Novembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
NEL PACCHETTO LA CUSTODIA DEL FIGLIO 14ENNE, UNA RESIDENZA E UNA CASA VACANZE, OLTRE AGLI ALIMENTI E UNA INGENTE SOMMA DI DENARO
Sembra ormai certo il divorzio tra Donald Trump e Melania alla fine del mandato del presidente degli Stati Uniti.
Alla First Lady andranno custodia del figlio 14enne, una residenza e una casa vacanze, oltre agli alimenti per Barron e una ingente somma di denaro prevista dal contratto prematrimoniale.
Secondo “The Sun” si tratta di un divorzio da 50 milioni di dollari. L’ex modella di origine slovena e Trump sono sposati da 15 anni.
Prima di Melania, è stato sposato due volte: in entrambi i casi i divorzi si sono conclusi con gli accordi prematrimoniali. Con la prima moglie Ivana è stato insieme dal 1977 al 1992 . Lei pare abbia ricevuto 25 milioni di dollari, con una villa nel Connecticut e un appartamento a New York.
Trump tradiva Ivana con Marla Maples, che ha poi sposato nel 1993 per separarsi sei anni dopo. Anche lei ha ricevuto un ingente pacchetto di divorzio. Ma sarà Melania ad accaparrarsi la quota più sostanziosa.
L’attuale signora Trump ha lanciato segnali del suo piano di divorzio. L’altro giorno presentandosi alle spalle del marito e stringendo il braccio di un militare piuttosto che quello di Donald ha definito pubblicamente lo stato delle cose tra loro.
Rispetterà la tradizione (come quella delle decorazioni natalizie) ma poi a gennaio sarà finalmente libera
(da Globalist)
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Novembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
IL SEGRETARIO DI STATO DELLE GEORGIA (REPUBBLICANO) DENUNCIA PRESSIONI INDEBITE DI UN SENATORE DEL SUO STESSO PARTITO PER FAVORIRE TRUMP
Dopo giorni di bizze e proclami senza fondamento, arriva lo sfogo di Biden contro il presidente uscente
Donald Trump. Il presidente eletto infatti ha voluto sottolineare che la conseguenza principale del rifiuto da parte di Trump di ammettere la netta sconfitta subita lo scorso 3 novembre è il rischio di far morire un numero maggiore di persone a causa dell’impossibilità per il suo staff di accedere ai piani di distribuzione dei vaccini preparati dall’amministrazione uscente.
Lo sfogo di Biden per le tragiche conseguenze dell’ostruzionismo imposto da Trump al suo staff è arrivato a Wilmington, in Delaware, durante un incontro in cui il presidente eletto e la vice presidente eletta Kamala Harris parlavano della situazione economica del Paese. E così alla domanda su quali fossero le conseguenze del rifiuto di Trump di assicurare una pacifica e ordinata transizione, Biden ha risposto che “molte persone potrebbero morire se non c’è collaborazione”, ribadendo infatti che “il vaccino è importante” ma è inutile se non c’è un piano per vaccinare gli oltre 300 milioni di americani.
Tra i dati più importanti, per lo staff del presidente eletto, ci sono le informazioni dell’operazione Warp Speed, il programma voluto dall’amministrazione Trump per facilitare e accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei vaccini contro il Covid. “Un’operazione immensa” l’ha definita Biden, sottolineando l’importanza di dare la precedenza a chi ha più bisogno e poi dare accesso a tutti gli altri cittadini, oltre a ribadire la volontà di “collaborare con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con gli altri Paesi”
Lo sfogo di Biden arriva mentre la responsabile del General Services Administration, Emily Murphy, nominata da Trump e fedelissima del presidente uscente, continua a impedire l’inizio del processo di transizione tra le amministrazioni, bloccando fondi, uffici e personale.
Il tutto con Trump che inonda i social di post in cui sostiene di avere vinto elezioni in cui ha preso quasi sei milioni di voti in meno di Biden, che ha conquistato anche 306 dei 538 collegi disponibili superando quota 270 e diventando il presidente.
Il tycoon newyorchese continua però a denunciare brogli, che nessuno ancora è riuscito a dimostrare e che sono stati smentiti in ogni tribunale nel quale il suo staff si è presentato.
Anzi, a peggiorare la situazione sono arrivate le dichiarazioni del segretario di Stato repubblicano della Georgia, Brad Raffensperger, che ha rivelato di aver ricevuto pressioni dal senatore repubblicano, Lindsay Graham, per far annullare i voti arrivati per posta nello Stato, dove è in corso il riconteggio che sta confermando il successo di Biden per circa 14 mila voti.
(da agenzie)
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