Dicembre 18th, 2016 Riccardo Fucile
SU 29 CONSIGLIERI COMUNALI, SONO SUFFICIENTI PER FAR CADERE LA GIUNTA
Andrea Arzilli sul Corriere della Sera racconta oggi che dietro il rimpasto di giunta che ieri ha evitato a Virginia Raggi il ritiro del simbolo del MoVimento 5 Stelle e la sopravvivenza in Campidoglio c’è una corrente di otto consiglieri che hanno spaccato in due la maggioranza a 5 Stelle in Campidoglio, con la sponda del M5S nazionale. Gli otto consiglieri che hanno detto no a Raggi spaccando in due la maggioranza Cinque Stelle in Campidoglio sono adesso l’elemento che può decidere le sorti dell’amministrazione, ovviamente in linea diretta con Colomban:
In tutto gli scranni M5S in aula sono 29, quindi basta che gli otto decidano di non sostenere col voto un documento strategico, tipo la manovra finanziaria che è in discussione in questi giorni, e la sfiducia tecnica è servita.
Ieri a palazzo Valentini, messa al voto la fiducia a tempo alla sindaca, gli otto falchi hanno detto sì.
Ora l’appuntamento è con l’approvazione del bilancio. Angelo Sturni, Gemma Guerrini, Giuliano Pacetti, Maria Teresa Zotta, Sara Seccia, Valentina Vivarelli e il presidente della commissione bilancio Marco Terranova: gli anti-Raggi sono tutti legati ai due big «lombardiani», il presidente dell’Assemblea Marcello De Vito (che non vota in Consiglio comunale) e il capogruppo Paolo Ferrara (che invece vota).
Politicamente il reset del «Raggio magico» e l’inserimento di Colomban azzerrano il margine d’azione della sindaca.
E tecnicamente il manipolo dei ribelli può tenere costantemente sott’occhio i lavori della giunta.
Ogni provvedimento, in sostanza, assumerà da ora in avanti il senso di un check-point sulla fiducia.
Quindi per forza a tempo.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 18th, 2016 Riccardo Fucile
MONICA CIRINNA’ MOSTRA LA PENALE DA 150.000 EURO CHE NON COMPARE NELLA COPIA PUBBLICATA SUL BLOG DI GRILLO
“La Raggi non va via? Avverrà tra poco. Era ed è ineleggibile, come dimostra l’originale del
contratto finora tenuto segreto”.
Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà che insieme alla deputata Stella Bianchi hanno sostenuto l’iniziativa dell’avvocato Venerando Monello che a luglio era ricorso alla magistratura e che ora rende pubblico il contratto tra Raggi e Casaleggio Associati.
“Gli arresti al Comune di Roma stanno svelando la realtà dell’amministrazione M5S – spiega Cirinnà – Un pericoloso intrigo ai danni dei cittadini che trova origine nel, purtroppo famoso ma mai reso pubblico, contratto firmato dalla Raggi con la Casaleggio Associati. Per questo con l’avvocato Venerando Monello e insieme alla deputata Stella Bianchi siamo ricorsi alla magistratura e il 13 gennaio prossimo è attesa la sentenza.
“Per accertare e ripristinare la legalità ho preteso il deposito l’originale di quel contratto – dichiara l’avvocato Monello – che, come si può vedere, è ben diverso da quello diffuso dal blog di Grillo”.
“In particolare l’originale (firmato) di questo contratto è differente nella parte che contiene l’accettazione espressa da parte della Raggi di alcune clausole vessatorie, tra le quali della penale da 150mila euro – concludono Cirinnà e Bianchi – Circostanza che fa di questo così detto codice etico un vero e proprio contratto. Altro che impegno di natura etica e non giuridica come si sono affrettati a definirlo nelle loro rispettive difese. Sussistono, quindi, a nostro parere tutti gli elementi non solo perchè il tribunale dichiari la nullità del contratto, ma anche per la dichiarazione di ineleggibilità della stessa Raggi, che a questo punto farebbe meglio a lasciare volontariamente la poltrona prima che a costringerla sia una sentenza”.
(da agenzie)
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Dicembre 18th, 2016 Riccardo Fucile
SEI ASSEGNI PER 30.000 EURO EMESSI DA IPPICA TALENTI A FRONTE DI “VINCITE PRESUNTE”
Non si spiegano altrimenti quei sei assegni, per un importo di circa 30.000 euro, emessi da agenzie (Ippica Talenti, Laurentina srl, Ge.P.E.) partner della concessionaria di scommesse sportive Snai, a fronte di vincite che l’Uif definisce «presunte».
Tutto si può dire di Raffaele Marra tranne che non sia un uomo fortunato al gioco. Repubblica oggi ci racconta che al vaglio degli investigatori ci sono infatti alcune — e ricorrenti — vincite al gioco emesse nei suoi confronti da agenzie collegate alla SNAI:
Raffaele Marra è un ex ufficiale della Guardia di finanza, non ha mai avuto stipendi da favola quando era militare, e non è ricco di famiglia.
Però è un uomo oggettivamente baciato dalla fortuna.
Non si spiegano altrimenti quei sei assegni, per un importo di circa 30.000 euro, emessi da agenzie (Ippica Talenti, Laurentina srl, Ge.P.E.) partner della concessionaria di scommesse sportive Snai, a fronte di vincite che l’Uif definisce «presunte».
E sulle quali sta conducendo un’indagine a parte ancora in corso.
I primi tre assegni portano la data del settembre del 2012.
Se sono effettivamente vincite al gioco, Marra è riuscito a portarsi a casa 22.000 euro in dodici giorni.
Gli altri assegni li ha incassati nei tre mesi successivi.
Non è l’unica “singolarità ” scovata nelle entrate del capo del personale del comune di Roma, finito in manette con il palazzinaro Sergio Scarpellini.
C’è pure un altro assegno, da 2.245 euro, della Emme Oro, anch’essa operante nel settore dei giochi, emesso nel novembre di quel fortunato 2012.
Poi c’è il mistero dei suoi viaggi. I viaggi di Raffaele Marra tra Roma e Malta sono andati avanti per anni a cadenza settimanale, o quasi. A chi lo incrociava all’aeroporto di Fiumicino, raccontava di stare seguendo un non meglio specificato corso accademico. Non era così.
Al magistrato Carla Raineri, la capa di gabinetto scelta inizialmente dalla sindaca Raggi e che si è dimessa il primo settembre scorso, Marra confidò di essere stato costretto a trasferire la moglie e i quattro figli sull’isola, «perchè erano minacciati dalla criminalità organizzata», e di aver rinunciato alla scorta «nonostante anche la sua incolumità fosse a rischio».
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 18th, 2016 Riccardo Fucile
INDAGINI SUI CONTI DI MARRA A MALTA… LA RAGGI CONVOCAVA LE RIUNIONI SOLTANTO SE LUI ERA PRESENTE… VERIFICHE SULL’INCARICO AL FRATELLO RENATO
Era l’uomo a lei più vicino, «la sindaca Virginia Raggi convocava le riunioni soltanto se lui era
presente».
E Raffaele Marra ne era consapevole tanto che si vantava: «Io sono l’unico che capisce di pubblica amministrazione. Sono quasi due anni che mi occupo del Movimento 5 Stelle. E infatti se parlo io viene giù tutto».
Ai magistrati lo ha raccontato Rodolfo Murra, il capo dell’avvocatura del Campidoglio, ascoltato venerdì come testimone.
E ha così smentito la linea della sindaca di Roma che dopo l’arresto di Marra per corruzione con il costruttore Sergio Scarpellini, lo aveva indicato come «uno dei 23 mila dipendenti del Comune».
Il resto lo fanno gli atti processuali che confermano il suo ruolo strategico nelle decisioni dell’amministrazione capitolina, prime fra tutte le nomine.
Rogatorie sui bonifici
L’inchiesta è in una fase cruciale. Entro breve potrebbero arrivare le risposte alle rogatorie dalle autorità di Malta per rintracciare conti e movimentazioni di Marra nell’ambito delle verifiche per riciclaggio avviate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Al momento sono stati individuati passaggi di denaro per la vendita di barche per oltre 250 mila euro. Ma l’entità dei depositi esteri potrebbe essere ben più alta.
Pareri e nomine: «Raggi mi copre»
Era stato proprio Murra a sottolineare «l’illegittimità della nomina a capo segreteria di Salvatore Romeo» e nell’interrogatorio ha confermato le tensioni durante la riunione che si svolse in Campidoglio, quando la Raggi gli chiese di non «mettere per iscritto il parere contrario».
Una scelta presa in accordo con lo stesso Romeo e con Marra, che stavano sempre con lei».
Murra fornisce l’immagine di una sindaca «commissariata» dai due e lo stesso Marra gli avrebbe confermato di poter fare «tutto ciò che voglio, tanto lei mi copre».
Una conferma sembra arrivare dall’ulteriore fronte aperto dalla procura: verifiche sull’incarico di responsabile del Turismo al fratello di Marra, Renato. In attesa del parere dell’Anac di Raffaele Cantone, che dovrebbe arrivare martedì, i magistrati acquisiranno la documentazione proprio per verificare eventuali abusi commessi dalla sindaca.
Nella relazione trasmessa all’Autorità anticorruzione Raggi si è assunta la paternità della scelta e infatti ha scritto: «Il ruolo del dottor Raffaele Marra è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte. Si è limitato a compiti di mero carattere compilativo».
Le liti in consiglio: «Colomban da Grillo»
Sono i brogliacci delle intercettazioni telefoniche a raccontare il clima avvelenato e di sospetto che si respira in Campidoglio.
Annotano i carabinieri: «Il 31 ottobre 2016 Raffaele Marra viene chiamato da Salvatore (Romeo) che gli dice che lei (sindaco) sta trattando tutta la materia in sala dei consiglieri, ossia la questione posizione di Marra e tutte quelle posizioni delle intromissioni da parte di chi non c’entra nulla. Salvatore dice che sta andando bene, dice che la Proverbio si sta lamentando del fatto che gli stanno togliendo due persone Barile e Pacello a cui tiene molto. Forse Pacello lo fanno direttore dello Sport (questo secondo Frongia)». Poco dopo i due parlano anche dei rapporti con il leader del Movimento: «Salvatore dice che ha notato Virginia molto forte e molto incazzata mentre non si aspettava la non reazione di Massimo Colomban (il neo assessore alle Partecipate ndr). Marra dice che lui è andato da Grillo e aggiunge che un giorno gli racconterà tutto. Salvatore dice che anche lui deve parlargli, ma non per telefono».
Altri «referenti» al Comune di Roma
Scarpellini, dice l’accusa, pagava Marra per garantirsi appalti e commesse.
E nelle conversazioni intercettate è lo stesso Marra a confermare di «essere a disposizione» ma forse non era l’unico.
L’informativa dei carabinieri ricostruisce quanto accaduto riguardo al «Progetto urbanistico centralità Romanina»: «Scarpellini ha parlato nel corso delle conversazioni intrattenute nel suo studio, di tale iniziativa imprenditoriale. Dall’ascolto delle conversazioni emerge come l’imprenditore abbia necessità al fine di riavviare le attività relative a tale imponente operazione immobiliare allo stato in fase di stallo, di individuare adeguati referenti nell’ambito del Comune di Roma, ovvero funzionari che possano aiutarlo a rivitalizzare le procedure di fatto sospese».
Referenti che sicuramente fanno parte dell’attuale giunta visto che i colloqui ai quali si fa cenno sono stati «captati» negli ultimi mesi.
Fiorenza Sarzanini
(da “il Corriere della Sera”)
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