Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					ACCANTO A QUELLA DEI POTENTI C’ERA E C’È UN FIORIRE DI SOTTOCASTE ALTRETTANTO FAMELICHE, CHE APPROFITTANO DELLA MANCANZA DI BIASIMO SOCIALE PER SOTTRARRE ALLA COMUNITÀ MILIARDI DI SOLDI PUBBLICI
Quando leggi di centinaia di truffatori indagati per avere lucrato quattro miliardi con gli  incentivi edilizi.
incentivi edilizi.
Quando nelle intercettazioni li senti parlare allegramente di panzerotti, che sarebbero i soldi, trasferiti nei paradisi fiscali.
Quando li ascolti esultare al telefono per le scappatoie offerte da leggi mal scritte e burocrazie farraginose: «Lo Stato è pazzesco, gli piace farsi fregare (eufemismo)».
Ecco, in momenti del genere ti tornano alla mente le parole dei magistrati di Mani pulite, di cui in questi giorni si celebra il trentennale.
Rovesciando un diffuso luogo comune, quei giudici hanno sempre sostenuto che l’inchiesta non si fermò perché era salita troppo in alto, ma perché era scesa troppo in basso.
Il consenso popolare, elevatissimo finché si era trattato di fare le bucce ai politici, si esaurì quando le indagini cominciarono a scoperchiare la corruzione spicciola, quella dei panzerotti. Inutile precisare che, come non tutti i politici sono ladri, così non tutti gli imprenditori sono prenditori.
Ma è sicuro che la famigerata Casta contro cui alcuni partiti oggi in via di disfacimento hanno costruito le loro fortune era solo una parte del problema.
Accanto a quella dei potenti c’era e c’è un fiorire di sottocaste altrettanto fameliche e corporative, che approfittano della mancanza di biasimo sociale per sottrarre alla comunità (cioè, lo ricordo, a noi) miliardi di soldi pubblici (cioè, lo ricordo, anticipati da noi).
Rivoglio indietro i miei panzerotti.
(da il “Corriere della Sera”)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					LUI MUMMIFICATO, LEI SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, DIETRO A UN TAVOLO COSPARSO DI PETALI E UNA GIGANTESCA TORTA CON MACARONS E CUORE ROSSO
 Anche l’ottantacinquenne Silvio Berlusconi ha voluto festeggiare San Valentino. Postando una foto in cui brinda con la fidanzata trentunenne Marta Fascina, che da un paio d’anni ha sostituito Francesca Pascale nel suo cuore.
Anche l’ottantacinquenne Silvio Berlusconi ha voluto festeggiare San Valentino. Postando una foto in cui brinda con la fidanzata trentunenne Marta Fascina, che da un paio d’anni ha sostituito Francesca Pascale nel suo cuore.
«Buon San Valentino con chi amate e a chi ama l’Italia!», ha scritto il leader di Forza Italia, fresco di rinuncia alla candidatura alla presidenza della Repubblica, postando uno scatto in cui brinda con la fidanzata. Davanti alla coppia, circondata da cascate di stelle filanti, un tavolo cosparso di petali e una gigantesca torta sormontata dal classico cuore rosso.
La coppia in cui pochi credevano sembra funzionare. Marta Antonia Fascina, nata in Calabria, cresciuta in Campania, laureata in Lettere e Filosofia alla Sapienza di Roma, sarebbe legata a Berlusconi dalla primavera 2020. I primi rumor erano iniziati proprio in quel periodo. Poi, nell’agosto dello stesso anno, la prima estate «ufficiale» a Villa Certosa, la residenza del Cavaliere in Costa Smeralda.
Da allora la trentunenne non ha mai smesso di dimostrare tutto il suo amore a Berlusconi. Lo scorso agosto, per dire, s’è tatuata le sue iniziali, S. B., sull’anulare sinistro (avevano fatto lo stesso, in passato, Sabina Began e Francesca Pascale).
Poi, quando lui nel settembre 2021 ha spento 85 candeline, la Fascina ha voluto fargli gli auguri con una foto social che li ritraeva mano nella mano sullo sfondo di un giardino pieno di fiori: «Buon compleanno amore mio», aveva scritto la deputata di Forza Italia accompagnando le parole con tre cuori rossi.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					A FRANZONI CONTESTATA L’ISTIGAZIONE A DELINQUERE
Il flop della manifestazione no vax di ieri ha fatto infuriare gli stessi organizzatori che si  aspettavano molta più gente. Per fortuna invece non è stato così, e, nonostante la concessione a manifestare, i no vax hanno comunque violato le direttive della Questura di Roma
aspettavano molta più gente. Per fortuna invece non è stato così, e, nonostante la concessione a manifestare, i no vax hanno comunque violato le direttive della Questura di Roma
Alcuni manifestanti hanno piantato delle canadesi e promettono di restare in sit in. L’iniziativa prevista inizialmente al Circo Massimo, dopo lo stop da parte della prefettura della tre giorni ai Pratoni del Vivaro, si è tenuta a Piazza Venezia.
Intanto, saranno denunciati per manifestazione non preavvisata i promotori della manifestazione no vax di oggi a Roma, tra cui il generale Pappalardo, si apprende da fonti investigative. Al vaglio la posizione degli altri partecipanti della protesta, circa 200, quasi tutti identificati.
Denunciato dalla polizia anche Nicola Franzoni intercettato a Velletri per istigazione a delinquere, alla luce di numerosi video pubblicati nei giorni scorsi in cui incitava a forzare i controlli con i camion.
Diversi manifestanti sono stati intercettati duranti i controlli predisposti dalla questura in varie zone della città stamattina e invitati a lasciare camper e altri mezzi per raggiungere il centro della città. La manifestazione era prevista al Circo Massimo ma si è poi tenuta davanti all’Altare della Patria a Piazza Venezia. I manifestanti hanno lasciato un presidio di circa una settantina di persone che si sono accampati con delle tende a Piazza San Marco.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					“L’OBBLIGO HA CONVINTO TUTTI A METTERSI IN REGOLA“
 Gianluca Donadel guida la LogUp Service, una società che si occupa di movimentazione merci, dal trasporto tradizionale fino alla consegna nelle case e all’installazione degli elettrodomestici. Aveva un problema No vax fra i suoi dipendenti: il 15% era non vaccinato.
Gianluca Donadel guida la LogUp Service, una società che si occupa di movimentazione merci, dal trasporto tradizionale fino alla consegna nelle case e all’installazione degli elettrodomestici. Aveva un problema No vax fra i suoi dipendenti: il 15% era non vaccinato.
Ma nel giorno in cui scatta il Super Green pass sul lavoro, spiega a Il Messaggero che la situazione è cambiata: «L’obbligo del Green pass ha convinto tutti a mettersi in regola. Da parte nostra non c’è stata nessuna pressione, però l’effetto di sensibilizzazione della legge si è visto».
Ma c’è sempre difficoltà ad assumere dipendenti: «Se trovare il personale prima era difficile, con l’obbligo del Green pass si è accentuato questo problema. Noi come azienda abbiamo visto migliorare la situazione. Molti dei nostri dipendenti che erano restii a vaccinarsi, si sono convinti come conseguenza del provvedimento del governo che ha introdotto l’obbligo del Green pass. Avevamo circa il 15 per cento di non immunizzati. Alla fine hanno scelto tutti di vaccinarsi. Per fortuna, visto che nel nostro settore a gennaio e febbraio il lavoro diminuisce, a marzo riprende, e in primavera riparte alla grande. Non ci possiamo permettere di trovarci senza autisti o specialisti che installano gli elettrodomestici. Però tengo a precisare che come titolare dell’azienda non ho atto mai pressioni. Noi abbiamo operato in conformità delle leggi».
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					L’AGENZIA DELLE ENTRATE NON HA ANCORA LE LISTE
Ad oggi gli elenchi dei cittadini sanzionabili non esistono. All’Ader non hanno ricevuto il nome di un solo destinatario. E senza l’elenco dei non vaccinati, gli operatori non potranno far partire né le lettere di segnalazione né le multe
 nome di un solo destinatario. E senza l’elenco dei non vaccinati, gli operatori non potranno far partire né le lettere di segnalazione né le multe
L’Agenzia delle Entrate non ha ancora ricevuto dal ministero della Salute le liste dei cittadini che non si sono vaccinati. Anche se la norma dell’obbligo vaccinale per gli over 50 è in vigore dal primo febbraio. E quindi nessuno degli 1,5 milioni che non si è ancora immunizzato ha ricevuto la lettera che lo invita a immunizzarsi e lo minaccia di multa. Il meccanismo, che parte dal DL 1/2022 in vigore dall’8 gennaio scorso che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50, era stato spiegato dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza: «Sarà cura del ministero della Salute fornire gli elenchi dei soggetti inadempienti, anche acquisendo direttamente dal sistema tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazioni acquisite giornalmente dall’anagrafe vaccinale»
E questo perché «il decreto legge prevede una fase di contraddittorio, il ministero della Salute invierà una comunicazione agli inadempienti che potranno trasmettere alla Asl competente l’esenzione o il differimento dell’obbligo vaccinale». Ma, racconta oggi Il Giornale, qualcosa è andato storto. Ad oggi, infatti, gli elenchi dei cittadini sanzionabili non esistono. All’Ader non hanno ricevuto il nome di un solo destinatario. E senza l’elenco dei non vaccinati, gli operatori non potranno far partire né le lettere di segnalazione, né le ingiunzioni di pagamento delle multe. E, secondo quanto scrive il quotidiano, le multe potrebbero arrivare soltanto in estate. Quando magari l’obbligo vaccinale sarà stato tolto, come vuole la Lega.
Non solo. Come abbiamo spiegato qualche tempo fa, basterà fare opposizione per ritardare l’arrivo della multa fino a 260 giorni. E questo perché prima dell’avviso il No vax riceverà una comunicazione di avvio del procedimento. E in quella occasione potrà anche decidere di prendersi i dieci giorni di tempo per inviare all’autorità competente le ragioni che lo hanno fatto soprassedere dalla scelta di immunizzarsi. E poi potrà appellarsi al giudice di pace chiedendo la sospensione dell’avviso di addebito. Soltanto se il giudice non accoglie l’istanza, le Entrate potranno avviare l’iter per il recupero coattivo della somma, maggiorata delle spese successive.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					“NON HO ABBASTANZA INFORMAZIONI SUI VACCINI“
 Ha smentito il suo biografo ufficiale che, nelle scorse settimane, aveva raccontato di voci sul presunto vaccino di Novak Djokovic dopo il caos di Melbourne e la vittoria di Rafael Nadal agli Australian Open. Rumors che, evidentemente, non erano veritieri. Perché è lo stesso tennista serbo, numero 1 del ranking ATP, a spiegare i motivi della sua scelta di non immunizzarsi contro il Covid in una lunga intervista rilasciata alla BBC in cui ha cercato di spiegare i suoi “perché”.
Ha smentito il suo biografo ufficiale che, nelle scorse settimane, aveva raccontato di voci sul presunto vaccino di Novak Djokovic dopo il caos di Melbourne e la vittoria di Rafael Nadal agli Australian Open. Rumors che, evidentemente, non erano veritieri. Perché è lo stesso tennista serbo, numero 1 del ranking ATP, a spiegare i motivi della sua scelta di non immunizzarsi contro il Covid in una lunga intervista rilasciata alla BBC in cui ha cercato di spiegare i suoi “perché”.
Motivazioni che, però, non sembrano poter avere un riscontro tangibile con la realtà.
La frase più forte della sua intervista riguarda i prossimi impegni in campo, con la eventi di rilievo che rischiano di non vederlo protagonista: né sull’erba inglese, né sulla terra rossa di Parigi. Perché Novak Djokovic dice di non aver abbastanza dati a disposizione sui vaccini e quindi è pronto a fare delle rinunce:
“Se sarei pronto a sacrificare la partecipazione a competizioni come Wimbledon e Open di Francia per la mia posizione sul vaccino? Sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare”.
Un prezzo già pagato in Australia, con Rafa Nadal che – grazie alla sua forza e all’assenza del tennista serbo – ha conquistato il suo 21° titolo Open, sopravanzando in un colpo solo proprio Djokovic e Roger Federer. Ma questo non scalfisce le posizioni del numero 1 del ranking ATP che, dunque, mette a tacere anche le voci messe in giro dal suo biografo ufficiale Daniel Müksch.
Il serbo rinnega l’etichetta di no vax, sottolineando come fin da piccolo si sia sottoposto ad alcune vaccinazioni. Ma le sue motivazioni e le risposte ai “perché” rinchiudono tutti i cliché di quell’universo che si sta opponendo all’immunizzazione anti-Covid:
“Non sono mai stato contrario alla vaccinazione. Capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e vedere, si spera, una fine presto a questo virus”.
“Non sono contrario, ma…”
Il giornalista della BBC che lo ha intervistato ha provato a spiegargli come siano state somministrate più di 10 miliardi di dosi di vaccini Covid e circa sei persone su 10 a livello globale ne abbiano ricevuta almeno una. Ma la risposta di Djokovic è laconica: “Non ho abbastanza informazioni sul vaccino”.
Non sappiamo quali siano le informazioni necessarie al tennista serbo, visto che le evidenze sono alla portata di tutti. La sua, dunque, sembra essere più una questione di principio che va contro i dati consolidati forniti dalla scienza. Ma per il futuro apre le porte alla sua immunizzazione: “Sto tenendo la mia mente aperta”.
Ma lui non vuole obblighi, vuole decidere per se stesso, quasi non considerando la situazione globale che ha soffocato il mondo in questi lunghi due anni di pandemia. Poi l’attacco all’Australia per la sua decisione di revocargli il visto ed espellerlo alla vigilia degli Australian Open:
“Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è stato perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o in città, cosa con cui non sono completamente d’accordo”.
E che non fosse d’accordo era, è stato e sarà evidente a tutto il mondo.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					IL CAPO DELLO STATO: “HO SEGUITO SOFIA GOGGIA, HO VISTO QUANTI SACRIFICI HA FATTO. A LEI I MIEI PIÙ VIVI APPREZZAMENTI”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una telefonata al presidente del Coni  Giovanni Malagò ha voluto inviare un messaggio agli Azzurri impegnati alle Olimpiadi di Pechino, che hanno finora conquistato 13 medaglie.
Giovanni Malagò ha voluto inviare un messaggio agli Azzurri impegnati alle Olimpiadi di Pechino, che hanno finora conquistato 13 medaglie.
“La prego di rivolgere alle atlete e atleti italiani i miei complimenti per i risultati sinora conseguiti e per il comportamento avuto in queste Olimpiadi. Siete stati molto bravi, continuate così”.
Mattarella si è soffermato in particolare su Sofia Goggia, capace di conquistare un argento nella discesa libera dopo un grave infortunio: “Un particolare saluto va a Sofia Goggia. L’ho seguita, ho visto quanti sacrifici ha fatto per tornare dopo l’infortunio. A lei i miei più vivi apprezzamenti, ovviamente da estendere ai tecnici, ai dirigenti e alle federazioni. Al vostro rientro in Italia vi aspetto al Quirinale”.
Lo stesso Mattarella ha poi fatto i complimenti personali alla Goggia, che ha risposto emozionata al telefono: “Scusa pres, avrei voluto portarti un oro, ma sarà per la prossima volta”, sono le parole riportate da Sky.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					LE PAROLE DI SOFIA GOGGIA DOPO L’IMPRESA
 C’era un vecchio claim di un’azienda che produce abbigliamento sportivo: “Impossible is nothing”.
C’era un vecchio claim di un’azienda che produce abbigliamento sportivo: “Impossible is nothing”.
Quel motto ha accompagnato la vita e le competizioni di moltissimi personaggi che hanno fatto la storia di tantissime discipline e riassume al meglio l’impresa di cui si è resa protagonista a Pechino la nostra Sofia Goggia.
Ventitré giorni dopo l’infortunio rimediato nel Super G di Coppa del Mondo a Cortina, con la distorsione del ginocchio sinistro con una lesione parziale del legamento già e una piccola frattura al perone, ha vinto l’argento alle olimpiadi invernali in corso in Cina.
Una medaglia d’argento non casuale, figlia di un lavoro continuo e di una determinazione che incarna in pieno lo spirito olimpico.
Perché in tanti si sarebbero arresti di fronte all’ennesimo infortunio, ma Sofia Goggia ha lottato per essere a Pechino e quel secondo posto – dietro alla campionessa del Mondo in carica di discesa libera, la svizzera Corinne Sutter – vale oro. Anzi, più di un oro.
“Ho dato tutto quello che potevo. Sono stata davvero felice della mia sciata. Sentivo che la velocità c’era nella parte alta perché saltavo molto ovunque. Mi dispiace per l’ultima parte, sentivo che forse in alcune parti della pista avevo un po’ di vento contro, ma è qualcosa che non puoi controllare. Alla fine sono felice del mio risultato, perché essere qui alle Olimpiadi dopo il mio incidente a Cortina non era affatto garantito. È comunque una medaglia. È ancora una grande medaglia. È una medaglia incredibile per la condizione degli ultimi 20 giorni. Mi sono sempre detta che se fossi riuscita a superare la prova che mi è stata data dopo Cortina, questa caduta, probabilmente la gara di discesa sarebbe stata la parte più facile per me. Ho trovato una forza incredibile dentro di me, e viaggiavo con una sorta di luce. Sono contenta di aver dato tutto per essere qui oggi, sono contenta e grata di aver potuto ottenere un’altra medaglia, e sono contenta di me stessa”.
Perché quei piedi che ora sono saliti sul secondo gradino del podio olimpico hanno rischiato di non salire neanche a bordo dell’aereo in direzione Pechino. Ventitré giorni fa quella caduta rovinosa a Cortina e quell’infortunio che è andato a toccare quel ginocchio già operato nel 2013.
Ma adesso Sofia Goggia è lì, medaglia d’argento davanti alla superba Nadia Delago che ha conquistato il bronzo nella sua prima partecipazione olimpica (da sottolineare anche l’ottimo quinto posto di Elena Curtoni). Un podio da storia (il primo con due italiane nella discesa libera, il secondo dopo l’oro e il bronzo di Nadia Ceccarelli e Karen Putzer nel Super G di Salt Lake City nel 2002). Venti anni dopo, anche senza il metallo più prezioso, è ancora storia.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »
			 
		
			
				
				Febbraio 15th, 2022 Riccardo Fucile 
			
					A TRE SETTIMANE DAL GRAVE INFORTUNIO VINCE L’ARGENTO NELLA DISCESA LIBERA OLIMPICA
Impresa per Sofia Goggia, e storica doppietta per l’Italia nella libera ai Giochi di Pechino.  Sulla “Rock” di Yanqing, la campionessa bergamasca – a soli 23 giorni dal pesante infortunio al ginocchio subito a Cortina -, è riuscita a conquistare nella discesa la medaglia d’argento che mai come stavolta vale oro.
Sulla “Rock” di Yanqing, la campionessa bergamasca – a soli 23 giorni dal pesante infortunio al ginocchio subito a Cortina -, è riuscita a conquistare nella discesa la medaglia d’argento che mai come stavolta vale oro.
A completare il successo azzurro c’è il bronzo di Nadia Delago, podio olimpico alla sua prima partecipazione nella rassegna a cinque cerchi.
La Sofia nazionale, costretta a rinunciare al ruolo di portabandiera proprio per l’incognita sulle sue condizioni fisiche, e volata in Cina con più dubbi che certezze, è passata dalla disperazione alla gioia e al traguardo si è lasciata andare a un urlo liberatorio per l’impresa messa a segno.
L’oro, conquistato 4 anni fa a Pyeongchang, è distante solo 16 centesimi e lo vince la svizzera Corinne Suter. Per Goggia si tratta della seconda medaglia olimpica consecutiva.
“Ho dato tutto quello che potevo. Sono stata davvero contenta della mia sciata – le parole dell’azzurra -. È ancora una medaglia. È ancora una grande medaglia. È una medaglia incredibile per le condizioni degli ultimi 20 giorni”. Al terzo posto Nadia Delago che, scatenata nell’ultimo tratto della pista, è andata a prendersi un bronzo super.
Per l’Italia è la medaglia numero 13 a Pechino: nella storia dello sci mai due azzurre erano salite sul podio olimpico nella discesa (a Salt Lake nel 2002 era successo in supergigante con l’oro di Daniela Ceccarelli ed il bronzo di Karen Putzer). Ottima prova anche per Elena Curtoni che ha chiuso quinta.Undicesimo posto per Nicol Delago.
“Una grandissima Italia! – ha esultato il presidente del Coni, Giovanni Malagò che ha seguito la prova delle azzurre dalle tribune dell’impianto cinese – Un risultato eccezionale che conferma la forza delle nostre velociste. Due medaglie che fanno la storia. Non ci sono parole per l’argento di Sofia: considerando come è arrivata qui e come era la situazione finora pochi giorni fa, la sua prestazione è encomiabile”.
(da agenzie)
				argomento: Politica |   Commenta »