Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
VIOLENZE E INTIMIDAZIONE CONTRO I GIORNALISTI DA PARTE DEI NO VAX… E’ ORA CHE IL VIMINALE FACCIA RISPETTARE IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE PRIMA CHE QUALCUNO ESERCITI LA LEGITTIMA DIFESA CON QUESTA FECCIA
In più occasioni gli è capitato di essere deriso, insultato, fino anche alle minacce, mentre
cercava di fare il suo lavoro – il giornalista – nelle piazze più difficili da raccontare: quelle ricolme di odio e intolleranza, dove complottismi, ignoranza e slogan fanno da padrone. Ma ieri, si è andati oltre.
Durante le riprese di un servizio per documentare la protesta contro il green pass a Firenze, il noto volto di Fanpage, Saverio Tommasi, è stato aggredito dalla folla, in maniera “ripetuta, continuata e violenta”.
Già lo scorso 11 ottobre, mentre lavorava a una manifestazione di negazionisti del Covid, si rese necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sottrarlo alla massa prima – fortunatamente – che questa passasse alle maniere forti. Ma stavolta no. “Colpi da dietro, l’acqua tirata sulla schiena, un pezzo di telecamera fatto volare, lo sportelletto chiuso con violenza per due volte, le spallate, i vaffan*ulo, i terrorista gridati, le pedate alle gambe”: il giornalista ha raccontato sui suoi profili social quanto avvenuto, postando anche una foto di sé visibilmente scosso mentre ricorda la vicenda. “Volevano impedirmi di lavorare – prosegue – e volevano colpire. Ho visto genitori invitare bambini di 6 o 7 anni a venire a insultarmi, e applaudirli quando lo facevano”. Emblematico un momento in cui è stato proprio Tommasi a “tranquillizzare un bambino impaurito dal comportamento del suo babbo” – che lo stava insultando pesantemente – fingendo che stessero scherzando tra adulti, mentre il piccolo piangeva.
Gli scettici del “certificato verde” si sono dati appuntamento ieri in tutta Italia con una campagna partita su Whatsapp. A Roma le forze dell’ordine sono intervenute disperdendo i manifestanti anche con l’utilizzo dei mezzi blindati. Circa tremila, secondo una stima della questura, i partecipanti in piazza del Popolo. Il senatore Nazario Pagano ha raccontato le tensioni di Pescara, dove alcune persone hanno aggredito “non solo verbalmente” il gazebo e il tavolo di Forza Italia presente in corso Umberto. In piazza Fontana a Milano i manifestanti hanno urlato “venduti” ai giornalisti presenti, cercando di allontanarli anche con spintoni.
Intolleranza contro i reporter anche a Genova, con l’Ordine dei giornalisti della Liguria e l’Associazione Ligure dei Giornalisti che hanno condannato severamente le manifestazioni “intimidatorie e di contestazione da parte dei manifestanti anti-green pass in particolare nei confronti dei colleghi del Secolo XIX,di Repubblica, della RAI e di Genova 24, impegnati a garantire una informazione puntuale ed obiettiva al servizio dei lettori”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
“COLPEVOLE” DI AVER GUARDATO LE FIDANZATE DI DUE UOMINI… LA PROSSIMA VOLTA CHE I DUE SI VOLTERANNO A GUARDARE IL CULO DI UNA TURISTA CHE FACCIAMO? RAFFICHE DI MITRA VANNO BENE?
“Guardava le loro fidanzate”. Per questo motivo, una ragazza lesbica è stata aggredita da due uomini ieri a Roma in via San Giovanni in Laterano, meglio conosciuta come “gay street” per la forte presenza di locali gay e gay-friendly che l’hanno resa un vero e proprio punto di ritrovo per la comunità LGBTIQ+ capitolina.
Dopo essere stata scaraventata a terra, i due aggressori “le hanno sfregiato il volto e il corpo con un coltello”.
A denunciare l’accaduto è Pietro Turano, attore e portavoce del Gay Center. L’attivista ha precisato di non essere riuscito a raccogliere la testimonianza diretta della vittima, perché l’intervento delle forze dell’ordine non gli ha permesso di avvicinarsi, ma di aver parlato con la sua ragazza.
“Per fortuna c’era un’ambulanza – aggiunge – che è la cosa più importante. Qualunque sia la verità, una cosa è certa: a Roma c’è da aver paura”.
“La politica intanto immobile – ha proseguito Turano sui suoi social – al massimo ascolta chi ci odia e i giochetti a cui stiamo assistendo dal parlamento alimentano questo clima di odio violento. Da che parte stanno le istituzioni? Bisogna avere il coraggio di dire che questo atteggiamento sta facendo assumere a questa classe politica il ruolo di mandante morale di tutto quello che sta accadendo alla nostra comunità, nelle nostre città”.
“Non possiamo più far finta di niente: le nostre strade sono invivibili” ha commentato l’attivista trans Elia Bonci in un post. “Molti e molte di noi – ha aggiunto – hanno paura a camminare per la città, ad uscire di notte, a vivere la loro quotidianità. Ci sono centinaia di aggressioni omofobe o transfobiche in Italia e niente che ci possa tutelare. È l’ora dei diritti, è l’ora del DDL Zan”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
IL PREFETTO DI BRESCIA: “SE SI MUOVONO SCATTA LA DENUNCIA, IL MIO COMPITO E’ TUTELARE LA SALUTE DEI CITTADINI”
Sulla scia delle manifestazioni in Francia e sul “No Paura Day” di ieri a Torino, oggi oltre
80 città italiane scenderanno in piazza in tutto il Paese per opporsi al “green pass”, definito da molti un “passaporto di schiavitù”.
Non è andata giù la decisione del Consiglio dei ministri di renderlo obbligatorio per accedere a bar e ristoranti al chiuso a partire dal 6 agosto, nonché per partecipare a eventi sportivi, concerti, oppure per andare al cinema o a teatro.
Da Aosta a Ragusa, da Lecce a Pordenone: una iniziativa lanciata via internet che punta a portare decine di migliaia di persone in piazza.
La “Worldwide demonstration” ufficiale partirà alle 17:30 in tutta Italia. Orari e luoghi dei presidi sono stati resi noti via Whatsapp, da Roma (Piazza del Popolo) a Milano (Piazza Fontana) passando per Firenze (Piazza della Signoria), Torino (Piazza Castello), Genova (Piazza De Ferrari), Napoli (Piazza Dante), Bologna (Piazza Maggiore), Padova, Cagliari, Bergamo, Catania, Palermo, Reggio Emilia, Biella, Parma, Pescara, Varese, Ostia, Pordenone, Ravenna, Forli, Lodi e Como.
Eventi che sono ovviamente illegali e per i quali le città stanno cercando di attrezzarsi con ogni mezzo.
A Brescia in particolare il prefetto Attilio Visconti ha fatto sapere che “la manifestazione non è stata autorizzata, e ogni persona che vi parteciperà sarà formalmente individuata e denunciata”.
Le sue parole, riportate dal Giornale di Brescia, spiegano che “non sussistono motivi di ordine pubblico per impedire che le persone scendano in piazza, ma il presidio dovrà essere circoscritto e statico, non potrà spostarsi né muoversi in corteo, anche perché si tratta di persone non vaccinate e possono mettere in pericolo gli altri bresciani”.
“Manifestare è legittimo ma il vaccino salva le vite. Lo facciano pacificamente, lo facciano per la loro stessa salute, soprattutto se non vaccinati, rispettando le regole che dobbiamo tenere tutti”.
Così invece il presidente della Liguria, Giovanni Toti, commentando a margine di un incontro all’Università di Genova, il presidio contro il green pass previsto per questo pomeriggio in piazza De Ferrari.
Per Toti “i numeri non sono idee, che tutti hanno diritto ad avere. I numeri dicono che i vaccini ti salvano dall’ospedale, ce lo sta dicendo quotidianamente la statistica dei nostri sistemi sanitari. Se uno non vuole vaccinarsi può scegliere, certo, ma posso anche scegliere che non mi chiuderanno in casa perché qualcuno non si vaccina”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
L’ATTORE CHE HA AVUTO IL COVID: “CHI NON LO VUOLE STIA A CASA SUA”
Claudio Bisio irrompe nel dibattito sul Green Pass. Lo fa con una posizione che più netta e chiara di così è impossibile.
Con tanto di stoccata finale a quel Matteo Salvini che proprio sul certificato verde ha rimediato una delle sue più pesanti sconfitte politiche.
Tutto nasce da un’intervista che l’attore, comico e presentatore milanese ha rilasciato all’Adnkronos, nella quale, oltre a presentare il nuovo Zelig, si è soffermato sul tema più caldo di oggi, che ha un impatto decisivo anche su tutto il settore cinematografico e dello spettacolo.
“Il green pass per entrare nelle sale cinematografiche? Ma certo, sono super favorevole, non solo al cinema ma ovunque, teatri, discoteche, ospedali. Dobbiamo metterci in testa che si può ricominciare a vivere solo così. Chi non lo vuole sta a casa sua, mi dispiace, ma non c’è Salvini che tenga”.
E’ l’opinione di Claudio Bisio, ospite al Filming Italy Sardegna Festival, in corso al Forte Village di Santa Margherita di Pula.
“E un fatto sociale -dice Bisio- I dottori, gli insegnanti, chiunque stia a contatto col pubblico deve farlo, altrimenti non ne usciamo più”.
E sul green pass obbligatorio, annunciato ieri dal premier Mario Draghi, che dovrà essere esibito, tra gli altri luoghi, anche al cinema, l’attore è netto: “Il green pass e necessario: ognuno è libero di non farlo, ma se non lo vuole sta a casa e non va al cinema o in discoteca o a teatro o dovunque sia richiesto”.
Sul vaccino: “Non sono felice di farlo, ma non c’è alternativa”
L’attore, che ha avuto anche il Covid mesi fa, fa poi qualche considerazione sul vaccino: “Sia chiaro, non sono felice di fare il vaccino, non nascondiamoci il fatto che non sappiamo nulla su quali siano i rischi soprattutto a lungo termine ma la realtà è che non c’è alternativa”.
(da Huffingtonpost)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
“I VACCINATI HANNO DIRITTO AD AVERE PIU’ LIBERTA’ RISPETTO AI NON VACCINATI”
Helge Braun, capo della cancelleria di Angela Merkel, non esclude che, se resta la
tendenza al rialzo dei contagi di Covid-19, ci possano essere restrizioni per i non vaccinati e libertà di cui possono godere solo coloro che hanno il ciclo completo del vaccino. “I vaccinati avranno più libertà dei non vaccinati”, ha detto Braun al giornale domenicale “Bild am Sonntag”.
Braun ha aggiunto che se le infezioni continuano ad aumentare, i non vaccinati dovranno ridurre ancora i loro contatti, nonostante la strategia di test di massa della Germania negli ultimi mesi.
“Questo significa che alcuni spazi, dai ristoranti ai cinema agli stadi, potranno non essere più accessibili ai non vaccinati anche se si saranno sottoposti a test perché il rischio per gli altri è troppo alto”, ha dichiarato.
L’incidenza settimanale in Germania è attualmente di 13,8 casi per 100.000 abitanti, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Robert Koch (RKI) di virologia. Anche se il livello è relativamente basso, la tendenza all’aumento è preoccupante. Il 6 luglio, l’incidenza settimanale era al suo livello più basso di 4,9 infezioni per 100.000 abitanti.
“Se l’incidenza continua ad aumentare, sarà difficile tenere i contagi fuori dalle scuole”, ha detto Braun, che ha invitato i genitori e il personale scolastico a vaccinarsi. Braun ha anche detto di essere a favore del mantenimento dell’obbligo di indossare mascherine sui trasporti pubblici, negli spazi chiusi e durante le lezioni. Braun teme che l’aumento dell’incidenza potrebbe portare fino a 100.000 infezioni giornaliere a settembre e un’incidenza settimanale di 850 infezioni per 100.000 abitanti.
Il capo della cancelleria tedesca ha anche rassicurato sul fatto che – se i vaccini attualmente in uso continueranno a rivelarsi efficaci contro la variante Delta – non sarà necessario un nuovo lockdown. A tutti i residenti in Germania l’invito è dunque a vaccinarsi, perché l’immunizzazione è efficace al 90% contro le forme gravi della malattia “e i vaccinati avranno senz’altro maggiori libertà dei non vaccinati”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
RISALE IL M5S, CALA FORZA ITALIA
Temi divisivi – ddl Zan, riforma della giustizia e green pass – abbassano il livello di gradimento del Governo, dal 69 di giugno al 65 attuale, ma il presidente Mario Draghi non sembra pagar pegno, dato che l’indice di gradimento fa segnare solo una lieve flessione, passando da 71 a 70.
È quanto emerge dal Sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, secondo cui si tratta in ogni caso del livello più elevato mai raggiunto da un premier a oltre cinque mesi dall’entrata in carica.
Per le intenzioni di voto, l’istituto di Nando Pagnoncelli rileva l’aumento del consenso per la Lega (da 20,1% a 21,1%) e per il Pd (da 19,7% al 20,9%) che risultano separati solo da 2 decimali e si avvantaggiano rispetto a FdI, che flette di 0,4 punti (da 19,4 a 19%).
Ripresa di consenso per il M5S (da 16,5% a 17,1%), dopo la tregua tra Conte e Grillo, calo di Forza Italia (dal 7,9% al 7%) che ritorna sui valori di un anno fa.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
“UNA NUOVA ONDATA FERMEREBBE IL LAVORO E LE IMPRESE, IN PAESE NON SE LO PUO’ PERMETTERE”
“Nel quadro di regole attuale, dunque con piena tutela della privacy e della libertà di
scelta dei singoli, l’uso del Green Pass prevede tre criteri: il vaccino, l’immunità per aver contratto il Covid o il tampone. Mai chiesto di rendere il vaccino obbligatorio per accedere al luogo di lavoro. E mai parlato di applicazione unilaterale”.
In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi chiarisce il senso della proposta dell’associazione degli industriali, accusata di voler imporre unilateralmente la vaccinazione nelle aziende, sotto minaccia di togliere lavoro e paga a chi non ce l’ha.
“Ho sentito troppi commenti a caldo, fatti senza aver letto cosa in realtà avevamo detto esattamente. C’è stata una strumentalizzazione da parte di chi vuole rimettere in discussione i vaccini o magari vuole rivedere lo sblocco dei licenziamenti”.
“Il Governo sta ascoltando tutti per farsi un quadro della situazione — prosegue Bonomi — C’è un aumento di contagi legato alla variante Delta e anche a Confindustria ha chiesto delle valutazioni, che abbiamo dato in una nota scritta. L’obiettivo di fondo è consolidare la ripresa per recuperare il reddito e il prodotto perduti, per tutelare i posti di lavoro e perché in pandemia abbiamo contratto un debito astronomico. E l’unica minaccia a una crescita sostenuta oggi è il virus. Quella minaccia va ridotta al minimo possibile”.
Sulle soluzioni possibili per introdurre il green pass in azienda, Bonomi si dice convinto che “ci sarà una convergenza”, perché le soluzioni possibili “sono tante”. Però “non ci si può far trovare ancora una volta impreparati e vorrei proprio vedere quali sindacati sono contrari alla tutela della salute dei lavoratori. Di certo una nuova ondata non deve fermare il lavoro e le imprese, il Paese non se lo può più permettere”.
(da Huffingtonpost)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
IL DISSENSO SANITARIO DILAGA, PER UN GREEN PASS FALSO BASTANO POCHI CLICK
Quasi 800 morti e 24mila nuovi casi nelle ultime 24 ore. Secondo il Rospotrebnadzor, Servizio federale protezione e sorveglianza consumatori, il 70% dei casi che stanno falciando la Federazione russa è dovuto alla Delta che si diffonde rapidissima e serrata nel Paese.
Se a maggio scorso il tasso di mortalità era quasi tornato ai livelli prepandemici, (e si guardava con speranza verso la frontiera, che però è rimasta chiusa per le vacanze), adesso i record di diffusione e decessi per la nuova variante fanno corrucciare le fronti delle autorità russe più che a gennaio scorso: ha superato i 151mila il numero di morti totali dall’inizio dell’emergenza.
Mosca deve frenare la replicazione del virus, ma pure quella del dissenso sanitario, sempre più diffuso e profondo, rivelatosi più robusto di quello politico.
C’è un’enorme fronda acefala e trasversale alla soluzione anti-Covid proprio nello Stato, che primo al mondo, ha registrato un vaccino per resistere al virus.
La maggioranza dei russi – quella che non scende in piazza per protestare contro le mosse del Cremlino – sa disobbedire al presidente quando ripete i suoi appelli ai cittadini per spingerli a usare lo Sputnik.
Anche le cifre indicano una cesura netta nella popolazione che ha deciso di esercitare il suo ribellismo ai diktat clinici: rivelano i sondaggi del centro Levada che oltre la metà dei 146 milioni di russi non ha paura di essere infettato dal Covid e non si scoprirà il braccio per la puntura.
Di loro solo poco più di 18 milioni si sono completamente vaccinati, (21 hanno ricevuto la prima dose), alcuni procedono perfino alla terza. L’istituto indipendente ha anche quantificato il disincanto dei camici bianchi: a maggio scorso il 31% dei dottori russi ha dichiarato che non userà nessuno dei tre sieri prodotti dalla Federazione.
Tra lo stato d’emergenza e quello di necessità agiscono le teste d’ariete delle regioni, che non si muovono in sincronia per frenare i contagi.
Ad agosto Sochi, meta nazionale prediletta da quando i confini stranieri sono stati chiusi, non accoglierà più i non vaccinati. Se in Siberia in regime di semi-isolamento è entrata la Buriazia, a Mosca, dove il 90% dei contagi è dovuto alla Delta, la marcia indietro il sindaco Serghey Sobyanin l’ha fatta con il decreto numero 42 emanato il 16 luglio: per entrare nei bar e ristoranti della capitale non servirà più il Qr code di cui ogni vaccinato della Federazione dispone.
È durato solo tre settimane, prima di essere eliminato per le proteste dei titolari dei locali e dei moscoviti stessi, l’obbligo di certificato vaccinale. Si potrà tornare a bere nei bar e ballare in discoteca, ma non nei quasi duecento locali che hanno serrato le porte per la crisi economica generata dal virus.
Il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov, in un moto dostoevskiano, ha incolpato il “nichilismo” della diffusione dell’infezione e ha riferito che per quanti decidono di non tutelarsi con il siero “la discriminazione è inevitabile: le persone senza vaccino o immunità non potranno lavorare ovunque, sono una minaccia per sé e gli altri”.
Se la situazione emergenziale è rossa per il Cremlino, il mercato è nero: da quando sempre più città e regioni impongono l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori pubblici e hanno emesso severe restrizioni per quanti rinunciano all’inoculazione, molti russi hanno deciso di ricorrere ai green pass falsi.
Nonostante siano all’opera i soldati del cyberspazio del Roskomnadzor, Servizio federale per la supervisione della connessione e comunicazione di massa, e oltre cento siti sono già stati cancellati, continuano a moltiplicarsi i canali su cui comprare falsi certificati vaccinali. Il nuovo mercato clandestino fiorisce sulla piattaforma più usata dai russi, Vkontakte, fino ai social criptati come Telegram. Basta fornire nome, cognome, data e luogo di nascita, e dopo qualche click e un costo che varia dai 2800 rubli, circa quaranta euro, fino a 6mila, si ottiene il passpartout sanitario che attesta che la doppia dose è stata inoculata. Per chi li commercia la pena è la prigione, ma verranno assicurati alla giustizia anche i compratori, promettono le autorità.
Il giornalista di Baza, che ha pubblicato foto del pass falso che gli hanno recapitato via posta, scrive che talvolta il falso consiste nel far apparire tra i dati dei registri ufficiali la vaccinazione avvenuta, anche se il paziente non si è mai presentato per l’iniezione. Come altri reporter russi, non è riuscito a capire dove finiscono le dosi il cui numero reale viene usato sui documenti ufficiali. Forse su un altro mercato nero, di cui ancora nessuno si è accorto.
(da Huffingtonpost)
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Luglio 25th, 2021 Riccardo Fucile
“SE VOGLIAMO TUTTI GLI IMPIEGATI IN PRESENZA NEGLI UFFICI E NIENTE PIU’ DAD NELLE SCUOLE BISOGNA STRONCARE LE VARIANTI”
“Il richiamo di Draghi è sacrosanto, in materia di Covid ciascuno dovrebbe parlare solo
di cose dimostrabili” e “Salvini non dovrebbe neanche prendersela. Peraltro, da quando come Governo abbiamo annunciato il Green pass – anche questo approvato all’unanimità – si sono moltiplicate le prenotazioni per le vaccinazioni”.
Così il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta in un’intervista a Repubblica in cui ribadisce la sua posizione di Forza Italia sui vaccini, diversa da quella degli alleati di centrodestra.
“Forza Italia è per l’obbligo vaccinale per gli insegnanti, ad esempio, che io estenderei per legge ad altri: a chi fa front office nella pubblica amministrazione e a chi lavora nei servizi pubblici”, spiega il ministro.
La vaccinazione di massa è, per Brunetta, la vera arma in grado di guidare la ripresa economica. “Dobbiamo stroncare le varianti con i vaccini. Abbiamo raddoppiato le dosi giornaliere, ad agosto serve un’ulteriore accelerazione. Occorre immunizzare entro settembre altri 12-15 milioni di italiani, perché dall’autunno l’Italia possa esprimere il pieno potenziale di crescita: niente più Dad nelle scuole e impiegati in presenza negli uffici. Per questo scopo nessuna pausa adesso. E nessuna vacanza per governo e Parlamento”.
(da Huffingtonpost)
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