Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
L’USCITA DI DI MAIO SUL PATTO CON IL PD PER CINQUE GRANDI CITTA’, DOPO AVERLO RIFIUTATO PER LE REGIONALI, NASCONDE SOLO IL TENTATIVO DI FAR ELEGGERE RAGGI E APPENDINO
L’attivismo di Luigi Di Maio, proprio il giorno dopo la chiusura delle liste che cristallizzano il mancato accordo giallorosso alle Regionali, irrita il Nazareno. Il ministro degli Esteri ammette il ritardo sulle scelte per il voto di settembre, e prova a giocare d’anticipo per le Comunali del 2021 in vista di candidati unitari: “Serve un ragionamento complessivo sulle città , partendo da Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna”. Un’apertura però avvelenata: “Non credo che Virginia Raggi e Chiara Appendino debbano fare un passo indietro, non mi pare ci sia una folla di candidati eccelsi pronti a sostituirle”.
Tattica per preparare gli elettori grillini a digerire candidati sindaci Dem in città di peso, in linea con l’esito della consultazione su Rousseau? Forse. Ma rimettere in campo il nome della Raggi per il Pd equivale a spargere sale sulle ferite. “Non sosterremo mai la sua ricandidatura – aveva detto il segretario Nicola Zingaretti già a Ferragosto – Sono stati cinque anni drammatici per Roma”. Preceduto nel “non possumus” dal suo consigliere politico e amico Goffredo Bettini. E “mai con la Raggi” hanno ripetuto in questi giorni il neo-tesoriere Walter Verini, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, tutto lo stato maggiore del partito. Oggi, la reazione è affidata alla responsabile Pmi Stefania Gasparini: “Nell’intervista a Di Maio di positivo c’è che siano caduti folli veti M5S. Ma i candidati si decidono nei territori e non nei vertici romani. Quindi dopo le amministrative del 2020 si decidono i candidati 2021. Purtroppo in questa tornata Pd e 5S sono avversari…”
Mentre nei Cinquestelle la proposta del ministro degli Esteri di istituire un tavolo nazionale per le candidature insieme agli alleati di governo incontra più consensi. Laura Castelli, viceministro all’Economia: “Esprime la volontà della base, facciamo nascere una generazione di amministratori del Movimento”. Ad eccezione di una caustica Barbara Lezzi: “Sarà che non faccio parte del club dei ‘tutti pazzi per Mario Draghi’ ma se questo deve essere il M5S quello raccontato da Di Maio, possiamo dire che fino ad ora abbiamo scherzato, giocato o forse tradito”.
Il problema, per il Pd, è che la ricandidatura della Raggi saldata con l’assenza di un nome forte Dem lascia spirare il venticello del sospetto. Precisamente questo: che si facciano le primarie con nomi noti più a livello locale che nazionale — in queste ore circolano quelli del presidente di municipio Amedeo Ciaccheri, della consigliera regionale Michela Di Biase, della senatrice Monica Cirinnà , di Tobia Zevi — per mandare il vincitore alla sconfitta al primo turno, preparandosi per così dire l’alibi per poter sostenere la Raggi al ballottaggio contro il candidato del centrodestra.
Teorema respinto al mittente dagli zingarettiani ma non soltanto. Anche altre anime del composito Pd fanno notare come “Nicola non si può permettere un simile passo falso proprio a Roma”. L’operazione, insomma, sarebbe il contrario di quella immaginata dai detrattori, come racconta un parlamentare vicino al segretario: “Il Pd è intorno al 30%, la Raggi — per bene che le vada — arriverà al 15%. Si tratta di convincere gli elettori grillini a sostenere un nome nostro. Perchè l’ipotesi che Virginia arrivi al secondo turno è del tutto irrealistica”. A prescindere dal nome in quota Dem? “Adesso è il momento delle auto-candidature a briglia sciolta. Alla fine il nome giusto salterà fuori”.
Per quanto in ritardo, a Roma la ricerca è partita. Abbandonata la partita per David Sassoli: “Sarebbe miope sguarnire le istituzioni europee”. Si spera anche in un “civico”: un grande imprenditore, un nome dell’associazionismo o del terzo settore, un esponente della cultura noto a livello internazionale. Carlo Calenda avrebbe il physique du role, ma gli si obietta, oltre alla tendenza all’autonomia, di essere “troppo Roma Nord”. “Non è facile trovare l’anti-Raggi — ammette un esponente Dem capitolino — Il rischio è cadere su un uomo delle èlite”. C’è chi ipotizza Marco Impagliazzo, docente universitario, uomo colto e presidente della comunità di Sant’Egidio.
Si vedrà . Il toto- nomi non è ancora partito. A Roma nè altrove. Il Pd considera (quasi) altrettanto difficile sostenere il bis di Chiara Appendino (che però sarebbe poco propensa) a Torino. A Milano, Beppe Sala avrebbe fatto capire di voler tornare a fare il manager, ma i Dem non disperano di convincerlo. E in caso contrario, soni già in pista “i due pier”: Pier Francesco Majorino e Pier Francesco Maran, entrambi volti noti e rodati sotto la Madonnina. Tanto Zingaretti quanto Di Maio sanno che un tavolo nazionale per i candidati sindaci sarà la soluzione più saggia. Tanto più dopo la tornata delle Regionali, dove la mancata alleanza in termini di punti costerà cara sia nelle Marche che in Puglia. Ma il nome di Virginia Raggi è un macigno sulla strada per quell’obiettivo.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
NON POSSONO NEANCHE DEPENNARLA PERCHE’ LE LISTE SONO STATE PRESENTATE: “SE ELETTA SI DIMETTERA'” DICE IMBARAZZATO IL CANDIDATO SINDACO… E CHI LO GARANTISCE? BABBO NATALE?
Una foto con un tatuaggio sul collo con il simbolo delle Ss naziste, pubblicata tempo fa su
Facebook, è costata la candidatura a consigliere comunale di Valenza (Alessandria) a un’impiegata, Sabrina Deambrogi, presente nella lista civica “La città che vogliamo” a sostegno del candidato sindaco di centrodestra Alessandro Deangelis.
La foto, poi rimossa dai social, è stata pubblicata oggi da una testata locale, Radio Gold, facendo scoppiare il caso che si è chiuso con l’autosospensione della candidata.
Che resta iscritta in lista, “perchè le liste sono chiuse – precisa Deangelis – ma rinuncerà al posto di consigliere nel caso dovesse ottenere i voti sufficienti a essere eletta alle Comunali del 20 e 21 settembre. E non farà campagna elettorale”.
Deangelis con trascorsi in Forza Italia e poi Fdi, “e le due liste che sostengono la mia candidatura a sindaco portano tante sensibilità diverse, ma tutte lontane da ogni deriva, con un unico obiettivo, il bene comune di Valenza”.
Parole tardive perchè il passato dell’interessata, fino a un anno fa militante in formazioni di estrema destra, era noto
Deambrogi precisa che il tatuaggio esibito con quel selfie “è stato rimosso da tempo” e aggiunge che “gli ultimi mesi hanno segnato per me una rinascita, coincidendo con la volontà di smarcarmi ed allontanarmi dalle posizioni estremiste che ho sostenuto in passato”.
I capilista Annamaria Zanghi e Alberto Botter, intervengono con una nota: “Chiedendo scusa alla cittadinanza, prendiamo in maniera netta ed inequivocabile le distanze da ogni tipo e forma di deriva totalitaria, che possa in qualsiasi forma calpestare e ledere principi imprescindibili di democrazia e dignità umana”
Ormai la frittata è fatta.
(da “La Repubblica”)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
OGGI I LORO NIPOTI RAPPRESENTANO IL MEGLIO DELLA SOCIETA’ BELGA MENTRE AL GOVERNO DELLA SICILIA ABBIAMO IL PEGGIO
Recentemente sono stato in Belgio, a Bruxelles, a Liegi e nei paesi minerari dove a metà del secolo scorso arrivarono in tanti, italiani, molti siciliani, agrigentini e dei paesi minerari della provincia, come Favara.
All’arrivo e per tanti anni, furono umiliati e discriminati. Soffrirono la separazione dal resto della società , delle famiglie, e fu per loro difficile far arrivare i loro cari, ricostruire la famiglia e andare avanti. Stenti e lavoro.
Scendevano giù in miniera, uno sull’altro, risalivano neri di carbone. Neri pure i polmoni. Molti ci lasciarono la vita subito, altri morirono lentamente.
Restarono i figli, poi i nipoti.
Anche per legami familiari, li ho visti, incontrati, ne ho seguito relazioni di lavoro, relazioni sociali e culturali.
Tanti di loro, belgi tra i belgi, rappresentano il meglio di quella società . E’ così, la Storia è migliore della parte cattiva dell’umanità , sa fare giustizia.
Così è già da noi, anche se facciamo finta di non riconoscerlo. Così sarà , nonostante gli sgambetti che si tentano alla Storia.
Lo sappiano quelli che usano le fiamme e le parole come lanciafiamme.
Lo sappia il presidente della Regione Siciliana che oggi strizzando l’occhio alle pance, e fa solo un regalo alla campagna elettorale del suo”socio” della Lega
.Che importa dei valori di questa terra, che importa la Storia. A ricordarci di chi eravamo e di come dovremmo essere ci pensano loro, le facce nere dei siciliani. Sorridenti comunque, consapevoli che avevano dallo loro parte la Storia.
(da Globalist)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
“NON C’E’ ALCUNA EMERGENZA SANITARIA DERIVANTE DAI MIGRANTI IN SICILIA, ANZI SONO I PIU’ CONTROLLATI, E’ SOLO PROPAGANDA POLITICA”
Si possono chiudere i centri? Si possono “cacciare” i migranti in 24 ore? Lo abbiamo chiesto
a Gennaro Santoro, avvocato esperto in diritto dell’immigrazione
«La Regione Siciliana non può trasferire di forza i migranti, non può mandarli in altre regioni perchè non ha i poteri per farlo». Il governatore siciliano Nello Musumeci ha firmato oggi l’ordinanza per ordinare lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza e vietare l’ingresso dei migranti sul territorio regionale a causa dell’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Può farlo? No, spiega a Open è Gennaro Santoro, avvocato esperto in diritto dell’immigrazione e protezione dei diritti umani.
La regione, prosegue l’avvocato, «si è arrogata competenze e materie non sue, ma di competenza esclusiva dello Stato, rischiando anche di violare il diritto internazionale. Dal principio di non respingimento all’obbligo di assicurare un porto sicuro. Non può fare respingimenti collettivi».
Cosa ha spinto il governatore della Regione Sicilia a emanare un’ordinanza di questa portata? «Si tratta di un provvedimento che non può essere eseguito, è propaganda, ovvero una trovata politica per alimentare certi argomenti», spiega Santoro. «Un’ordinanza illegittima anche perchè mancano i presupposti. Non c’è alcuna emergenza sanitaria relativa alla presenza dei migranti sul territorio che sono controllati e “tamponati” da tempo».
E aggiunge: «Non possono spostare i migranti da una regione all’altra, ci vorrebbe un accordo con gli altri enti. Al massimo possono trasferirli in altre strutture ma sempre all’interno del proprio territorio».
Secondo l’avvocato, lo Stato potrebbe «attivare il potere sostitutivo annullando l’ordinanza del governatore Musumeci». Oppure — continua Santoro — «il Viminale farà finta di niente».
Poi sorge spontaneo un dubbio: in caso di sgombero degli hotspot, la polizia a chi dovrebbe rispondere? Alla Regione o alla prefettura, quindi al ministero dell’Interno? Stando a quanto riporta Repubblica, fonti del Viminale hanno riferito che l’ordinanza di Musumeci «non ha valore» visto che la materia sarebbe di «competenza statale». Una eventuale disposizione a trasferire migranti non potrebbe che essere data dal Viminale, conferma Santoro.
(da Open)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
LO STATO HA LA LEGISLAZIONE ESCLUSIVA SULL’IMMIGRAZIONE
Il governatore della Sicilia lo sapeva bene fin dall’inizio e conosce altrettanto bene le dinamiche che porteranno alla bocciatura del suo provvedimento firmato nella notte e ufficializzato questa mattina.
L’ordinanza Musumeci sulla chiusura degli hot-spot e dei centri migranti nella sua Regione, infatti, non può aver valore perchè non è una competenza che rientra negli ambiti legislativi dei governi locali. A decidere, infatti, può essere solamente il governo.
Lo hanno ribadito anche fonti del Viminale che hanno sottolineato come l’ordinanza Musumeci «interviene su una materia che non è di competenza della Regione, affrontando una questione di esclusiva competenza statale». Per questo motivo la ‘minaccia’ di chiusura degli hot-spot presenti nei territori siciliani resterà solamente sulla carta intestata della Regione Sicilia. Il Ministero dell’Interno, però, ha sottolineato come si comprenda la difficile situazione per via dei continui sbarchi delle ultime settimane.
Il motivo dell’illegittimità dell’ordinanza Musumeci sta nell’articolo 117 della nostra Costituzione. Al comma 2, infatti, si legge espressamente:
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea;
b) immigrazione.
L’articolo seguente, il 118, spiega che le istituzioni locali possono avere voce in capitolo sui temi migratori, ma solo di comune accordo con lo Stato centrale.
(da agenzie)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
IL SILENZIO OSCENO DEI SOVRANISTI ITALIANI DI FRONTE A 7.000 ARRESTATI E TORTURATI: SEMPRE DALLA PARTE DEI BOIA
Un mare di persone si è riversato, di nuovo, nelle strade della capitale bielorussa Minsk e in
tutto il resto del Paese, per chiedere le dimissioni del presidente Alexander Lukashenko a due settimane dal contestato risultato delle elezioni che gli è valso il suo sesto mandato presidenziale. Da 26 anni il potere, il leader bielorusso avrebbe vinto, secondo i risultati diffusi dal governo ma non suffragati da alcuna conferma indipendente e messi in dubbio dall’opposizione (e non solo), nella sfida contro la candidata dell’opposizione Svetlana Tkhanovskaya, che si trova ora in Lituania.
Neanche l’Unione europea ha riconosciuto il risultato delle urne.
E oggi, per la seconda domenica consecutiva, i cittadini si sono radunati a decine di migliaia — 100mila secondo gli osssevatori — per chiedere che Lukashenko lasci la poltrona.
Il presidente dal canto suo è apparso in mimetica a Grodno, vicino al confine polacco, dove l’esercito è stato messo in stato di allerta, chiamando i suoi alla «difesa della nazione».
E denunciando, come aveva già fatto domenica scorsa, l’azione di forze e ingerenze «straniere» nel suo Paese e pressioni da parte delle forze Nato, obbligando l’Alleanza atlantica, come già la settimana scorsa, a smentire di aver concentrato truppe al confine bielorusso.
Dopo le brutali repressioni dei primi giorni di protesta, con torture e detenzioni arbitrarie e almeno 7mila arresti, ieri è stato ritrovato appeso a un albero il corpo del 28enne Nikita Kryutsou, scomparso lo scorso 12 agosto.
Kryutsou aveva mostrato una bandiera rossa e bianca — simbolo dell’indipendenza bielorussa — davanti alle forze di polizia.
(da agenzie)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
IL ROCKER FA IL SEGNO INEQUIVOCABILE DEL DITO MEDIO MENTRE GIRA IN BICI CON I SUOI FAN, TUTTI MUNITI DI MASCHERINA
Accento inconfondibile, messaggio altrettanto netto: «Ma fottetevi da soli. Fottetevi voi, negazionisti, terrapiattisti del cazzo».
L’invettiva contro chi nega o minimizza la portata e gli effetti della pandemia di Coronavirus — e magari rivendica il diritto a non indossare la mascherina — e contro chi si scaglia contro la scienza e le sue evidenze è del cantante Vasco Rossi, nelle sue stories su Instagram.
«Allena… menti in bici e considerazioni», dice Vasco Rossi. Incontra i fan, li chiama «gitanti festanti» e sottolinea che sono tutti — rocker compreso, in bici — con la mascherina.
Mentre a negazionisti del Covid e i terrapiattisti il Blasco fa, inequivocabilmente, il dito medio.
(da agenzie)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
IL TORINO RINUNCIA AL RITIRO A BIELLA PER CARENZE DELL’IMPIANTO, LE OPPOSIZIONI CRITICANO E ARRIVANO GLI INSULTI SESSISTI DEI BULLETTI SOVRANISTI
Ancora accuse di sessismo per il sindaco di Biella Claudio Corradino, della Lega Salvini, e
per la sua giunta di centrodestra. A scatenare la nuova polemica politica sono state le accuse dell’opposizione di Palazzo Oropa sulla gestione del ritiro sotto il Mucrone del Torino Calcio: prima annunci di operazione conclusa e poi il dietrofront del club granata per le inadeguatezze dello stadio biellese.
Alle accuse delle opposizioni, il sindaco leghista ha replicato con toni ritenuti sopra le righe. Toni ancora più alti, da parte di un consigliere di una lista civica vicina al sindaco, Corrado Neggia.
Manuela Mazza dai banchi dell’opposizione ha quindi stigmatizzato, scrivendo sulla propria pagina Facebook: “Così si rivolge a noi consigliere del Pd il caro sindaco di Biella: ‘Soprattutto le ragazze che ultimamente si danno molto da fare, un trio d’attacco, tre ragazze arrabbiate che ce ne dicono d’ogni’…
Dopo aver sentito in consiglio comunale la celebrazione del ‘capofamiglia’ da parte di un consigliere Lega, aver letto i commenti del vicesindaco leghista sulle elezioni in Emilia Romagna (“vincere in Emilia è come accontentarsi dell’unica che te la dà da anni”) e aver letto le dichiarazioni a mezzo stampa del consigliere leghista Neggia (che ha scritto “mi permetto solo di augurare loro di raggiungere orgasmi veri, come quelli che di solito il sottoscritto raggiunge con la propria partner”). Mi spiace, ma nel mondo ci sono anche ragazze che “osano” rispondere e criticare i “grandi uomini” della Lega – aggiunge Mazza – Dovete proprio farvene una ragione, noi continueremo a dire come la pensiamo. Non siamo arrabbiate, ma se continuate così, ci vedrete davvero molto arrabbiate, perchè una cosa è certa, non staremo zitte davanti al vostro tentativo di giustificare quel mondo sessista e machista che vi appartiene”.
E ancora, conclude l’esponente democratica: “Il tentativo di sminuire il nostro attacco (tra l’altro firmato dai consiglieri tutti del Pd), descrivendoci come “tre donne arrabbiate” che criticano a prescindere, è stato vergognoso. Noi facciamo il nostro lavoro, le dà fastidio che siano delle donne a contestarla? Sono problemi suoi”.
(da “La Repubblica“)
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Agosto 23rd, 2020 Riccardo Fucile
GLI AGENTI GLI HANNO ANCHE FATTO UN PO’ DI COMPAGNIA… QUESTA E’ LA POLIZIA CHE ONORA L’ITALIA E LA SICILIA
Non mangiava da cinque giorni, era solo, senza soldi: un anziano di Agrigento ha chiesto aiuto ai poliziotti, che prontamente gli hanno portato beni di prima necessità e hanno trascorso un po’ di tempo con lui. È una storia a lieto fine quella che viene raccontata sul profilo social della Polizia di Stato.
“L’uomo, un anziano di Agrigento – si legge nel post – ha raccontato in lacrime all’operatore che da cinque giorni non mangiava perchè non aveva denaro.
La Volante che è arrivata per verificare la situazione ha portato beni di prima necessità per l’uomo e un po’ di affetto e amicizia. Tornati in ufficio gli agenti hanno avvisato i servizi sociali per l’immediato sostegno all’anziano”.
(da agenzie)
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