Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
“DARE UN SOSTEGNO ALLA LEGA”: ALLA CENA PRESENTI ALTRI APPALTATORI
«Dare un sostegno alla Lega» di Matteo Salvini. È quello che vuole il costruttore romano Luca Parnasi — secondo le intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta ‘Rinascimento’ sul giro di corruzione attorno al progetto del nuovo stadio della Roma e anticipate ancora una volta dall’Espresso e dal giornalista Giovanni Tizian.
Ecco cosa ci sarebbe dietro a una cena natalizia che guardava al successivo appuntamento elettorale del 4 marzo 2018.
L’Espresso lo racconta nei dettagli nel numero in edicola da domenica 24 novembre e già online: pubblica le chat su Telegram tra il tesoriere del partito di Salvini e Luca Parnasi, ma anche le intercettazioni ambientali — in particolare quella del 6 dicembre 2017 — ricavate dalle cimici piazzate dai carabinieri del nucleo investigativo della Capitale nello studio di Parnasi.
La cena, dice il costruttore dieci giorni prima dell’appuntamento, «con Matteo Salvini a casa mia per non farci beccare». All’occasione, nel quartiere Parioli della Capitale, partecipano, scrive ancora il settimanale, Matteo Salvini, il suo numero due Giancarlo Giorgetti, il tesoriere della Lega Giulio Centemero e «altri appaltatori» per «dare un sostegno alla Lega».
Nell’intercettazione ambientale, scrive ancora L’Espresso, il costruttore ragiona: «…A marzo succedono due cose: ci sono le elezioni regionali e nazionali». Il primo appuntamento, ne sembra convinto, potrebbe vedere la vittoria del Carroccio: infatti sta organizzando «una cena con alcuni appaltatori e Matteo Salvini per il 19 a Roma» e dice che la farà a casa sua «per evitare che vengano beccati…, ci saranno altre 7 — 8 persone e sarà riservata per dare sostegno alla Lega», si legge nelle trascrizioni.
Parnasi «dice che la Lega è molto importante a livello nazionale, le ipotesi sono che ci sarà un un inciucio Forza Italia- Pd. Oppure 5 Stelle e Lega, e se questo dovesse succedere loro sono in buoni rapporti con entrambi e nessuno in Italia è in questa condizione».
(da Open)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
UNA MAREA DI CRITICHE: “DEVO ANCHE PAGARLI PER RIMANDARLI A CASA?”… QUALCUNO AVVISI LA MELONI CHE SENZA ACCORDI CON I PAESI DI ORIGINE NON RIMPATRIA UNA MAZZA
Da quando il MoVimento 5 Stelle l’ha accusata di essere un’assenteista in Parlamento, Giorgia
Meloni ci tiene a far sapere che lei e Fratelli d’Italia lavorano, eccome se lavorano.
La vicecapa daa’ gggente quindi ha deciso oggi di far sapere attraverso la sua pagina facebook che FdI ha presentato un emendamento un po’ curioso: quello che prevede di destinare il 5 per mille al fondo rimpatri degli immigrati illegali.
“Presentato emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra per consentire, a chi volesse, di destinare il proprio 5 per mille del reddito al fondo rimpatri degli immigrati illegali. Aiutiamo il rispetto delle regole, invece di alimentare l’illegalità .”
Le intenzioni di Giorgia sono buone, ma evidentemente i suoi fans non le hanno recepite così.
E così nei commenti se la prendono con lei: “Devo anche pagare per rimandarli a casa loro????? No!!!! Una telefonata al governo del loro stato con testuali parole: “ciccio manda quello che ti pare, aerei, navi, pullman ti devi riprendere i tuoi cittadini, perchè in casa nostra sono entrati senza permesso!”.
“Vorrei poter destinare l’ 8à—1000 a sostegno delle regioni che sono state messe in seria difficoltà da avverse condizioni meteo e terremoti. Facciamo qualcosa anche in questo senso? Cordiali saluti”, aggiunge Fabiana. ”
“I soldi per i rimpatri ve lo diamo già . Cerchiamo di limitare gli arrivi. Il mio 5 x 1000 lo do per altro. Grazie”, sostiene Alessandra.
Ma la vicecapa daa’ gggente (e il suo social media manager Tommaso Longobardi) deve riflettere: non è con questo autogoal che si costruisce una Bestia ben fatta.
Ps Qualcuno avvisi la Meloni che per fare i rimpatri occorre che il Paese di provenienza sia d’accordo a riaccoglierli
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
LA PROROGA GRAZIE A UN EMENDAMENTO DEM, MA IL BALLISTA LO FA PASSARE COME SE FOSSE UNA SUA VITTORIA
Se non ci fosse Matteo Salvini chi ci salverebbe?
Ieri il Capitano della Lega ha esultato su Twitter per la “Grande vittoria della Lega che ha insistito e alla fine ha raggiunto il risultato anche per l’Emilia Romagna: niente IMU per gli immobili terremotati inagibili. Avanti così!”.
La vittoria viene celebrata anche dal Giornale e da Libero, che oggi ringraziano il Capitano per l’azione salvifica che ha svolto con la sua solita solerzia ed efficienza.
C’è però un dettaglio di trascurabile importanza intorno alla questione: è tutta una bufala e l’emendamento che ieri è stato approvato non è quello per il quale i leghisti avevano cominciato a lamentarsi ieri pomeriggio, ma quello del Partito Democratico. “Dal governo rosso ennesima vigliaccata ai danni dei cittadini, in questo caso dei terremotati dell’Emilia Romagna e del resto d’Italia, costretti a pagare l’Imu anche su immobili inagibili. #incapacialgoverno”, aveva fatto sapere Salvini riferendosi al no del governo a un emendamento al DL fisco proposto dalla Lega per l’esenzione dell’IMU nelle zone terremotate.
Un emendamento che ferma l’IMU per gli immobili inagibili nelle zone terremotate è stato in effetti approvato, ma si tratta di quello proposto dal Partito Democratico nel DL Sisma.
Tecnicamente Salvini sta esultando per una proposta del PD su cui il governo ha dato nel frattempo parere positivo.
Ieri infatti la Lega ha esultato come se avesse conseguito una vittoria perchè la norma proposta dagli altri andava verso l’approvazione.
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
COMMENTI VOMITEVOLI SUI SOCIAL… RIBADIAMO: CON QUESTI DELINQUENTI NON SI DISCUTE, GALERA E CAMPI DI RIEDUCAZIONE, SEQUESTRO DEI BENI E PERDITA DELLA PATRIA POTESTA’
Ogni tanto capita ai giornali di raccontare belle storie come quella accaduta a Parma. Un uomo,
un imprenditore di Mantova, si era recato nella città ducale per suoi impegni personali. Aveva con sè un orologio Rolex di grandissimo valore, contenuto in una custodia di velluto, prima di smarrirlo per strada.
Allora, dopo aver denunciato la scomparsa alla Polizia locale, ha deciso di chiedere alla Gazzetta di Parma di pubblicare il suo appello offrendo una cospicua ricompensa a chiunque lo avesse ritrovato e riconsegnato.
Il lieto fine arriva quando un giovane, un senegalese di 22 anni, trova quella merce preziosa e la riconsegna agli agenti.
Ma la vicenda ha contorni ancora più dolci: l’imprenditore ha deciso di assumere il giovane (fino all’altro giorno disoccupato) nella sua azienda.
Il lieto fine, come detto. Ma non per tutti.
La Gazzetta di Parma ha deciso di comunicare l’epilogo di questa bella storia con un breve articolo sulla propria edizione online, raccontando la ricompensa offerta al giovane senegalese.
I commenti, però, sono come al solito vomitevoli. La base razzista e complottista emerge sempre di più in questo tetro periodo della storia italiana. Ed ecco che vengono fatti ammiccamenti, derisioni e accuse (sì, addirittura) all’imprenditore.
Una valanga di frasi senza senso, oltre qualsiasi logica.
Il solito rigurgito della mente umana che va a trovare la polvere sotto tappeti lindi e puliti di una bella vicenda che dovrebbe essere la normalità .
Si parte dalle reactions con il sorriso amorfo, fino a commenti vomitevoli. I classici commenti che hanno il sapore amaro della bile di questi personaggi che sui social danno sfoghi a turbe mentali
La vicenda di Parma è la dimostrazione di quanto il germe insito nella mente di alcuni italiani abbia trovato il suo sfintere nei social. Si può dire di tutto, si può accusare chiunque di qualsiasi cosa senza aver paura di nulla.
Prima o poi, però, capiterà di incrociare uno specchio e forse, vedendo la propria immagine riflessa, si inizierà ad avere compassione per se stessi.
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
PER IL 43,6% SONO LE SARDINE, SOLO IL 14,4% IL PD, IL 12,2% IL PARTITO DI RENZI, IL 10,9% IL M5S… COME DICIAMO DA ANNI: I RAZZISTI SI SCONFIGGONO IN PIAZZA E APPLICANDO LA LEGGE, NON NEI SALOTTI
Ieri Corrado Formigli ha letto a Piazzapulita i risultati di un sondaggio che dice che il nemico più pericoloso per Matteo Salvini sono le proteste in piazza contro di lui, come quelle organizzate dalle Sardine in nome dell’Emilia Romagna che non si Lega: per il 43,6% degli intervistati sono le sardine il nemico più pericoloso per Salvini, mentre il PD, il partito di Renzi, il MoVimento 5 Stelle e Giuseppe Conte arrivano dietro con percentuali bassissime.
Ieri il sondaggio EMG Acqua per Agorà diceva che se si votasse oggi la Lega sarebbe il primo partito con il 32,6%, seguito dal Pd al 20% e dal M5S al 16,1%. Poi Fratelli D’Italia al 9,5%, Forza Italia al 7,7%. Italia Viva è al 5,2%, Piu’ Europa al 2,1%, La Sinistra 2,0%, Europa Verde 1,3% e Lista Calenda 1%.
Anche lì si chiedeva delle Sardine e anche lì la risposta era spiazzante: per il 40% degli elettori costituiscono una mobilitazione popolare che può spostare voti.
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
IL 24 NOVEMBRE FLASH MOB A WASHINGTON SQUARE PARK… EVENTI PREVISTI ANCHE IN BELGIO, OLANDA E IRLANDA
Le sardine sbarcano all’estero e non si fermano più. “Cari populisti, lo avete capito. La festa è
finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla”.
Questo è quanto si legge sulla pagine delle #sardineAtlantiche. Ebbene sì, le sardine sono arrivate anche all’estero, pronte a conquistare New York ma non solo.
“Siamo un gruppo di italiani che vivono a New York e abbiamo deciso di mobilitarci spontaneamente per sostenere il movimento delle Sardine che sta inondando il nostro Paese. Crediamo sia giunto il tempo di agire come cittadini attivi e responsabili per ricostruire il dialogo democratico eliminando le parole di odio e raccontando l’Italia con parole nuove! Per questo motivo chiamiamo tutti, sì, proprio tutti gli italiani di New York, a scendere in piazza questa domenica!”
Le sardine atlantiche si incontreranno domenica 24 novembre a Washington Square Park in una manifestazione pacifica, “per dimostrare che gli italiani credono in una Italia inclusiva, traboccanti di speranza per le sorti del nostro Paese e non d’odio ci sono, sono tanti, e sono in tutto il mondo!”.
Le sardine dichiarato solo ieri il loro manifesto e hanno annunciato anche la nascita di un marchio che stanno registrando all’ufficio europeo per la proprietà intellettuale per tutelarsi da falsi domini e profili.
Le sardine del Belgio si stanno organizzando il 2 dicembre, quando Matteo Salvini sarà ad Anversa per incontrare il suo omologo fiammingo del partito nazionalista laams Belang.
E richieste sono arrivate da Olanda e Irlanda.
Nuovi eventi e flash mob si moltiplicano in ogni città , da Reggio Emilia, dove si terrà una manifestazione sabato 23 novembre, a Firenze. I cittadini si riuniranno nel capoluogo toscano il 30 novembre in contemporanea a un evento organizzato dalla Lega alla “Tuscany Hall”.
Numerosi sono gli attacchi che le Sardine stanno ricevendo. Qualcuno critica il movimento per “non avere idee politiche”, qualcun altro di avere “influenze del Pd perchè il leader Mattia Santori ha scritto per la rivista di Prodi”.
Gli ideatori del movimento hanno così stilato una “carta dei valori” per difendersi dalle accuse e spiegare il loro pensiero.
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
BONACCINI SEMPRE IN TESTA MA PER UN SOFFIO (MA IL CENTRODESTRA ALLE EUROPEE AVEVA OLTRE 5 PUNTI DI VANTAGGIO)
Con il MoVimento 5 Stelle in corsa i sondaggi per l’Emilia Romagna cambiano? Stefano Bonaccini rischia di perdere contro Lucia Borgonzoni alle elezioni in Emilia Romagna?
Spiega oggi Diodato Pirone sul Messaggero che la decisione di Rousseau danneggia Bonaccini ma non abbastanza da fargli perdere la testa dei sondaggi, per ora:
Queste le cifre presentate ieri dalla Noto Sondaggi-Ipr per la trasmissione“Porta a Porta”.
Se per le elezioni del 26 gennaio ci sarà un candidato pentastellato ad oggi, secondo le rilevazioni di Noto, si verificherebbe il seguente scenario: leggero vantaggio per Bonaccini indicato al 45%, inseguito a brevissima distanza dalla candidata leghista Borgonzoni (44%) mentre un candidato pentastellato avrebbe l’8% dei consensi.
Sempre secondo Noto (e sempre ad oggi) se i Cinque Stelle decidessero di presentarsi ma in alleanza con lo schieramento di centro-sinistra, Bonaccini sarebbe in discreto vantaggio sulla Borgonzoni poichè potrebbe contare su circa il 52% dei consensi potenziali mentre la Borgonzoni si collocherebbe intorno al 46%.
La terza ipotesi testata, ovvero quello tramontata ieri e cioè l’assenza dei 5 Stelle dalla competizione elettorale, vede il vantaggio di Bonaccini nei confronti della Borgonzoni scendere a soli tre punti.
Poichè in questo caso il candidato del centrosinistra -sempre nei sondaggi di Noto — si attesta al 49% e la candidata del centrodestra al 46%.
Tutti i sondaggi effettuati finora infatti danno Bonaccini più gradito agli elettori emiliano-romagnoli rispetto alla Borgonzoni.
Sul piano degli schieramenti, invece, il discorso è diverso: i partiti del centro-destra potrebbero prendere più voti di quelli di centro-sinistra. Secondo un sondaggio Ixè-Rai Cartabianca di due giorni fa il centrodestra avrebbe il 34% e il centrosinistra senza i 5Stelle starebbe a quota 33,7%.
Ciò che conta per la vittoria finale sono i voti complessivi dei candidati alla presidenza che si ottengono sommando quelli dei partiti delle liste a loro collegati a quelli raccolti dal solo nome del candidato. Da segnalare infine che non sono noti sondaggi sulla Calabria dove anche la selezione dei candidati è in alto mare.
In base al voto alle Europee il centrodestra era in vantaggio di oltre 5 punti.
(da agenzie)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
PRESENTATA STAMANE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
Ilaria Cucchi pubblica su Twitter la querela nei confronti di Matteo Salvini che ha appena
consegnato all’autorità giudiziaria.
La Cucchi ritiene di essere stata diffamata e che sia stata diffamata la memoria del fratello dal Capitano della Lega quando ha risposto che la morte del geometra dimostra “che la droga fa male”. Per la morte di Cucchi due carabinieri sono stati condannati a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, altri due per falso. Per un quinto imputato il reato è stato riqualificato.
Salvini ha attaccato più volte la sorella di Cucchi. Nell’intervista di qualche giorno fa il Capitano ha detto “Se qualcuno ha usato violenza pagherà , ma questo dimostra che la droga fa male”
La Corte d’Assise di Roma ha stabilito che furono Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, i carabinieri della stazione Appia durante il fotosegnalamento a picchiare Stefano tanto violentemente da portarlo una settimana dopo alla morte.
Sono stati condannati ciascuno a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale.
La stessa accusa è caduta invece per Francesco Tedesco, l’imputato che nel 2018 decise di parlare e di raccontare quanto aveva visto nella caserma Casilina, dove ci fu il pestaggio.
Tedesco è stato comunque condannato a due anni e mezzo per l’accusa di falso.
Aldilà dell’omicidio, restano le responsabilità del maresciallo Roberto Mandolini per la falsificazione del verbale di arresto, condannato a tre anni e otto mesi di reclusione. Per Tedesco, Mandolini e Vincenzo Nicolardi, il quinto militare imputato, la contestazione di calunnia è stata riqualificata in falsa testimonianza.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
L’ALTRO NOME E’ DI BATTISTA, IN ENTRAMBI I CASI SAREBBE IL COLPO DI GRAZIA… LA PERSONA PIU’ SPENDIBILE IN REALTA’ E’ CONTE
Luigi Di Maio ha perso il voto su Rousseau. Per la prima volta da quando è capo politico e per la seconda volta da quando esiste il MoVimento 5 Stelle (la prima fu con il voto per il candidato sindaco di Genova nel 2017) la base vota contro i desiderata del leader, che vengono esplicitati attraverso il solito quesito ingannevole in cui votare sì significa dire no e votare no significa dire sì.
Gli iscritti a Rousseau bocciano quindi con il 70,6 per cento dei No la proposta di non presentare liste in Emilia Romagna e Calabria, chiamate alle urne il 26 gennaio.
E ciò malgrado il capo politico avesse spiegato con chiarezza, nel corso della giornata, il suo orientamento. Votano in 27273, e non è la votazione meno partecipata sul portale M5S perchè quella del mandato zero, qualche mese fa, è andata peggio.
E per la prima volta si fa concreta l’ipotesi di una sfiducia di fatto nei confronti del Capo Politico. Che, secondo il Fatto Quotidiano, potrebbe essere sostituito alla guida dei grillini da un reggente. Il nome che si fa è quello di Paola Taverna, vicepresidente del Senato.
E adesso che si fa? I ragionamenti sulla fine dell’era Di Maio sono ormai arrivati ai tavoli più importanti, hanno fatto capolino perfino nelle riunioni ristrette dei big, sono oggetto delle telefonate tra Beppe Grillo e i maggiorenti del partito.
Un “congelamento”è la via più indolore che al momento sembra farsi strada. E se, da regolamento, al posto di Di Maio dovrebbe andare il presidente del collegio di garanzia, che in questo caso è il senatore Vito Crimi, la logica vuole che il posto da reggente — se davvero Di Maio non riuscisse a reggere l’onda d’urto vada a un leader forte, riconosciuto dalla base, come Paola Taverna o Alessandro Di Battista, che però è pronto a ripartire per l’Iran.
Tra tre settimane in ogni caso si insedierà “il team del futuro”, ovvero la squadra di referenti tematici con cui Di Maio ha tentato di arginare le richieste di collegialità dei grillini che contano, ancora convinti che sia necessaria una vera e propria segreteria politica.
Secondo Repubblica invece potrebbe essere Alessandro Di Battista a sostituire Di Maio:
È ormai circondato dai governisti, ovvero da chi punta a stringere i bulloni dell’esecutivo e dunque l’intesa col Pd. È stato abbandonato da alcuni fedelissimi proprio in nome della continuità giallo-rossa: Riccardo Fraccaro ma soprattutto Alfonso Bonafede. Il ministro della Giustizia ha portato Conte nel Movimento e lo ha detto a “Luigi”: se devo scegliere tra te e lui scelgo lui. Bene, così si fa chiarezza, ha commentato il capo politico. Perchè se la situazione precipita mai e poi mai, fa sapere Di Maio, lo scettro passerà nelle mani di Conte, il presidente che incarna l’alleanza con i dem: «In panchina i 5 stelle hanno un solo uomo: Di Battista. C’è una crisi? Non reggiamo? Allora tocca ad Alessandro».
Il patto di ferro tra i due giovani leader regge. Il resto sta venendo giù
Intanto Di Battista scalda i motori:
Conte è impegnato nella costruzione della sua leadership in stretto contatto con i ministri e con Grillo. Il tempo stringe. Nei suoi colloqui Di Maio insiste sulla carta di riserva Di Battista. «Un conto è il gradimento al governo, un altro conto è la campagna elettorale dove Alessandro è sicuramente più adatto di Giuseppe».
L’argomento ha un suo peso. Può fare breccia anche tra chi ha paura del voto, tende a conservare il posto in Parlamento e giura fedeltà al premier. Se crolla il castello e il Movimento va da solo, allora la forza di Di Battista garantisce un minimo di sopravvivenza, anche se molto lontana dal 32 per cento.
(da “NextQuotidiano”)
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