SORRENTO, TURISTA INGLESE DROGATA E STUPRATA IN HOTEL DA DIECI ITALIANI, CINQUE ARRESTI TRA I DIPENDENTI
DOPO DUE ANNI DI INDAGINI, SVOLTA NELL’INCHIESTA: FOTO E COMMENTI TROVATI IN UNA CHAT… SALVINI NON HA ANCORA AVUTO TEMPO DI CONDANNARE “LE BESTIE”
Cinque arresti nei confronti dei presunti responsabili di una violenza sessuale di gruppo su una turista inglese.
Dalle prime ore di questa mattina gli agenti della polizia del commissariato di Sorrento (Napoli) e della squadra mobile partenopea, coordinati dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, stanno eseguendo tra Massa Lubrense, Vico Equense, Portici e Torre del Greco un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip dello stesso Tribunale nei confronti di cinque persone che sono ritenute responsabili di violenza sessuale di gruppo, con l’aggravante dell’uso di sostanza stupefacente, nei confronti di una turista inglese.
La violenza sessuale di gruppo risale all’ottobre del 2016 quando, durante l’ultima sera di permanenza della donna in un noto hotel della Penisola sorrentina, due dei cinque, barman in servizio nel locale, offrirono a lei e a sua figlia un drink con la cosiddetta ‘droga dello stupro’.
La turista di 50 anni venne condotta nell’adiacente locale piscina dove i due abusarono di lei.
Consumata la prima violenza, la donna venne portata nella stanza dove alloggiava il personale dove “ad attenderla vi era un numero imprecisato di uomini, almeno una decina, che a turno usarono violenza su di lei”.
La donna venne anche fotografata e ripresa dal branco con i telefonini.
È stato possibile pervenire all’identificazione solo di alcuni dei componenti del gruppo, tutti dipendenti dell’hotel, attraverso l’esame di telefoni e tablet sequestrati al personale maschile in servizio presso la struttura, da cui è emersa una chat chiamata «Cattive abitudini»
Nella chat commenti sull’accaduto e foto della donna durante la violenza.
Il rilevamento della presenza del Dna degli indagati sul corpo della vittima, la foto dei due barman scattata dalla cittadina britannica con il proprio telefonino, la presenza di un tatuaggio a forma di corona sul collo di uno degli autori dello stupro, così come descritto dalla vittima, oltre alla chat hanno permesso agli investigatori di chiudere i lcerchio delle indagini.
(da agenzie)
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