Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile
SPAGNOL BATTE IL LEGHISTA GOTTARDO A SACILE… A UDINE IL LEGHISTA CHE PARTIVA CON 6 PUNTI DI VANTAGGIO SUL CENTROSINISTRA SI AFFERMA PER SOLI 280 VOTI
Carlo Spagnol, sostenuto dalle liste Viva Sacile Spagnol Sindaco e Con Spagnol Forza Italia Berlusconi, è il nuovo sindaco di Sacile.
Ha battuto nettamente Alberto Gottardo sostenuto dalle liste Il Popolo della Famiglia, Autonomia Responsabile con Tondo per Alberto Gottardo, Lega Salvini, AttivaSacile Alberto Gottardo Sindaco, Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, Alberto Gottardo Sindaco Civica per Sacile, in una sfida tutta interna al centrodestra.
Spagnol ha avuto 5.341 voti, pari al 67,24%, mentre per Gottardo hanno votato 2.602 elettori (32,76%).
“Un risultato ampiamente sopra le aspettative che porta con sè un significato particolare, prima degli schemi valgono le persone”: sono le prime parole di Spagnol. “Un consenso inaspettato nelle dimensioni – ha aggiunto – che pone una responsabilità ancora maggiore in capo al nostro gruppo e che richiederà un impegno straordinario per ripagare tanta fiducia. Questa è la vittoria della continuità e della innovazione – ha spiegato Spagnol – Ho amministrato con Ceraolo per 9 anni e nel nostro programma abbiamo cercato di coniugare il completamento dei progetti con nuovi punti di valore”.
In controtendenza rispetto a quanto accade a livello nazionale, a Sacile Forza Italia ha battuto la Lega che si presenta tra l’altro assieme a Fratelli d’Italia: “È una soddisfazione doppia – ha concluso il nuovo sindaco – credo che questo risultato sia anche figlio delle scelte discutibili che la sezione locale della Lega ha messo in campo”.
UDINE
Pietro Fontanini, candidato del centrodestra, è il nuovo sindaco di Udine. Per Fontanini hanno votato 18.830 elettori (50,37%); per Martines 18.550 (49,63%).
Le schede nulle sono state 382, i voti contestati e non assegnati 5; il totale votanti è di 37.920. Fontanini (Lega), già presidente della Provincia, ha sorpassato di 280 voti Martines. “E’ una vittoria al fotofinish, la città appare divisa in due blocchi, ma lavorerò per ottenere il consenso anche di chi non mi ha votato, perchè il sindaco deve essere il sindaco di tutti”, ha detto il nuovo primo cittadino.
Fontanini ha poi detto che si sarebbe aspettato “una affermazione più netta”.
Martines invece ha sottolineato che il centrosinistra ha “fatto una rimonta clamorosa. Eravamo sotto di 2.500 voti al 29 aprile e li abbiamo recuperati quasi tutti. La città ha scelto così. Ne prendiamo atto e ci prepariamo a fare comunque un buon lavoro da adesso in poi alla luce del grande consenso che abbiamo raccolto in questi mesi”.
(da agenzie)
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Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile
DOPO DUE ANNI DI INDAGINI, SVOLTA NELL’INCHIESTA: FOTO E COMMENTI TROVATI IN UNA CHAT… SALVINI NON HA ANCORA AVUTO TEMPO DI CONDANNARE “LE BESTIE”
Cinque arresti nei confronti dei presunti responsabili di una violenza sessuale di gruppo su una
turista inglese.
Dalle prime ore di questa mattina gli agenti della polizia del commissariato di Sorrento (Napoli) e della squadra mobile partenopea, coordinati dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, stanno eseguendo tra Massa Lubrense, Vico Equense, Portici e Torre del Greco un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip dello stesso Tribunale nei confronti di cinque persone che sono ritenute responsabili di violenza sessuale di gruppo, con l’aggravante dell’uso di sostanza stupefacente, nei confronti di una turista inglese.
La violenza sessuale di gruppo risale all’ottobre del 2016 quando, durante l’ultima sera di permanenza della donna in un noto hotel della Penisola sorrentina, due dei cinque, barman in servizio nel locale, offrirono a lei e a sua figlia un drink con la cosiddetta ‘droga dello stupro’.
La turista di 50 anni venne condotta nell’adiacente locale piscina dove i due abusarono di lei.
Consumata la prima violenza, la donna venne portata nella stanza dove alloggiava il personale dove “ad attenderla vi era un numero imprecisato di uomini, almeno una decina, che a turno usarono violenza su di lei”.
La donna venne anche fotografata e ripresa dal branco con i telefonini.
È stato possibile pervenire all’identificazione solo di alcuni dei componenti del gruppo, tutti dipendenti dell’hotel, attraverso l’esame di telefoni e tablet sequestrati al personale maschile in servizio presso la struttura, da cui è emersa una chat chiamata «Cattive abitudini»
Nella chat commenti sull’accaduto e foto della donna durante la violenza.
Il rilevamento della presenza del Dna degli indagati sul corpo della vittima, la foto dei due barman scattata dalla cittadina britannica con il proprio telefonino, la presenza di un tatuaggio a forma di corona sul collo di uno degli autori dello stupro, così come descritto dalla vittima, oltre alla chat hanno permesso agli investigatori di chiudere i lcerchio delle indagini.
(da agenzie)
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Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile
ACCUSE DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE… COINVOLTO ANCHE IL COL. DEI CARABINIERI D’AGATA, EX CAPOCENTRO DELLA DIA E DUE COMMISSARI DELLA SQUADRA MOBILE DI PALERMO
E’ stato il paladino dell’ultima stagione antimafia di Confindustria, l’ex presidente degli imprenditori siciliani Antonello Montante è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine.
Le indagini della squadra mobile e della procura di Caltanissetta gli contestano di aver creato una rete illegale per spiare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia.
Arresti domiciliari anche per altre cinque persone: il colonnello Giuseppe D’Agata, ex capocentro della Dia di Palermo poi passato ai servizi segreti, da qualche tempo era tornato in servizio nell’Arma; Diego Di Simone, ex sostituto commissario della squadra mobile di Palermo, diventato responsabile della sicurezza di Montante; Marco De Angelis, sostituto commissario in servizio prima alla questura di Palermo poi alla prefettura di Milano; Ettore Orfanello, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Caltanissetta; l’imprenditore Massimo Romano titolare della catena di supermercati “Mizzica” – Carrefour Sicilia, con oltre 80 punti vendita nella regione.
Un sesto provvedimento, di sospensione dal servizio per un anno, riguarda Giuseppe Graceffa, vice sovrintendente della polizia in servizio a Palermo.
Sarebbero i componenti della rete di spionaggio al servizio di Montante, questa l’accusa mossa dai sostituti procuratori Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, dall’aggiunto Gabriele Paci e dal procuratore capo Amedeo Bertone.
Contestati a vario titolo i reati di accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento, rivelazione di notizie riservate.
A Montante veniva contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa: secondo il gip di Caltanissetta che ha firmato i provvedimenti, l’imprenditore “ha intrattenuto qualificati rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra”, ma non ci sono elementi a sufficienza per configurare il reato di mafia. E’ il motivo per cui sono stati imposti i domiciliari e non la custodia in carcere, che era stata chiesta dalla procura
Il 22 gennaio di due anni fa, Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, venivano ipotizzati legami d’affari e rapporti di amicizia con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino della provincia di Caltanissetta morto suicida in carcere nel 1992. Vincenzo Arnone è stato testimone di nozze di Montante.
A caccia di riscontri, gli investigatori della squadra mobile nissena diretti dal vicequestore aggiunto Marzia Giustolisi avevano perquisito abitazioni e aziende dell’imprenditore.
Era stata scoperta una stanza segreta nella villa di Serradifalco di Montante, una stanza piena di dossier su magistrati, politici ed esponenti della società civile. Ora, i magistrati ritengono che quei file siano il frutto di una massiccia attività illegale di spionaggio messa in campo dal leader di Confindustria.
Che, intanto, ha continuato a sostenere: “I pentiti che mi accusano sono mafiosi che ho contribuito a colpire duramente con le mie denunce”.
Eccolo, il nodo dell’inchiesta. Le denunce che Montante ha fatto alla magistratura nel corso degli ultimi anni: sincero slancio civico poi sancito nel codice etico di Confindustria (“Chi non denuncia è fuori dall’associazione”) o solo lo stratagemma di un imprenditore spregiudicato per rifarsi un’immagine antimafia? Salvatore Dario Di Francesco, uno dei quattro pentiti dell’inchiesta, ha messo a verbale davanti i pm di Caltanissetta che il boss Vincenzo Arnone si sarebbe speso per l’elezione di Montante a presidente di Sicindustria.
Ma, adesso, le accuse di mafia restano sullo sfondo, e i guai giudiziari dell’ex capo dell’industriali siciliani sono per una lunga serie di corruzioni. Avrebbe comprato la fedeltà di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine con costosi regali e assunzioni per i familiari.
(da agenzie)
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