Destra di Popolo.net

NO, NON E’ VERO CHE L’UNIONE EUROPEA HA VIETATO LA PAROLA NATALE

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

I SOVRANISTI ITALIANI INSORGONO SUL NULLA: RADICI CRISTIANE DIFESE POI DA CHI? DA UNO CHE HA AVUTO DUE FIGLI DA DUE DONNE DIVERSE E ORA STA CON UNA TERZA E DA UNA CHE CONVIVE SENZA SPOSARSI (PER NON PARLARE DEL PUTTANIERE)

La sedicente destra italiana tuona in difesa delle “radici cristiane”. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, ma anche Forza Italia con Antonio Tajani in prima fila, si scagliano contro un documento della Commissione europea che sta circolando in queste ore.
“La Commissione Europea, tramite un documento interno, considera il Natale festività poco ‘inclusiva’ – twittava ieri la presidente di Fratelli d’Italia – Nel bersaglio anche i nomi Maria e Giovanni. Il motivo? Potrebbero risultare ‘offensivi’ per i non cristiani. Ora basta, la nostra storia e la nostra identità non si cancellano”.
Poi Salvini, che ha alzato ancora il tiro: “MARIA. GIUSEPPE. VIVA IL NATALE – ha twittato il leader della Lega – Sperando che in Europa nessuno si offenda…”. E intanto Tajani e altri europarlamentari di Forza Italia annunciano un’interrogazione scritta alla Commissione Ue.
Ma di cosa tratta esattamente questo testo di cui stiamo parlando?
Il documento consiste in un aggiornamento delle linee guida per una comunicazione corretta e inclusiva, che esisteva già ma è stato rivisto recentemente e in queste ore inviato internamente agli organi dell’Unione europea.
L’obiettivo è sottolineare che “ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattata in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”. Insomma, nessuno vuole cancellare il Natale. Le feste devono essere indicate senza connotazioni religiose, ma in maniera generica. Da qui la protesta della destra italiana, perché nel documento si dice che è meglio dire “le festività sono stressanti”, rispetto a “il Natale è stressante”. Per il semplice fatto che nel periodo di Natale è vacanza (più o meno) per tutti, ma non una festa religiosa per tutti.
Si consiglia di “non usare nomi propri tipici di una specifica religione” e di “evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani”. E qui sarebbe anche citato l’esempio dei nomi, Giovanni e Maria, che sono comunque riconducibili alla religione cristiana. Si chiede di non usarli per gli esempi, certo non di abolirli ovviamente.
Le raccomandazioni della Commissione europea, però, non finiscono qui: “Non usare nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto; mantenere un equilibrio tra generi nell’organizzazione di ogni panel; se si utilizza un contenuto audiovisivo o testimonianze, assicurarsi la diversità sia rappresentata in ogni suo aspetto; non rivolgersi alla platea con le parole ‘ladies’ o ‘gentleman’ ma utilizzare un generico ‘dear colleagues’; quando si parla di transessuali identificarli secondo la loro indicazione; non usare la parola ‘the elderly’ ma ‘older people’; parlare di persone con disabilità con riferimento prioritario alla persona”.
Insomma, sono indicazioni a tutto tondo per sviluppare un linguaggio, almeno dal punto di vista istituzionale, più inclusivo. Nessuna abolizione delle tradizioni, ma il rispetto di quelle di ognuno.
Dopo le polemiche suscitate dalla diffusione del documento, è intervenuta la stessa Commissione europea: “Non vietiamo o scoraggiamo l’uso della parola Natale, è ovvio – hanno spiegato all’Ansa fonti dell’esecutivo Ue – Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea. Come Commissione, siamo neutrali sulle questioni delle religioni, abbiamo un costante dialogo con tutte le organizzazioni religiose e non confessionali”.
Quanto alle nuove linee guida viene chiarito: “Si tratta di un documento interno preparato ad un livello tecnico con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di una comunicazione inclusiva”.
(da Fanpage)

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LA VARIANTE OMICRON CAUSATA DAI VACCINI? NO

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

CONFERMATE LE TEORIE DI LUC MONTAGNIER? NO, E’ VERO L’OPPOSTO

La realtà smentisce i No vax: le varianti emergono dove non si vaccina
Riscontriamo un video di una vecchia intervista al premio Nobel No vax Luc Montagnier condiviso dalla pagina Facebook I veri patrioti.
Secondo gli admin della pagina, l’emergere della variante Omicron del Sars-Cov-2 confermerebbe le affermazioni del Virologo francese: «variante africana, si sta avverando tutto ciò che disse il Nobel Montagnier […] Per Bassetti è un rincoglionito». In realtà quanto sta succedendo smentisce le sue dichiarazioni.
Per chi ha fretta:
Storicamente le varianti Covid preoccupanti sono emerse proprio dove non si vaccinava o dove la percentuale di popolazione viene poco vaccinata.
Il fenomeno ADE non è mai stato riscontrato, né durante le sperimentazioni cliniche, né quando i vaccini sono stati distribuiti a milioni di persone.
Tutti gli esseri viventi per evolversi devono potersi riprodurre, cosa che succede soprattutto attraverso l’immunità naturale.
Analisi
Dallo spezzone di oltre due minuti possiamo trarre le seguenti principali affermazioni di Montagnier: «È un enorme errore scientifico e un errore medico. È inaccettabile. Nella storia, si farà un giorno un bilancio di tutto questo, perché è davvero la vaccinazione che ha creato le varianti. […] cosa fa il virus? O muore, o escogita una soluzione. Le nuove varianti sono effettivamente il prodotto, il risultato delle vaccinazioni».
Tutto questo si spiegherebbe col fenomeno ADE. «Antibody Depending Enhancement – continua il Virologo – che significa: gli anticorpi che favoriscono l’infezione […] È evidente che le nuove varianti sono create dalla selezione degli anticorpi prodotti dalla vaccinazione, giusto?». No, è del tutto privo di fondamento scientifico. Ma andiamo con ordine.
Cos’è il fenomeno ADE
Anche del fenomeno ADE abbiamo trattato in copiosi articoli (per cominciare qui, qui e qui). Per ADE (Antibody Dependent Enhancement), si intende letteralmente il «potenziamento anticorpale». Parliamo di una condizione paradossale dove gli anticorpi migliorano l’infettività del virus. In alcuni le stesse cellule immunitarie ne diventano i bersagli, quindi il patogeno si moltiplica al loro interno.
L’ADE è stato osservato in vitro e in vivo, in pazienti gravi affetti da dengue, coinvolgendo gli anticorpi non neutralizzanti. Oggi il vaccino contro la dengue è registrato – per la FDA – nei pazienti che hanno già avuto la malattia almeno una volta. Comprensibilmente si tratta di un genere di inconvenienti di cui occorre tener conto. I meccanismi dell’ADE sono ancora oggetto di studio e nulla di tutto questo è stato visto coi vaccini anti-Covid. Del resto gli studi clinici ne hanno tenuto conto. Tutti i presunti eventi avversi, quali il fenomeno ADE o la tempesta di citochine,(associata alle infiammazioni che caratterizzano le forme gravi di Covid-19) sono assenti in tutte le fasi di sperimentazione, che hanno coinvolto decine di migliaia di volontari, prima dell’autorizzazione da parte degli Enti regolatori (EMA, FDA o AIFA).
Circola in ambienti No vax la tesi in base alla quale il positivo vaccinato incorrerebbe nel fenomeno ADE, aiutando il virus a proliferare attraverso linfociti. Come spiegavamo in un articolo precedente, questa tesi è del tutto infondata:
«Sul fenomeno ADE si sono già espressi tantissimi immunologi in tutto il mondo – continua Gerdol – Al di là delle possibilità teoriche, se fenomeni di questo tipo avvenissero nei vaccini a mRNA, questo entrerebbe in netto contrasto tutte le pubblicazioni di altissimo livello in merito. Parliamo di vaccini che hanno superato la fase 3 di sperimentazione clinica. Per non parlare dei dati che arrivano per direttissima, dove vediamo che palesemente c’è stato un abbattimento dei parametri epidemiologici. Proprio a seguito della somministrazione del vaccino di Pfizer, di cui il personaggio fa menzione Oltre a questo c’è tutta la farmaco-vigilanza, da cui non emerge, né il fenomeno ADE, né la tempesta citochinica».
La vaccinazione ha creato le varianti?
Quello delle varianti causate dai vaccini è un tormentone No vax che abbiamo trattato più volte a Open Fact-checking. Proprio storicamente le varianti Covid emergono in contesti che confermano quel che sapevamo potesse succedere, ossia nei luoghi in cui il virus circola e si riproduce indisturbato.
La Comunità scientifica non è ancora concorde sulla definizione di essere vivente per i virus, perché non sono in grado di riprodursi autonomamente. Per esempio, un batterio come E. coli può moltiplicarsi in coltura (ed evolversi in risposta alle sostanze a cui li sottoponiamo) senza bisogno di cellule da infettare; coi virus questo è impossibile. I vaccini riducono drasticamente la probabilità che SARS-CoV-2 infetti le cellule, che gli sono indispensabili per potersi moltiplicare.
Se non si fa niente per ridurre la circolazione del virus e ci si affida alla sola immunità naturale, ecco che abbiamo popolazioni con elevata siero-prevalenza dove il virus si moltiplica aumentando le probabilità che emergano varianti preoccupanti (VOC), che potrebbero eludere le difese immunitarie e/o infettare meglio le cellule. Oltretutto vi sono altri fattori che possono aumentare queste probabilità, quando il virus circola tra persone immuno-compromesse per altre infezioni. In Sudafrica per esempio avevamo visto che vi è un’alta presenza di HIV e TBC.
Possiamo fare un bilancio «storico» che lo conferma alla luce di quel che accade nel Mondo? Effettivamente sì. Elenchiamo di seguito tutte le principali varianti Covid in relazione al contesto in cui sono emerse:
Alfa – Regno Unito: 20 settembre 2020, 0% della popolazione vaccinata
Beta – Sudafrica: 19 agosto 2020, 0% della popolazione vaccinata;
Gamma – Brasile, 11 settembre 2020, 0% della popolazione vaccinata;
Delta – India, 23 ottobre 2020, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Eta – Nigeria, 20 dicembre 2020, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Iota – New York, 23 novembre 2020, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Kappa – India, 1° dicembre 2020, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Lambda – Perù, 30 novembre 2020, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Mu – Colombia, 11 gennaio 2021, 0% della popolazione pienamente vaccinata;
Omicron – Botswana, 11 novembre 2021, appena il 20% della popolazione è stata pienamente vaccinata.
Come aveva spiegato recentemente a Open l’esperto di genomica comparata Marco Gerdol, «Sicuramente più del 50% delle persone in Sudafrica ha avuto la Covid-19. È così che Delta è diventata dominante in Sudafrica, come nel resto del mondo, raggiungendo praticamente il 100% della frequenza. Questa nuova variante [Omicron, Ndr], che come avete spiegato al momento resta sotto osservazione, potrebbe competere con Delta, rivelandosi molto trasmissibile».
Conclusioni
Le affermazioni di Luc Montagnier non hanno riscontro nella comunità scientifica in merito al fenomeno ADE e quello relativo alle varianti “causate da vaccino”.
Come abbiamo spesso constatato, l’aver vinto un premio Nobel non esenta dal diffondere affermazioni pseudoscientifiche.
Qualcuno ha coniato il termine «malattia dei Nobel», riferendosi alla purtroppo lunga lista di scienziati che hanno fatto affermazioni infondate a seguito dell’onorificenza, ne parlavamo qui. Montagnier ha un lungo trascorso costellato da affermazioni che nulla hanno di fondato, come nel caso dell’omeopatia.
Da Virologo dovrebbe conoscere cosa si intende davvero per fenomeno ADE e quanto poco si sa in merito, dovrebbe anche essere in grado di valutare il contesto in cui sono emerse le varianti Covid e come mai il vaccino sia preferibile all’immunità naturale.
(da Open)

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LA DENUNCIA DEI MEDICI: “SUBISSATI DA RICHIESTE DEI NO VAX CHE VOGLIONO L’ESENZIONE”

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

“RICHIESTE ASSURDE CHE COSTRINGONO NOI MEDICI DI FAMIGLIA A SOTTRARRE TEMPO AI PAZIENTI CHE AVREBBERO BEN PIU’ BISOGNO”

C’è la pandemia, la gente muore, l’unica strada per proteggere noi stessi e gli altri – in attesa di un farmaco che ancora non c’è – è quella di vaccinarsi e anche rispettare le regole. Ma purtroppo c’è una minoranza di fanatici, di disinformati e di egoisti che le sta tentando tutte pur di evitare i vaccini:
“Subissati di domande e richieste, spesso ai limiti dell’insistenza, per avere informazioni e ottenere l’esenzione dalla vaccinazione anti Covid”. È la denuncia dei medici di Medicina generale della sezione napoletana della Fimmg.
“I toni – ha spiegato Corrado Calamaro – si stanno facendo sempre più accesi. Da mesi ormai, vediamo in piattaforma regionale un certo numero di pazienti che ripetono i tamponi per evitare di doversi vaccinare; quegli stessi pazienti No vax ora stanno facendo di tutto per ottenere certificazioni di esenzione. Non è concepibile che le nostre giornate debbano essere programmate anche in funzione di queste richieste assurde che costringono noi medici di famiglia a sottrarre tempo all’assistenza di pazienti che avrebbero ben più bisogno”
In alcuni casi il diniego al certificato di esenzione ha portato a situazioni di tensione e alla ricusazione del medico. “Più ci avviciniamo al 6 dicembre, data dalla quale il tampone non sarà più un escamotage alla vaccinazione – ha concluso Calamaro – più c’è agitazione da parte di questi pazienti. Molti, sentendosi dire di no, scelgono di cambiare il proprio medico di famiglia”.
Dalla Fimmg Napoli emerge anche un’altra preoccupazione, quella per la vaccinazione anti influenzale: “Troppi pazienti – ha denunciato Luigi Sparano – hanno paura di ricevere entrante le vaccinazioni. Stiamo cercando di far comprende che l’influenza rischia di essere un gravissimo rischio, oltre che un problema in vista di una nuova ondata di Covid, ancor più possibile se si dovesse diffondere la variante sudafricana”. Il rischio, se non si riuscirà a dare una svolta alla campagna anti influenzale, è che le terapie intensive vadano in grandissimo affanno a causa del combinarsi dei due virus.
“Siamo ancora in tempo per evitare di farci travolgere – ha concluso Sparano – non possiamo permettere che tornino le chiusure e il dramma delle rianimazioni al collasso. Oggi abbiamo gli strumenti per evitare che negli ospedali ci si debba preparare ad applicare il codice nero, quello per il quale i medici sono costretti a scegliere chi salvare e chi lasciar morire”.
(da agenzie)

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DA OGGI IN FRIULI ZONA GIALLA E SUPER GREEN PASS: “COLPA DI PORTUALI E NO VAX”

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

IL SINDACO DI TRIESTE: “SONO FURIOSO, HANNO FATTO DEL MALE ALLA NOSTRA CITTA’, SONO CONTENTI ORA?”… MA TU DOV’ERI QUANDO I TUOI AMICI SOVRANISTI FOMENTAVANO I NO VAX CON LE LORO BUFALE?

Il Friuli Venezia Giulia, unica Regione in giallo nell’Italia tutta bianca, è il primo banco di prova del Super Green pass, ovvero quello rialsciato solo col vaccino o con guarigione, una settimana prima che venga applicato in tutto il resto del Paese.
Senza questo certificato, per il momento solo in formato cartaceo, non si potrà andare allo stadio, al cinema, a teatro, né al ristorante o sedere al tavolo nei bar, non si potrà partecipare a cerimonie o feste o andare in discoteca. Esclusi dunque dalla vita sociale i non vaccinati. Nessuna limitazione, invece, nemmeno transitoria, è prevista per chi abbia avuto il Covid da meno di 6 mesi o si è vaccinato negli ultimi 12 mesi. Ma torna l’obbligo, per tutti, della mascherina, anche all’aperto.
Il Friuli Venezia Giulia sconta qualche focolaio di troppo dovuto alle proteste delle settimane scorse, e anche lo scambio con i Paesi d’oltreconfine dove – tanto in Slovenia quanto in Austria – il Covid sta dilagando.
“Nei prossimi giorni era in programma un convegno con 400 persone, per tre giorni: tutto annullato. Significa che sono saltate le prenotazioni di 400 camere d’albergo e i relativi pasti in trattorie, bar e ristoranti. Tutto buttato via per colpa di questi personaggi” dice Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, in un’intervista a Repubblica. Il dito è puntato contro “no vax e portuali. Mai avrei immaginato di vedere nella mia città certe scene: i lacrimogeni, gli idranti, piazza Unità d’Italia profanata da quella gentaglia. Sono furioso, perché hanno fatto del male alla nostra città. Sono contenti ora? Da oggi siamo in zona gialla”.
“Se restiamo in giallo non cambia molto. Sarà penalizzato chi non è vaccinato, ed è giusto così” dice ancora Dipiazza, ma “il problema è che rischiamo di diventare zona arancione o, ancora peggio, rossa. Quando saremo costretti a chiudere tutte le attività sotto Natale, forse i no vax saranno contenti”. Sulla situazione della città, il sindaco spiega: “Gli analisti prevedono un picco tra il 5 e il 6 dicembre, poi dovremmo iniziare a calare. La situazione tuttavia è preoccupante. I triestini sono arrabbiati come me e non potrebbe essere altrimenti se ripensiamo ai materassi stesi in piazza Unità d’Italia. Quella era tutta gente da fuori. Hanno creato danni economici, hanno contribuito a diffondere l’infezione”.
(da agenzie)

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AUSTRIA, LEADER NO VAX MORTO DI COVID: TENTAVA DI CURARSI IN CASA CON CLISTERI DI CANDEGGINA

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

FOLLIA NEGAZIONISTA

Johann Biacsics, uno dei più ostinati e convinti No Vax austriaci, è morto dopo aver contratto il Covid-19.
Come racconta il quotidiano Die Zeit l’uom è stato accompagnato dai familiari all’ospedale di Vienna all’inizio di novembre in condizioni già severe, con gravi difficoltà respiratorie causate dall’infezione da coronavirus. Biacsics – esponente di spicco del movimento dei cosiddetti “pensatori laterali” – dopo aver rifiutato in precedenza il vaccino ha ripetutamente detto “no” anche alle cure che i dottori gli avevano proposto: il 65enne, infatti, si era convinto di essere già guarito dal Covid nonostante un tampone molecolare avesse dato un esito completamente diverso e fosse positivo.
L’attivista No Vax ha insistito per essere riportato a casa e lì ha deciso di “curarsi” – per modo di dire – con una soluzione a base di candeggina, una sostanza presentata come cura miracolosa contro il Covid-19 e di gran voga tra scettici, negazionisti e cultori delle terapie alternative e domiciliari in Austria. A propagandarne l’uso – al grandi quantità e tramite un clistere – è da mesi il medico e giornalista Christoph Specht. La scelta di non affidarsi ai dottori e al metodo scientifico si è però rivelata ben presto sbagliatissima perché nel giro di alcuni giorni il 65enne è morto. Poco prima i suoi familiari hanno chiamato un’ambulanza, ma quando i soccorritori sono arrivati a casa dell’uomo era ormai troppo tardi.
Johann Biacsics era noto tra i No Vax austriaci per i suoi libri, articoli e video di YouTube sul tema dell’autoguarigione.
Il 65enne era convinto che la medicina alternativa potesse curare anche malattie gravi come il cancro. Due settimane prima della sua morte, Biacsics ha preso parte a diverse manifestazioni contro le chiusure organizzate a Vienna, diffondendo fake news e teorie del complotto. “Ci sono principalmente persone vaccinate nelle unità di terapia intensiva. Il 67 percento è vaccinato”, disse Biacsics ai giornalisti televisivi presenti. Quando i cronisti lo corressero, aggiunse di avere “informazioni privilegiate”.
(da FanPage)

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IL MEDICO POSITIVO CHE VIAGGIA DA PESCARA A PORDENONE PER PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

DENUNCIATO PER NON AVER RISPETTATO LA QUARANTENA

Da Pescara a Pordenone, positivo al covid, per partecipare a una manifestazione di no-vax insieme alla moglie. I protagonisti della vicenda sono due coniugi medici, giunti in auto in Friuli e “traditi” dall’errore di aver prenotato una camera d’albergo: l’uomo è stato denunciato dagli agenti della Questura di Pordenone e invitato a raggiungere la sua abitazione per proseguire la quarantena, la donna se l’è cavata perché si è negativizzata.
Gli agenti della Squadra Volante hanno effettuato il controllo nell’albergo scelto dalla coppia, riscontrando che entrambi erano giunti a Pordenone domenica 28 novembre per partecipare alla manifestazione No Vax svoltasi al Parco San Valentino.
Dagli accertamenti è risultato che, mentre la donna si era negativizzata al Covid-19, il marito, di 70 anni, invece risultava ancora positivo, e stava quindi violando lo stato di quarantena indicato nella propria abitazione in Abruzzo.
L’uomo è stato indagato in stato di libertà, la polizia ha inoltre intimato a entrambi di fare immediato rientro nella propria dimora senza effettuare soste, per ripristinare la quarantena. La struttura ricettiva sanificherà la camera occupata dalla coppia.
Il Friuli Venezia Giulia da questa mattina è a prima regione italiana a tornare in zona gialla. La principale disposizione visibile prevede l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e in presenza di altre. Inoltre, in regione sarà già valido il nuovo “Green pass rafforzato” che è destinato a chi è vaccinato o guarito e il cui possesso, per motivi di adeguamento tecnologico, potrà essere dimostrato fino al 5 dicembre 2021 solo esibendo il modello cartaceo. Ieri, 28 novembre, in Friuli Venezia Giulia sono stati registrati 478 nuovi contagi, con una percentuale di positività del 9,51%, e 7 decessi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 27, mentre i pazienti in altri reparti sono 276. Dai dati Agenas del 28 novembre il tasso di occupazione in terapia intensiva nella regione è del 15% e in area non critica del 22%.
(da agenzie)

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LA VICE QUESTORA NO VAX NUNZIA SCHILIRO’ POSITIVA AL COVID

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

“IO E MIO MARITO ABBIAMO IL VIRUS”

La vicequestora Nunzia Schilirò, uno dei leader del movimento no green pass, è risultata positiva al Covid.
Ad annunciarlo è lei stessa in un video diffuso su Telegram precisando che anche il marito è stato contagiato: “Cari amici, voglio darvi io la notizia e voglio evitare strumentalizzazioni. Io e mio marito abbiamo preso il Covid, dove, da chi e chi lo ha preso per primo non lo so. Abbiamo avuto i sintomi tipici del virus. Febbre alta, tosse, dolori e perdita dell’olfatto”.
Ha tenuto poi a precisare: “Ora stiamo bene, quando sarò guarita e non sarò più pericolosa tornerò alla mia battaglia”.
L’idolo ormai del movimento No Green pass è infatti pronta a ritorna a protestare nelle manifestazioni, tra gli ultimi cortei a cui aveva preso parte anche quello di sole donne a Firenze. Dal palco aveva proposto di fermarsi per 10 giorni e “di dire no alla tessera verde, rifiutiamola”.
Nel suo video lanciato ora sui social ha voluto precisa anche che “le terapie possono essere un’arma per tramutare una malattia che non può essere tragica in una situazione totalmente affrontabile, se la persona contagiata è in salute”.
La vice questora nei giorni scorsi era stata nominata dirigente sindacale: Nunzia Schilirò aveva trovato uno “stratagemma” insieme al sindacato di Polizia diventando dirigente nazionale per le Pari Opportunità Cosap, così da poter continuare a manifestare senza dover chiedere autorizzazione ai suoi superiori.
Una posizione che però non la sottrarrà dall’azione disciplinare avviata nei suoi confronti da parte del Viminale, ma che in futuro le permetterà di esprimersi pubblicamente senza dover chiedere autorizzazioni ai suoi superiori.
Green Pass che la poliziotta ha più volte definito “Marchio della discriminazione” e in diverse occasioni ha ribadito di essere pronta a togliersi la divisa, pur di portare avanti la sua battaglia. Gesti e affermazioni subito giudicate gravissime dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese
(da Fanpage)

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“HO FATTO QUEL GESTO DI GOLIARDIA IN UN MOMENTO DI STIZZA”: LA GIUSTIFICAZIONE ALLUCINANTE DEL MOLESTATORE DELLA GIORNALISTA

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

E’ UN RISTORATORE DI ANCONA IL SOGGETTO CHE PENSA CHE MOLESTARE UNA RAGAZZA CHE LAVORA SIA UN ATTO GOLIARDICO…MA VERGOGNATI E TACI CHE NE GUADAGNI

“Ho fatto quel gesto in un momento di stizza e per goliardia”. Si giustifica così il tifoso della Fiorentina che dopo il triplice fischio della gara persa dalla viola sul campo dell’Empoli, ha molestato la giornalista di Toscana TV, Greta Beccaglia, appostata all’esterno del settore dello stadio ‘Castellani’ occupato dal pubblico di Firenze.
La donna era lì per raccogliere gli umori del popolo viola dopo la cocente sconfitta da parte della squadra di Vincenzo Italiano. Proprio in quel momento però, ha subito uno schiaffo sul sedere dal tifoso che fatto immediatamente indignare tutti e che ha portato la giornalista ad effettuare subito una denuncia.
La polizia di Empoli lo ha identificato incrociando il video della diretta di sabato sera all’esterno dello stadio ‘Castellani’ con altre immagini. La persona in questione ora ha un volto e un nome (non ancora reso pubblico), ma al Corriere Fiorentino l’uomo ha voluto precisare: “Non è assolutamente un atto di sessismo – ha raccontato – Avevamo perso e ho fatto quel gesto in un momento di stizza e per goliardia. Non avrei mai pensato a tutto quello che sta succedendo”. Il tifoso della Fiorentina ha poi aggiunto: “Il mio avvocato sta cercando l’avvocato della giornalista: voglio farle le scuse ufficiali”.
L’uomo è poi intervenuto anche ai microfoni della Zanzara su Radio 24, negando di aver sputato prima di palpeggiare la giornalista: “Ho chiesto scusa e ci mancherebbe. Non volevo parlare con nessuno, solo andare alla mia macchina. Ho sbagliato, voglio incontrarla, quando lei vorrà. Lo sputo sulla mano? Stavo tossendo e sono passato. E’ uno sbaglio, non è scattato niente. A casa mi hanno detto ‘come ti è venuto in mente?!?’, me l’ha detto anche la mia compagna. Sanno che non sono questa persona cattiva, stiamo passando tutti i dispiaceri possibili del mondo. Non sto bene, guardate dove è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, crea una vita e poi guardate cosa succede”.
Intanto il ‘Giornale di Vicenza’ ha sottolineato come l’uomo in questione sia un 45enne residente in provincia di Ancona. L’accusa nei suoi confronti sarebbe quella di violenza sessuale.
Non è escluso che altri tifosi che hanno molestato Greta Beccaglia possano essere indagati. “Da qui a poco sarà emesso un provvedimento di Daspo nei confronti di un uomo, identificato come quello che si è reso responsabile di quei gesti insopportabili, dì cui si conoscono ora le generalità”. È stato questo invece il commento del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, che ha voluto anche esprimere tutta la propria solidarietà alla giornalista.
(da Fanpage)

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DENUNCIATO IL TIFOSO MOLESTATORE DELLA GIORNALISTA, ORA CHIEDE SCUSA “NON SO BENE CHE COSA MI SIA PRESO”

Novembre 29th, 2021 Riccardo Fucile

SI PENTONO SOLO QUANDO VENGONO IDENTIFICATI… LA REPLICA DI GRETA: “LE SCUSE NON BASTANO, LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO”… SOSPESO IL CONDUTTORE CHE AVEVA DETTO “NON TE LA PRENDERE”

Identificato il tifoso che sabato 27 novembre ha molestato in diretta tv la giornalista Greta Beccaglia, impegnata in una diretta con lo studio di Toscana Tv al termine di Empoli-Fiorentina.
L’uomo, secondo i poliziotti del commissariato di Empoli, è un tifoso della Fiorentina. A questa conclusione gli agenti sono arrivati incrociando il video della molestia cone quelli delle telecamere di sorveglianza dello stadio e i dati di entrata e uscita dai tornelli dell’impianto.
Il tifoso, che ha 45 anni e abita a Ancona, ha detto alle telecamere delle Iene: “Mi scuso per il gesto, non so bene che cosa mi sia preso in quel momento. Non riesco a spiegarlo, adesso vorrei contattare la giornalista per chiederle scusa”.
Ha chiesto scusa anche il conduttore del programma di Toscana Tv Giorgio Micheletti che aveva detto in diretta alla giornalista: “Vai avanti, non te la prendere”: l’emittente televisiva ha deciso di “concedergli l’opportunità di un momento di riflessione e di pausa professionale nella conduzione del format “A tut5to Gol” al fine di chiarire il coinvolgimento dei fatti riservandoci di valutare eventuali provvedimenti disciplinari”.
Beccaglia, mentre stava conducendo il suo collegamento tv, era stata colpita da uno schiaffo violento sul sedere. Ha reagito subito, ma il tifoso che usciva dallo stadio, da un settore in cui c’erano i tifosi viola, è scappato. I poliziotti ora lo hanno identificato, ma per procedere oltre aspettavano la denuncia della giornalista. Che è arrivata in mattinata: la giornalista nella denuncia ha ripercorso quanto accaduto nel tardo pomeriggio dopo la fine della partita tra Empoli e Fiorentina (2-1).
Quando ha saputo che il suo aggressore ha detto di volerle chiedere scusa, la giornalista di Toscana Tv ha replicato: “Se si scusa, quell’uomo fa il minimo indispensabile. Ma le scuse in questi casi non bastano. La giustizia deve fare il suo corso e stabilire che quel gesto vergognoso è sbagliato” ha detto a Rainews, per poi proseguire: “Grazie alle telecamere è stato possibile identificare l’autore di questo gesto molto brutto – ha detto la giornalista – Ho cercato di reagire lì per lì in modo educato a un gesto inaccettabile. Quando ho ricevuto lo schiaffo sul sedere ho sentito molto dolore ma ho voluto continuare la diretta per dare un messaggio positivo ai telespettatori”
“Ciò che mi ha amareggiato – ha aggiunto Greta Beccaglia – è stato poi l’atteggiamento di altri tifosi che mi hanno detto cose non certo carine e mi ha fatto paura l’ndifferenza intorno a me. Nessuno è intervenuto per condannare il gesto, anzi un altro tifoso si è avvicinato e mi ha sfiorato. La denuncia che ho fatto è per la dignità di tutte le donne”.
La giornalista è stata invitata al Franchi dal presidente della Fiorentina Rocco Commisso per la gara di martedì 30 settembre tra i viola e la Sampdoria. Un gesto voluto dal numero uno viola per mostrare a Beccaglia la vicinanza del club e ribadire la solidarietà della Fiorentina dopo quanto accaduto pochi giorni fa.
(da agenzie)

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