Agosto 14th, 2015 Riccardo Fucile
GILETTI DECLINA L’OFFERTA, “IL GELATAIO” CI PENSA
Massimo Giletti o Guido Martinetti, inventore delle gelaterie Grom, per la corsa a sindaco di Torino.
Sono questi i due nomi su cui punta Silvio Berlusconi per sfidare il primo cittadino Piero Fassino alle comunali del 2016.
Lo riporta un articolo pubblicato sul quotidiano “la Repubblica”.
Per l’ex Cavaliere è arrivato il momento di tornare su un suo vecchio pallino: portare in politica Guido Martinetti, fondatore insieme all’amico Federico Grom, della nota e omonima catena internazionale di gelaterie.
“Il gelataio”, come ama definirsi lo stesso Martinetti, pur essendo a capo di un gruppo di 32 punti vendita in Italia e 7 nel mondo, da New York a Giacarta, aveva declinato il primo invito all’epoca delle politiche: “Non adesso”. Era il 2012.
“Splendido quarantenne” dalla faccia di un Jude Law nostrano, il giovane imprenditore torinese piace a Berlusconi proprio perchè incarna il modello del “sogno italiano”.
E pare fosse stato pure testato da Alessandra Ghisleri.
Il diretto interessato nsi schermisce: “Non ci ho nemmeno parlato, con Berlusconi”.
Quindi, stavolta che farà ?
“Guardi, è sempre la stessa storia di Berlusconi che mi corteggia”, risponde Martinetti, che fa intendere di poter rispondere soltanto di fronte ad una proposta di matrimonio fatta con tutti i crismi.
Altrimenti Mister Grom continuerà a “fare” gelati.
Ma che Berlusconi stia cercando una faccia lontano dalla politica dei partiti e capace di bucare lo schermo si capisce anche dal corteggiamento fatto a Massimo Giletti.
“Mi hanno chiamato, ma non dirò chi”, ha raccontato a Repubblica, il conduttore e giornalista Rai. Giletti però ha declinato l’invito: “La politica è meglio che la facciano i politici”.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 14th, 2015 Riccardo Fucile
NONOSTANTE IL PREZZO DEL PETROLIO E IL QUANTITATIVE EASING NON SI VEDONO SEGNALI DI CRESCITA
L’Italia conferma le previsioni, ma ancora stenta.
Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014: un risultato in linea con le attese dell’Istat e di Bankitalia che per fine anno prevede una progressione dello 0,7%.
Il passo della Penisola, però, resta ancora lento rispetto all’economie avanzate soprattutto in considerazione di fattori esogeni come il crollo dei prezzi del petrolio e il quantitative easing lanciato dalla Bce.
“Il Pil del secondo trimestre cresce come dalle attese” dice il portavoce del ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan.
Di segno diverso il parere del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: “E’ quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c’è una ripartenza vera”.
Negli dettaglio, la variazione congiunturale rilevata dall’Istat è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell’insieme dell’industria.
Dal lato della domanda, invece, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
I timidi progressi dell’Italia, come detto, non sono paragonabili a quelli di Stati Uniti o Regno Unito dove il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% e dello 0,7% con una progressione su base annua, rispettivamente, del 2,3% e deI 2,6%.
Per l’Italia, invece, la variazione acquisita per il 2015, ovvero crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a 0,4%.
Non stanno meglio, invece, Francia e Germania.
L’economia francese è rimasta stagnante nel secondo trimestre dopo il +0,7% di gennaio-marzo e contro attese di +0,2%.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, la progressione è dell’1%.
Cresce meno del previsto anche Berlino: il Pil tedesco segna un rialzo dello 0,4%, contro attese per una crescita dello 0,5%.
Eurozona.
L’area della moneta unica è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre 2015 nell’Ue-19 dopo aver registra un +0,4% nei primi tre mesi dell’anno così come nell’ultima parte del 2014.
Rispetto allo stesso trimestre 2014 il rialzo è dell’1,2%.
(da “La Repubblica”)
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Agosto 14th, 2015 Riccardo Fucile
LAVORO E IMPEGNO POSSONO FAR DIVENTARE I SOGNI REALTA’
In Gran Bretagna sono usciti i risultati dei test d’ammissione alle università del paese, e quello che
colpisce di più è il caso di uno studente di 22 anni senza fissa dimora che, ottenendo uno dei punteggi più alti, si è guadagnato un posto alla prestigiosa università di Cambridge.
Jacob Lewis, di Cardiff, come racconta l’Independent, ha sostenuto l’A-level (l’esame che dà accesso all’istruzione universitaria) al Coleg y Cymoedd in Galles dormendo sul divano di amici e trascorrendo anche 12 ore al giorno nella biblioteca del liceo.
Il ragazzo aveva abbandonato il liceo all’età di 17 anni e aveva cominciato a lavorare, ma dopo qualche anno arrivò la decisione di riprendere gli studi, nonostante la difficoltà di dover lavorare contemporaneamente per potersi mantenere.
L’Independent riporta le parole di Jacob:
“È stata una dura battaglia. All’inizio di quest’anno lavoravo 24 ore a settimana per pagarmi gli studi e arrivare a fine mese. Mangiavo a malapena. Ad un certo punto mi trovai senza casa e ho cominciato a passare da un divano all’altro. Una casa stabile con la mia famiglia non era un’opzione percorribile”.
“Non ho per ora nessun piano preciso riguardo al mio futuro professionale una volta uscito da Cambridge, ma ho il sincero obiettivo di provare a rendere il mondo un posto migliore grazie ai vantaggi che questa educazione d’eccellenza mi avrà dato”.
Judith Evans, preside del Coleg y Cymoedd, si è dichiarata molto fiera dei risultati del ragazzo, testimonianza fondamentale del fatto che lavoro e impegno possono far diventare i sogni realtà .
Jacob sarà la prima persona della sua famiglia a frequentare un’università , ma crede anche che il periodo “di prova” in cui ha lavorato prima di decidere di riprendere gli studi gli sia stato molto utile.
(da “Huffingtonpost”)
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