ITALIA, LA RIPARTENZA NON C’E’: L’ECONOMIA CRESCE SOLO DELLO 0.2%
NONOSTANTE IL PREZZO DEL PETROLIO E IL QUANTITATIVE EASING NON SI VEDONO SEGNALI DI CRESCITA
L’Italia conferma le previsioni, ma ancora stenta.
Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014: un risultato in linea con le attese dell’Istat e di Bankitalia che per fine anno prevede una progressione dello 0,7%.
Il passo della Penisola, però, resta ancora lento rispetto all’economie avanzate soprattutto in considerazione di fattori esogeni come il crollo dei prezzi del petrolio e il quantitative easing lanciato dalla Bce.
“Il Pil del secondo trimestre cresce come dalle attese” dice il portavoce del ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan.
Di segno diverso il parere del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: “E’ quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c’è una ripartenza vera”.
Negli dettaglio, la variazione congiunturale rilevata dall’Istat è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell’insieme dell’industria.
Dal lato della domanda, invece, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
I timidi progressi dell’Italia, come detto, non sono paragonabili a quelli di Stati Uniti o Regno Unito dove il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% e dello 0,7% con una progressione su base annua, rispettivamente, del 2,3% e deI 2,6%.
Per l’Italia, invece, la variazione acquisita per il 2015, ovvero crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a 0,4%.
Non stanno meglio, invece, Francia e Germania.
L’economia francese è rimasta stagnante nel secondo trimestre dopo il +0,7% di gennaio-marzo e contro attese di +0,2%.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, la progressione è dell’1%.
Cresce meno del previsto anche Berlino: il Pil tedesco segna un rialzo dello 0,4%, contro attese per una crescita dello 0,5%.
Eurozona.
L’area della moneta unica è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre 2015 nell’Ue-19 dopo aver registra un +0,4% nei primi tre mesi dell’anno così come nell’ultima parte del 2014.
Rispetto allo stesso trimestre 2014 il rialzo è dell’1,2%.
(da “La Repubblica”)
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