Destra di Popolo.net

SASSONIA, LASCIA LA SINDACA MINACCIATA DAI NEONAZISTI

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

ECCO COSA SUCCEDE A NON FARE PULIZIA ETICA SENZA PIETA’ CON LA FOGNA RAZZISTA … LA MINISTRA DELLA GIUSTIZIA: “LA NOSTRA DEMOCRAZIA E’ IN PERICOLO”

Un video di un profugo picchiato al grido di “maiale”, interviste che lasciano senza fiato, un processo deragliato per le minacce agli inquirenti, una sindaca minacciata di morte e una comunità  spaccata.
Quanto l’estremismo neonazista stia prendendo piede in certe zone rurali della Germania lo dimostra l’incredibile storia di Arnsdorf, villaggio di cinquemila abitanti a pochi chilometri da Dresda, in Sassonia.
Dove la sindaca socialdemocratica, Martina Angermann, ha gettato la spugna giovedì dopo essere stata minacciata di morte e perseguitata dai neonazisti e dall’ultradestra Afd e abbandonata dai suoi concittadini.
Le sue dimissioni clamorose ma non sorprendenti hanno indotto la ministra della Giustizia, Christine Lambrecht, a dichiarare che “quando le persone si ritirano dall’impegno sociale per minacce e intimidazioni, la nostra democrazia è in pericolo”. Ma viste le micidiali condizioni in cui ha vissuto a lungo Angermann, che dall’inizio dell’anno è in malattia per un esaurimento nervoso e ha ora chiesto di essere prepensionata, sembra una presa d’atto un po’ tardiva.
Il dramma di Arnsdorf comincia alla fine di maggio nel 2016, quando un profugo iracheno 21enne viene trascinato fuori da un supermercato, preso a pugni e insultato da quattro energumeni vestiti di nero. Qualche giorno dopo, qualcuno carica su Facebook un video dell’accaduto. I fatti sono inequivocabili: il profugo parla con la direttrice del supermercato – per lamentarsi di una scheda telefonica che non funziona, spiegherà  la polizia più tardi – finchè non sopraggiungono i quattro aggressori. Il video finisce con la voce di una donna che sospira “certo è un peccato quando vedi che c’è bisogno delle milizie cittadine”.
Quel che nel video non si vede, che emerge successivamente, è che l’iracheno viene legato subito dopo a un albero con dei cavi. Il profugo, peraltro, è il paziente di una clinica psichiatrica. E tra i quattro razzisti che lo hanno picchiato c’è un politico della Cdu, Detlef Oesler, ma anche due membri di una banda di motociclisti che simpatizzano con il movimento neonazista degli Identitari.
Martina Angermann, sindaca di Arnsdorf dal 2001, comincia ad essere insultata e minacciata di morte non appena difende il profugo. La 61enne definisce “brutale” l’attacco dei quattro, e la situazione diventa grottesca sin dai primi minuti. La Cdu chiede le scuse di Oelsner, che si rifiuta e, anzi, rincara la dose. “Siamo cittadini, non sudditi. Lo Stato ci appartiene”, fa sapere. I difensori dell’aggressione brutale parlano di “un atto di coraggio civico”. I fatti vengono mostruosamente distorti. Qualche mese dopo, comincia il processo contro i quattro.
Su Facebook compaiono video che accusano l’iracheno di aver rubato – bugia smentita dalla polizia – e il politico locale dell’Afd Maximilian Krah avvia una campagna d’odio contro la sindaca e una raccolta di firme a sostegno degli aggressori.
Per comparire al processo, che si svolge a Kamenz, la sindaca mobbizzata deve passare attraverso una piccola folla di neonazisti, sostenitori di Pegida e dell’Afd che reggono cartelli contro la presunta “criminalizzazione del coraggio civico”, come racconta la Sueddeutsche Zeitung. Il profugo non c’è: è scomparso a gennaio del 2017, l’hanno trovato nel bosco, ufficialmente è morto di freddo.
Il processo si chiude in fretta, il giudice lo dichiara subito concluso perchè gli accusati avrebbero comunque scontato pene leggere e per la scarsa rilevanza pubblica dell’accaduto. Un episodio, va ricordato, che era finito su tutti i giornali nazionali. Anche quest’epilogo giudiziario frettoloso puzza di marcio.
L’emittente locale Mdr racconterà  poi di inquirenti minacciati e di un processo sostanzialmente inquinato. Ma per Angermann, da allora, si spalancano le porte dell’inferno: isolata nel villaggio, minacciata di morte, mobbizzata sui social media. L’Afd voleva ottenere le sue dimissioni, giovedì scorso. Lei li ha preceduti facendo un passo indietro. Ma il suo passo indietro è anche quello di un altro pezzo di civiltà , è un’altra resa dolorosa per la democrazia in Germania.

(da agenzie)

argomento: Razzismo | Commenta »

ILARIA CUCCHI MINACCIATA DI MORTE DA SOSTENITORE LEGA: “QUALCUNO TI METTERA’ UN PROIETTILE IN TESTA”

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

ILARIA: “SALVINI CHE NE DICE?”… SONO I PRODOTTI DELL’ISTIGATORE ALL’ODIO ANCORA A PIEDE LIBERO PERCHE’ SIAMO UNA DEMOCRAZIA RIDICOLA

“Chiedo a Matteo Salvini e a tutti gli iscritti alla Lega cosa pensano di questo post. Dato che viene da un soggetto che ha un profilo nel quale si dichiara loro sostenitore. Non posso far altro che denunciare ma mi rendo conto che di fronte a tutto questo io e la mia famiglia siamo senza tutela”.
Lo scrive su Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, allegando l’immagine del post di un utente che scrive: “Qualcuno le metterà  una palla in testa prima o poi”.
A quanto si è appreso, il post sarebbe stato segnalato alla polizia.

(da agenzie)

argomento: criminalità | Commenta »

LAMORGESE RIVELA: “STIAMO MONITORANDO I MESSAGGI NEONAZISTI E RAZZISTI SUL WEB”

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

LA MINISTRA DELL’INTERNO SPIEGA I RISCHI DI PROPAGANDA DELL’ODIO: “NON DOBBIAMO MAI ABBASSARE LA GUARDIA”

”La polizia postale monitora i messaggi d’odio di matrice neonazista sul web. E’ una questione che abbiamo portato al G6 perchè con gli altri paesi abbiamo detto che questi messaggi nazisti non hanno un nome e si nascondono dietro la rete. Abbiamo chiesto se si possono rimuovere dal web, ma i social network hanno difficoltà  a toglierli per il principio di libertà  di espressione. Abbiamo tutte le possibilità  di affrontare situazioni di questo tipo, il rischio zero non esiste e non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, oggi a Firenze alla Festa del Foglio.

(da agenzie)

argomento: Giustizia | Commenta »

TRENORD: I TRENI PER I PENDOLARI USATI COME STRUMENTO DI PROPAGANDA DELLA LEGA

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

IL CINICO DIALOGO REGISTATO TRA IL CAPOGRUPPO DELLA LEGA IN REGIONE LOMBARDIA E IL DEPUTATO GRIMOLDI SU COME APPROFITTARE POLITICAMENTE DELL’ARRIVO DI NUOVI CONVOGLI

Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano racconta oggi di un colloquio tra due uomini della Lega che parlano dell’imminente arrivo dei nuovi convogli Trenord, attesi da anni dai pendolari lombardi che subiscono i disagi e i ritardi causati da un parco treni fatto di convogli che sono reperti da museo, alcuni con ben 35 anni di vita.
È un dialogo che doveva restare segreto, ma che è finito registrato e che il Fatto ha raccontato: si tratta, spiega il quotidiano, della normale registrazione di tutte le riunioni che viene realizzata al Pirellone nell’aula dei gruppi consiliari della Regione.
Gli incauti partecipanti alla riunione non lo sanno o non se ne ricordano e così lasciano traccia della loro intenzione di usare l’arrivo dei treni per fare campagna per la Lega.
I due interlocutori sono Roberto Anelli, capogruppo del Carroccio in Regione Lombardia, e l’onorevole Paolo Grimoldi, deputato leghista e segretario della Lega Lombarda. Il tema trattato è come la Lega può approfittare politicamente dell’arrivo dei nuovi convogli delle Ferrovie Nord.
Grimoldi : “Arriverà  quando… ‘sti cazzo di treni ci sono per davvero?”.
Anelli: “Il problema vero è fare una contro-campagna che poi è in dubbio. Delle difficoltà  oggettive ci sono…Facciamo la campagna e i cittadini non ci credono. L’unica campagna che dobbiamo fare è dire: ‘Arriveranno i treni nuovi come vi abbiamo detto. Dovete portar pazienza’”.
Grimoldi:“Sì, ma anche perchè da quanti anni è, è da quando c’era Maroni che continuiamo a raccontare: ‘Arriva il treno, arriva il treno’. Aspettiamo che arriva il treno e facciamo festone con i fuochi d’artificio! Scusami, poi ti lascio…”.
A questo punto una voce non riconoscibile dice: “Una contro-campagna . . . ”.
Interviene di nuovo Grimoldi: “Prima delle elezioni regionali arrivano ‘sti cavolo di treni nuovi? Gibelli continua a dire…”.
Gibelli è attualmente il presidente del Gruppo Fnm Ferrovie Nord Milano, un uomo della Lega ed ex deputato del Carroccio.
Grimoldi: “Allora! Allora! Secondo me, ne parlavamo venerdì, abbiamo fatto la riunione per le infrastrutture eccetera… C’era anche Gibelli…Invece che iniziare a mettere un treno qua, un treno là , bisognerebbe mettere appena arrivano i treni: qual è la linea…”
Una voce non riconoscibile aggiunge: “…più sfigata?”.
Grimoldi: “Più frequentata, non più sfigata… Non la più… Non me ne frega un cazzo! Qual è quella con il maggior numero di utenti? Ecco, allora, prendi cinque treni, appena arrivano i primi cinque, e li metti tutti su quella linea dove c’è… che ne so… 300 mila pendolari. Basta! Quando arrivano i treni, il Pd può fare tutti i convegni che vuole… Basta. Dopo di che Gibelli spero che telefoni tutti i giorni là  dove stanno facendo i treni per sincerarsi che la condizione sia…”
“Basta un fuori onda per smentire tutte le balle della Lega, si dovrebbero vergognare! Questo è il modo in cui gestiscono le società  regionali, che sono un patrimonio dei lombardi e non una succursale di via Bellerio. A loro dei problemi dei pendolari interessa poco, gli importa solo poter ottenere più voti per il partito di Salvini, anche se questo significa spostare i treni nuovi di Trenord come se fossero i carrarmati di Risiko”, dichiara, in una nota, il consigliere regionale lombardo del Pd Pietro Bussolati. L’intervento di Bussolati è stato fatto in riferimento alla “pubblicazione sul Fatto Quotidiano dei dialoghi del capogruppo della Lega in Regione Roberto Anelli e del segretario della Lega Salvini premier e della Lega Lombarda Paolo Grimoldi in una riunione al Pirellone, nei quali si dimostrano preoccupati delle mobilitazioni del Pd e dichiarano di voler mettere i nuovi treni sulle linee più frequentate anzichè quelle più problematiche, per massimizzare l’impatto in termini di consenso per la Lega”.
“Un cinismo notevole — afferma il consigliere -, preoccupati come sono delle nostre denunce e mobilitazioni anzichè delle condizioni in cui sono costretti a viaggiare i pendolari di alcune linee. Nominano politici come Gibelli a capo di FNM perchè vogliono che agisca negli interessi della Lega, non dei pendolari. Questa è la Lega!”.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Costume | Commenta »

IL SINDACO DI VENEZIA PROPONE DI FAR LAVORARE I PROFUGHI DIECI ORE E PAGARLI PER OTTO (VIOLANDO LA LEGGE)

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

PENSI PIUTTOSTO A VIETARE A CERTI ESERCIZI COMMERCIALI DI VENEZIA DI TAGLIEGGIARE I TURISTI FACENDO PAGARE 10 EURO UNA BOTTIGLIETTA D’ACQUA O 20 EURO UN CAFFE’

“I profughi che arrivano con i barconi e che per mesi vediamo bighellonare? Facciamoli lavorare. Paghiamoli otto ore, ma facciamoli lavorare due ore in più per la comunità ”. Lo afferma il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che definisce la sua affermazione una “provocazione”.
“La mia proposta tutta da costruire e analizzare nei dettagli — dice Brugnaro dalle pagine de Il Gazzettino — è di fare un accordo nazionale con il ministero del Lavoro, d’intesa con il Viminale, e affidarne la regia alla Regione”.
Brugnaro cita il caso di Marghera (che chiede occupazione) ma sottolinea che “potrebbe essere qualsiasi altra area o anche un servizio specifico, ad esempio le pulizie negli ospedali. Ed è chiaro che sarebbe una sperimentazione”.
Sulle ore di lavoro in più gratuite, per Brugnaro sarebbe una sorta di incentivo “perchè — dice — al momento non fanno niente, bighellonano in città , arrivano con i barconi ed aspettano che si dica loro se possono restare o no”.
“Io sono per il blocco delle frontiere — rileva -, ma le persone che sono arrivate non possiamo lasciarle a non fare niente per mesi e mesi aspettando una carta”.
“Io dico — aggiunge Brugnaro — mentre sono in questo ‘limbo’ facciamoli lavorare”. “Nel frattempo si verifica se possono avere il permesso di soggiorno — conclude — le si identifica, e mentre sono al lavoro si capisce se hanno voglia di integrarsi”.

(da agenzie)

argomento: denuncia | Commenta »

STORIA DI AMIT, SFRUTTATO, MALNUTRITO E SVENUTO PER LA FAME VICINO AI CAMPI DI VERDURE

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

UN LAVORATORE SIKH PERDE I SENSI STREMATO DA FATICA E FAME A FONDI

Chi va a leggere “Latina Quotidiano” e a fermarsi su una storia piccola, piccola e pure senza una fine tragica? Nessuno, o quasi.
Eppure per come Amit è passato dalla periferia delle news, merita che si provi a raccontarlo, e ad una platea più vasta. Amit è un nome a caso preso dall’elenco dei nomi indiani maschili. Perchè lo stesso protagonista di questa piccola e breve storia non ha saputo dare il proprio nome.
Andiamo a raccontare quel che è accaduto qualche giorno addietro.
Fondi, chilometro 118 dell’Appia. Ai margini della strada un automobilista di passaggio nota un corpo apparentemente senza vita. Da queste parti non è raro che operai dei campi, indiani, rientrando in bici, vengano travolti e uccisi. Volontari hanno distribuito giubbotti fosforescenti per limitare i danni, ma gli incidenti continuano.
E l’uomo che giace ai bordi della strada, immobile, accanto alla bici, con addosso una coperta che gli copre pure il volto, sembra essere l’ennesima vittima di questa strage. Vittima di un pirata della strada. Il passante chiama i soccorsi, quando arrivano e provano a girare, a muovere il corpo, il giovane indiano sotto la coperta si muove, a fatica, ma si muove.
Ha trent’anni circa, è indiano, stordito e malnutrito. Ed è allora che lentamente e con fatica si mettono uno accanto all’altro i pochi tasselli disponibili ai soccorritori. Niente nome, la mente di un corpo stremato non ha la forza di pensare di legare i nodi della memoria.
Senza casa e senza cibo, il giovane indiano tra una lunga giornata di lavoro e l’altra, ha dormito nel primo giaciglio disponibile, in bici fin dove lo portano le forze, le pedalate. Quando non ha più forza di spingere la bici, si ferma, si copre e dorme con la pancia vuota.
Questa piccola e breve storia senza una fine tragica, per dire che il mondo dietro l’angolo o sotto casa è anche questo. Facciamo di tutto per far finta di non vedere, di tutto per non sentire l’urlo della fame e dell’ingiustizia.
Qualche tempo fa, la comunità  sikh di Latina, quella che dà  il culo per far crescere la verdura e la frutta che arriva nelle nostre tavole, scese in piazza per dire a voce alta come stavano le cose. Qualche notizia, qualche breve servizio televisivo, poi tutto a posto, tutto come prima. Lavorate e pedalate.

(da Globalist)

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CAROLA OSPITE DA FAZIO SU RAI DUE E IL SEQUESTRATORE DI PERSONE SI CONFONDE

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

SALVINI: “ACCOLTA CON TUTTI GLI ONORI, DOVREBBE STARE IN GALERA”… NO, IN GALERA CI DOVRESTI ESSERE TU DA TEMPO, SE NON SCAPPASSI DAI PROCESSI GRAZIE ALL’IMPUNITA’ GARANTITA DAL M5S

Dopo aver cercato di delegittimare le Sardione affidandosi agli improbabili commenti di un tradizionalista cattolico anti-Bergoglio, Capitan Nutella ha cercato di cavalcare un altro po’ di odio contro la grande nemica degli ultimi mesi, ossia Carola Rackete che sarà  ospite a Che Tempo che fa da Fabio Fazio.
Il Capitone ha scritto: “Accolta con tutti gli onori, a spese degli italiani, una che dovrebbe stare in galera… Roba da matti”
Piccolo dettaglio: in galera dovrebbe esserci lui se non fosse scappato dal processo per sequestro di persona grazie all’impunità  che gli ha concessa il suo compagno di merende Di Maio.
Mentre la patriota Carola ha salvato esseri umani, non li ha sequestrati.
Tanto per ristabilire la verità .

(da agenzie)

argomento: Costume | Commenta »

SBLOCCATI 12 MILIONI PER GLI ORFANI DI FEMMINICIDIO

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

LA MINISTRA BONETTI: “FINALMENTE SI COLMA UN RITARDO NON PIU’ PROCRASTINABILE”… UN IMPEGNO DEL NUOVO GOVERNO MANTENUTO

“Pronto il decreto ministeriale per il Fondo per gli orfani di femminicidio. I soldi non restituiscono l’affetto mancato ma con 12 milioni da lunedì finanzieremo borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro #violenzasulledonne”. Lo scrive su Twitter Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia
Sulla carta, misure e risorse per gli orfani di femminicidio erano state già  introdotte con la legge di bilancio per il 2018. Gli stanziamenti erano poi stati incrementati con una legge ad hoc a tutela degli orfani per crimini domestici dell′11 gennaio 2018 e poi con la legge di bilancio per il 2019.
Infine la legge Codice rosso del 19 luglio di quest’anno prevedeva un ulteriore aumento, estendendo l’ambito di applicazione anche alle famiglie affidatarie.
Oltre alle risorse già  stanziate per il 2018, pari a 6,5 milioni di euro, sono stati quindi appostati in bilancio circa 12,4 milioni di euro per il 2019, 14,5 milioni di euro per il 2020 e a regime 12 milioni di euro all’anno.
Ora il decreto ministeriale annunciato da Gualtieri dovrebbe finalmente sbloccare queste risorse e farle confluire in un apposito fondo.
“Bravo il ministro Gualtieri che ha mantenuto l’impegno assunto da subito dal nostro governo di rimediare ad un ritardo non più procrastinabile. La lotta alla violenza contro le donne e il sostegno per loro e i loro figli è una priorità  per tutti noi #liberapuoi”, commenta su Twitter Elena Bonetti, ministra della Famiglia.

(da agenzie)

argomento: violenza sulle donne | Commenta »

L’INSEGNANTE CHE VUOLE BOCCIARE GLI STUDENTI CHE MANIFESTANO CON LE SARDINE A FIORENZUOLA

Novembre 23rd, 2019 Riccardo Fucile

CI MANCAVANO LE MINACCE DI UN DOCENTE SOVRANISTA AI SUOI STUDENTI… IL MINISTERO AVVIA PROVVEDIMENTI

L’utente facebook Giancarlo Talamini Bisi dice di essere un insegnante e che sarà  presente in piazza con le Sardine a Fiorenzuola domenica 24 novembre per vedere se a manifestare ci saranno suoi studenti: “Se becco qualcuno di voi, da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri. Di idioti in classe non ne voglio.
Il professore, che rilascia pubblicamente i suoi messaggi, sembra essere sceso sul piede di guerra per le elezioni in Emilia Romagna Giancarlo Talamini Bisi: l’insegnante che vuole bocciare gli studenti che manifestano con le Sardine a Fiorenzuola e vuole assolutamente che sia reso pubblico il suo impegno (per questo il suo nome non viene oscurato in questo articolo): “Potete anche scrivermi e chiamarmi, ho un sito personale, non temo di metterci la faccia. Venite pure a trovarmi a Torrano di Pontremoli: ho due motoseghe, tre marazzi, un cane, una falce, due accette: credo bastino per darvele sulle vostre teste vuote”
C’è di più: come si evince da questo commento in cui risponde a un altro utente, le sue preferenze politiche sono piuttosto nette (Salvini; Meloni e Casapound)Ed è anche un esperto di politiche del lavoro:
Sto guardando Piazza Pulita e l intervista ai 3 sfigati delle Sardine. Sono molto giovani, la menano con l associazionismo e, quel che è peggio, son precari e disoccupati, girano per l Italia a cercare un lavoro. Io, se fossi in loro, piangerei per la loro condizione , mi cercherei un lavoro stabile, non perderei tempo a fare il coglione in giro e credere alle favole.
La viceministra dell’Istruzione Anna Ascani promette una brutta giornata per il professore di Fiorenzuola:
In molti stamattina mi hanno segnalato il gravissimo comportamento di Giancarlo Talamini Bisi. Un insegnante che offende e promette di penalizzare gli studenti solo perchè vorrebbero partecipare alle manifestazioni delle sardine, usando turpiloquio e minacce non troppo velate. Non è un comportamento tollerabile. Mi attiverò affinchè si prendano provvedimenti. Nessuno può essere discriminato per le proprie idee, tantomeno nella scuola.

(da agenzie)

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