VERSO LA DITTATURA, CON NONCHALANCE: GLI STATI UNITI SI STANNO TRASFORMANDO IN UNA AUTOCRAZIA IN CUI TRUMP PUO’ TRANQUILLAMENTE ORDINARE L’INCRIMINAZIONE DEI SUOI NEMICI, DOPO AVER NOMINATO COME PROCURATRICE LA SUA AVVOCATESSA ED EX REGINETTA DI BELLEZZA, LINDSEY HALLIGAN
“THE DONALD” SE LA PRENDE CON LA SEGRETARIA DELLA GIUSTIZIA PAM BONDI PERCHÉ TROPPO LENTA NEL COLPIRE GLI AVVERSARI … VENERDÌ TRUMP HA COSTRETTO ALLE DIMISSIONI IL PROCURATORE ERIK SIEBERT, “COLPEVOLE” DI NON AVER INCRIMINATO LA PM CHE HA ACCUSATO TRUMP
“Non possiamo più aspettare oltre, in gioco ci sono la nostra reputazione e la nostra credibilità”. Così, con un semplice messaggio sul suo social Truth, Donald Trump ha ordinato alla segretaria alla Giustizia Pam Bondi di accelerare le incriminazioni dei suoi avversari politici. Una violazione tanto sfacciata dello spirito della legge americana, se non della lettera, da spingere il leader della minoranza democratica al Senato, Charles Schumer, a denunciare che «questo è il cammino che porta alla dittatura».
Simile la reazione di Hillary Clinton. Ma come ormai accade quasi sempre con le sfide del presidente all’ordine cosituzionale, i repubblicani sono rimasti in silenzio, occupati ad onorare la memoria di Charlie Kirk, che pure aveva criticato la decisione di nascondere i documenti segreti del caso Epstein.
Venerdì il capo della Casa Bianca ha costretto alle dimissioni il procuratore dell’Eastern District della Virginia, Erik Siebert, perché non aveva incriminato la Attorney General nello stato di New York, Letitia James, accusata di frode con un mutuo. James aveva incriminato Trump e ottenuto la sua condanna in sede civile per violazioni fiscali commesse dalla sua compagnia, e ora lui esige la vendetta.
Siebert, nominato dal presidente, si è rifiutato di portare in tribunale Letitia perchè non aveva trovato le prove. Ma paga anche il fatto che non sta procedendo l’inchiesta sull’ex direttore dell’Fbi Comey. In più il procuratore, in fase di conferma, era stato appoggiato anche dai senatori democratici Warner e Kaine. Siebert alla fine si è dimesso, pur di non cedere sui principi fondamentali della sua professione, e Donald ora vuole rimpiazzarlo con la sua ex avvocata Lindsey Halligan.
Trump sostiene di avere il diritto di usare la giustizia contro i suoi avversari, perchè loro hanno fatto altrettanto con lui, incriminandolo cinque volte. Dimentica così che ha ricevuto una condanna penale per il caso legato alla relazione con la pornostar Stormy Daniels, mentre le altre inchieste come quella sui documenti segreti trafugati a Mar a Lago o l’assalto al Congresso avevano basi piuttosto solide e sono state bloccate solo grazie alla super maggioranza conservatrice della Corte Suprema, che in sostanza lo ha messo al di sopra della legge.
Il sistema giudiziario americano ha il peccato originale che i procuratori dei 93 distretti federali sono nominati dai presidenti e possono essere piegati alla loro volontà. La prassi è stata quella di cercare di evitare la parzialità, anche se John Kennedy aveva nominato il fratello Bob segretario alla Giustizia e Nixon aveva cacciato il procuratore speciale incaricato di indagarlo per il Watergate.
(da agenzie)
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