizia. È un dato di fatto che la perdita dello status di parlamentare, dello scudo su arresti, intercettazioni, perquisizioni, fa diventare Berlusconi un cittadino come tutti gli altri soggetto a un possibile arresto, perquisizione, intercettazione.
Allora Berlusconi si può arrestare o no?
In termini astratti sì, ad esempio per un reato che avrebbe potuto già commettere in passato, come quella presunta corruzione in atti giudiziari su cui i giudici chiedono alla procura di aprire un’indagine con un’imputazione già scritta per Berlusconi e i suoi avvocati. Ma l’arresto potrebbe scaturire anche da un reato che finora non è stato scoperto, ma che potrebbe essere scoperto prossimamente.
Alla fine sarà arrestato? In particolare rischia di esserlo a Milano per il reato di corruzione in atti giudiziari rilevato in entrambe le sentenze dei processi Ruby, nel Ruby 2 con un’indicazione precisa e puntuale?
Saranno i pubblici ministeri a decidere, ma informalmente si può già anticipare questo: la procura di Milano, retta dal procuratore Edmondo Bruti Liberati, salvo che non si scatenino fatti nuovi, non sembrerebbe intenzionata ad emettere una misura carceraria. A tutti i cronisti che glielo hanno chiesto – e glielo chiedono in continuazione ormai da mesi – il famoso ex presidente dell’Anm che gestì ben 4 scioperi contro l’allora governo Berlusconi e contro il Guardasigilli leghista Roberto Castelli, ha fatto intendere che un arresto simile non sta nè in cielo nè in terra. Risposta che, sfidando la collera di Bruti, si potrebbe anche virgolettare.
Il no all’arresto è sicuro al 100 per cento?
Uno spiraglio d’arresto, ovviamente, non si può negare, pur se remoto. Lo si cita, anche qui, solo per dovere di cronaca. In un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari, reato assai grave e gravemente punito, è evidente che il pericolo di un ulteriore inquinamento delle prove potrebbe determinare una misura cautelare. Ma da qui a dire che Berlusconi sarà arrestato ce ne corre. Siamo solo nel campo delle ipotesi giuridiche. Va detto, sul piano del politically correct, che prima di arrestare uno come Berlusconi, in una situazione come quella che si è determinata dopo la sua decadenza da senatore, un pm necessariamente ci penserà una dozzina di volte e lo farà solo se è certo che il gip accoglie la sua richiesta e che essa regge al primo tribunale della libertà .
Potrebbe, invece, Berlusconi finire agli arresti domiciliari se continua a insultare i giudici?
Stiamo ai fatti. Il leader di Forza Italia, il 15 ottobre, ha fatto depositare presso la procura di Milano una richiesta per scontare la sua pena residua di un anno (in realtà 9 mesi) in affidamento ai servizi sociali. Come ormai sappiamo bene quest’espressione si riferisce alla struttura di assistenti sociali che dipende dai magistrati di sorveglianza. Saranno loro a decidere sulla richiesta di Berlusconi.
Potrebbero respingerla?
In linea teorica sì, ma per quanto si può capire non avverrà . Perchè qualora avvenisse verrebbe valutato come un atto di grave ostilità preconcetta verso il Cavaliere. All’opposto, è ipotizzabile che lui possa scontare la sua pena solo con un periodico colloquio con l’assistente sociale cui verrà affidato. Però, nei mesi in cui sconta la pena, dovrà sottoporsi a richieste continue di autorizzazione per fare qualsiasi cosa voglia fare, da un viaggio, a un incontro politico, a un’intervista.
Il fatto che Berlusconi sia senza passaporto e sia in attesa di scontare la sua pena può costituire un elemento a favore o contro un eventuale arresto?
Di certo le due circostanze fanno drasticamente diminuire il pericolo che l’ex premier possa lasciare l’Italia. Quindi calano di conseguenza, e di molto, i possibili motivi di un arresto.
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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